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Bentivogli, Calenda e Conte. Tutte le giravolte sul seggio lasciato da Gualtieri

Dopo il rifiuto dell’ex premier a candidarsi alle suppletive di Roma, fa marcia indietro anche Calenda. Il nome più accreditato è quello dell’ex sindacalista della Cisl Marco Bentivogli, co-fondatore di Base Italia. I grillini? “Non sappiamo dare una valutazione, ma non abbiamo un candidato del Movimento”

Conte corre col Pd? I malumori di Base riformista. E Calenda si candida

La candidatura alle suppletive per il collegio Roma 1 non convince parte del Pd: “É un gioco tutto romano. Va bene chiudere con Renzi, ma non possiamo permetterci di perdere Azione”. Calenda promette: “Se scegliete l’ex premier, lo sfido io”. E in quel collegio ha ottenuto il 31% dei consensi alle recenti elezioni amministrative

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C'è bisogno di un centro federalista. Con un nome per il Colle. Parla Binetti

La senatrice dell’Udc: “Abbiamo bisogno di rimarcare le nostre radici sociali, etiche, economiche e religiose. Occorre di una formazione che sia attenta a difendere a ribadire i nostri valori più che concentrata sui giochi di palazzo”. E sull’alleanza Pd-5 Stelle: “Deleteria per il Paese”

Per il Quirinale 7 anni sono troppi. Draghi serve al governo. Parla Martelli

L’ex vicepresidente del Consiglio: “Se Meloni e Salvini continuano con questa ambiguità su Berlusconi, rischiano di sfaldare il centrodestra”. Per la presidenza della Repubblica, un ruolo ancora troppo legato a una sacralità regale, il primo nome è Cartabia

Draghi al Colle, governo tecnico e il centro con Iv. I piani di Brugnaro

Il primo cittadino di Venezia, promotore di Coraggio Italia, a Formiche.net: “Fra i nostri obiettivi c’è anche quello di intercettare tutti i voti del 30% di italiani che, alle scorse politiche, accordò la fiducia ai 5 Stelle”. E sull’alleanza coi dem: “Non tutti gli elettori del Movimento accolgono di buon grado l’asse ‘venezuelano’ che si sta creando tra Pd e M5S”

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Draghi al Quirinale, ma occhio a Berlusconi. Orsina e i malumori della destra

Il direttore  della School of Government alla Luiss dopo le parole di Berlusconi: “Salvini dice di sostenerlo per il Colle. Ma dopo l’elezione presidenziale, è da vedere se Salvini sosterrà l’esecutivo fino al 2023”. Sull’ipotesi di un asse centrista: “Non credo che il leader di Forza Italia sia interessato a stringere rapporti con Renzi e Calenda”

Palermo alle elezioni. Sul green possibile alleanza col M5S. Parla Ferrandelli

Il presidente dell’assemblea di +Europa e l’evento di lancio del “percorso d’ascolto”. Sulle amministrative di Palermo “il campo progressista deve puntare sul mondo dell’impresa. Questo è uno dei pilastri sui quali voglio incardinare la nostra campagna elettorale. Una visione prospettiva di una Palermo proiettata in un futuro sempre più green. Una città che sappia raccogliere e tesaurizzare la sfida del Pnrr e della transizione ecologica”. Per gli assetti “occhio alle elezioni al Quirinale”

I sindaci? Un asso per il Pd. E sul Movimento... Parla Ricci

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci a margine dell’incontro con il segretario Letta: “Gli italiani pensano che Draghi debba stare a palazzo Chigi e Mattarella al Quirinale. Quest’ultimo potrebbe accettare un bis soltanto nel caso in cui glielo chiedessero tutti. Mantenere questo assetto, darebbe stabilità al Paese”. E su Di Battista: “Ha poco a che fare con i riformisti, mentre i 5 Stelle si sono orientati su scelte europeiste”

Berlusconi al Quirinale? Sì ma senza azzardi. Parla Frassinetti (FdI)

La deputata di Fratelli d’Italia su Quirinale e sui rapporti nel centrodestra. “Giorgia e Matteo si vedono spesso, come è normale che sia. La Lega ha fatto la scelta di entrare nell’esecutivo, dovendo necessariamente arretrare su certi cavalli di battaglia storici”. Sui rapporti fra Italia Viva e FI: “Gli elettori di FI hanno in più occasioni dimostrato di essere saldamente ancorati ai valori portati avanti dalla coalizione di centrodestra. Non credo possano riconoscere in Renzi un interlocutore credibile e affidabile”

Un centro con Renzi? No grazie. E Gentiloni al Quirinale. Parla Richetti (Azione)

Il senatore di Azione sull’ipotesi di un nuovo schieramento che comprenda Italia Viva, +Europa e il partito di Toti. “L’Italia non chiede un partito di centro, chiede coraggio, coerenza e competenza. Azione si è proposta come soggetto politico con una connotazione ben precisa che si incardina su questi pilastri”. E il Pd? “Se pensa di inglobare i populisti nel campo progressista, noi non ci stiamo”

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