Skip to main content

 About Alfonso Celotto

Alfonso Celotto è avvocato e professore di Diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma 3. Burocrate pedante e appassionato di leggi e decreti, ne parla spesso sui giornali, in radio e in televisione. Dal 2017 cura la rubrica “Carte bollate” a “Unomattina”. È stato capo ufficio legislativo e capo di gabinetto di diversi ministri e ha lavorato presso varie istituzioni, tra le quali la Banca d’Italia, il Ministero delle Politiche europee, della Semplificazione normativa, dello Sviluppo economico, della Salute, dell’Economia e delle finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Ospedale israelitico e l’ARAN. Ha pubblicato il romanzo Il dottor Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale (Mondadori, 2014) e vari saggi tra cui L’età dei non diritti (Giubilei Regnani, 2017) ; La Corte costituzionale (Il Mulino, 2018) E nato prima l’uomo o la carta bollata (Rai libri, 2020)

Come si formerà il nuovo governo. Le istruzioni di Celotto

Toccherà al centrodestra, probabilmente, indicare un premier (o una premier) e formare un governo, ma bisognerà aspettare ancora almeno fino al 13 ottobre per sapere qualcosa di più. Scrive Alfonso Celotto

A chi spetta l’incarico per formare il nuovo governo?

Facciamo chiarezza. La Costituzione non dice nulla sul conferimento dell’incarico per la formazione di un nuovo esecutivo. Su quali basi, allora, viene scelto il probabile capo di governo? Risponde Alfonso Celotto

Beppe Grillo, Calamandrei e il voto ai sedicenni. Scrive Celotto

Per riconoscere il voto ai sedicenni o si cambia la Costituzione o si abbassa in via generale la maggiore età. Oggi, però, dovremmo preoccuparci più dell’“indifferenza” alla politica. Possiamo anche pensare di aprire il voto ai più giovani, ma a poco servirà se non saremo capaci di motivare ed educare tutti all’esercizio consapevole della democrazia. Il commento di Alfonso Celotto

Hasta la lista. Passo dopo passo, cosa succede da qui al voto (e pure dopo)

Consegna delle liste, campagna elettorale, presidenti di seggio, manifesti, silenzio… E poi il fatidico 25 settembre, al quale seguirà la prima riunione delle camere (13 ottobre) e la formazione del governo. Che, visti i precedenti, potrebbe durare 25 giorni (Prodi e Berlusconi) o 88 (Conte). E se arriviamo “lunghi”, in mano a Draghi resterà il Pnrr e pure la legge di bilancio. La roadmap del costituzionalista Alfonso Celotto

Quando avremo il nuovo governo dopo le elezioni? Risponde Celotto

Quanti di noi si sono chiesti quanto ci vorrà per formare il nuovo governo, dopo le elezioni? Non meno di 25 giorni, ma a guardare indietro nel tempo l’iter può erodere molti più giorni. Uno sguardo al passato di Alfonso Celotto

Voto in autunno dopo 103 anni? Una lezione di storia firmata Celotto

Le ultime elezioni politiche autunnali risalgono al Regno d’Italia e per la precisione al 1919. Dopo il primo voto con suffragio universale maschile del 26 ottobre 1913, si votò il 16 novembre 1919, per la prima volta con una legge elettorale proporzionale. Cosa successe allora e cosa può succedere oggi

Tra governabilità e legge elettorale. La mappa di Celotto

Oggi modificare la legge elettorale risolverebbe la situazione? Non penso, perché le leggi elettorali servono a garantire la rappresentatività e non certo la governabilità. E allora… L’analisi di Alfonso Celotto, professore ordinario di diritto Costituzionale all’Università degli Studi Roma Tre

Quando si vota? La roadmap di Celotto

Voto anticipato? Scioglimento delle Camere in autunno? Legislatura prolungata? (Speriamo di no). Una road map elettorale da qui alle urne. Il commento del professor Alfonso Celotto

Fondata sul lavoro. Il nuovo romanzo di Alfonso Celotto

Pubblichiamo un estratto del libro di Alfonso Celotto dal titolo “Fondata sul lavoro” pubblicato da Mondadori che sarà presentato oggi alle 18:00 alla Camera di Commercio di Roma (Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano) alla presenza di Giuliano Amato, Paola Severino e Marco Frittella

Referendum. Due e più buoni motivi per non andare al mare

No, non è questo il momento di ascoltare il vecchio consiglio di Craxi: il 12 giugno non andate al mare. I sei referendum sulla Giustizia che attendono gli italiani alle urne  trattano questioni apparentemente tecniche ma molto impattanti sulla nostra vita democratica. Il commento del prof. Alfonso Celotto

×

Iscriviti alla newsletter