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Dall’Onu allo spazio, come procede la partnership India-Italia

Italia e India rafforzano il partenariato strategico con incontri di alto livello all’Onu e nuove iniziative industriali, come l’Aerospace Roadshow 2025. Roma punta anche a chiudere rapidamente l’Fta Ue–India per ancorare Nuova Delhi all’Occidente

“Italia e India condividono un partenariato strategico sia politico che economico che intendiamo rafforzare con una mia ulteriore visita in India nei prossimi mesi”, annuncia dal Palazzo di Vetro il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La dichiarazione arriva dopo un incontro, a margine dell’Assemblea generale Onu di New York, con il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar. “È stato un passaggio che ha toccato i principali dossier di attualità, Indo-Mediterraneo, Medio Oriente, Ucraina e Indo-Pacifico, e che ha confermato la solidità della partnership tra Roma e Nuova Delhi, rafforzata negli ultimi due anni”, spiegano fonti informate sul dialogo. Un faccia a faccia seguito, nella stessa cornice multilaterale, con un bilaterale anche con il ministro del Commercio indiano, Piyush Goyal, con cui Tajani ha discusso modalità per incrementare gli scambi e gli investimenti bilaterali. “Nonostante la cornice favorisca ampie interazioni, esse non sono mai casuali, ma sempre pensate in senso strategico: e la relazione con New Delhi è per Roma una delle priorità strategiche attualmente, e per il futuro”, aggiunge un’altra fonte.

Focus industriale

L’intensificazione dei rapporti trova riscontro concreto sul terreno economico e tecnologico. Il 22 settembre è partito a New Delhi l’Aerospace Roadshow 2025, dove con il supporto guidato di Ice, Ambasciata e Consolati in India, dall’Agenzia Spaziale Italiana ha avuto spazio per giocare le sue carte. La missione – tre tappe nei cluster di Bangalore, Hyderabad e New Delhi – ha coinvolto tredici aziende italiane: Leonardo Space Thales Alenia Space Officina Stellare S.p.A Elital Space & Defence Aresys, Stellar Project, Vanzetti Engineering, Leaf Space, EIE GROUP Srl, ELT Group, Nano-Tech SpA, Zoppas Industries Heating Element Technologies, Merin. L’obiettivo è costruire partnership durature con i protagonisti della rivoluzione spaziale indiana, favorita dalle riforme di liberalizzazione volute dall’IN-SPACe e oggettivamente all’avanguardia se si considera il successo dell’approdo nel sud lunare del 2023. La cooperazione spaziale rientra a pieno titolo nel Joint Strategic Action Plan firmato da Giorgia Meloni e Narendra Modi nel 2023, a conferma che la dimensione tecnologica è ormai pilastro della relazione bilaterale.

La cornice geopolitica

Sul piano più ampio, Roma e Nuova Delhi lavorano in sinergia anche dentro la cornice europea. Il governo italiano condivide con l’India la necessità di riformare l’Onu e le sue istituzioni collegate. Roma spinge anche per la rapida conclusione del negoziato sul Free Trade Agreement Ue-India, considerato cruciale per ancorare l’India all’Occidente in un contesto multipolare in cui Modi dialoga anche con Pechino e Mosca. A Bruxelles, la delegazione parlamentare Ue-India ha raccolto la richiesta indiana di accelerare, mentre il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue ha visitato New Delhi a metà settembre e una Joint Communications di Commissione ed EEAS ha tracciato la traiettoria di agenda e priorità. L’intesa commerciale, in discussione da quasi vent’anni, è oggi percepita come strumento strategico per rafforzare legami economici e geopolitici, anche nell’ottica dell’Indo-Middle East-Europe Corridor. L’accordo per il Cepa con l’Indonesia, raggiunto in questi giorni, è anche un messaggio su quanto Bruxelles sia intenzionato a modificare le proprie catene del valore (anche in ottica di de-risking dalla Cina).

La visione italiana

La frequenza dei contatti bilaterali riflette la volontà di Roma di collocarsi come partner europeo privilegiato dell’India. Meloni e Modi si sono già incontrati cinque volte dall’insediamento della premier, con vari scambi telefonici — di cui l’ultimo pochi giorni fa, con l’accordo India-Ue tra i focus. La combinazione tra cooperazione industriale (spazio e difesa), investimenti e agenda diplomatica multilaterale conferma che l’asse italo-indiano è ormai parte di una più ampia strategia occidentale volta a riconoscere a Nuova Delhi un ruolo centrale nel contenimento della Cina e nella gestione delle crisi globali.


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