Il politologo: “Giorgia Meloni ha avuto successo (e continua ad averlo) per molte ragioni. Non ultimo perché si è credibilmente intestata un patriottismo che gli altri attori politici continuano a rifiutare considerandolo anacronistico o incompatibile con l’europeismo che è un po’ diventata la religione ufficiale del nostro tempo. Un grave errore di giudizio, politico e storico, che ha dato a Meloni un grande vantaggio competitivo”
Federico Di Bisceglie
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L'ombra del conflitto, la transizione e le crisi politiche. La mappa dei rischi di Sace
“I rischi del credito, politici e climatici dialogano tra loro e vanno letti in maniera integrata, ma emerge con forza il messaggio che sostenibilità e transizione sono priorità imprescindibili su cui investire per sviluppare resilienza e costruire vie di crescita futura per le aziende e per il nostro Paese”, ha commentato l’amministratore delegato, Alessandra Ricci
Lo smacco su Zelensky e i messaggi di Mattarella al governo. Dago su Sanremo
Secondo il fondatore e direttore di Dagospia, Roberto D’Agostino, l’assenza del premier ucraino è una brutta immagine agli occhi degli alleati internazionali di Meloni, che ha voluto dare una forte identità filo-atlantica al suo governo. E Mattarella avrebbe fatto capire, attraverso Benigni, di non aver gradito i passaggi del governo su presidenzialismo e autonomia differenziata
La linfa di Tatarella nella destra di oggi. Il tributo di Buttafuoco
Lo scrittore e saggista fu testimone di quegli anni, e considera Tatarella il vero padre nobile del conservatorismo italiano: aveva capito l’esistenza di un blocco elettorale omogeneo, duraturo e costante che si identifica nella diffidenza verso la sinistra. Ed è su questo che costruì il suo progetto politico. Ci riuscì grazie a Silvio Berlusconi, ma la sua volontà era quella di coinvolgere tutti, dagli alleati all’opposizione
Green recovery plan e fondo Made in Italy. Come aiutare le Pmi secondo Granelli
Il presidente di Confartigianato: “Le nostre priorità sono la riduzione del peso delle tasse, lo sfoltimento degli adempimenti burocratici, politiche attive del lavoro per favorire l’occupazione, in particolare dei giovani, potenziando la formazione tecnica e professionale, facilità di accesso al credito e incentivi semplici e stabili per favorire la transizione green e digitale”
No alla rottamazione, sì al riformismo. Bonaccini spiega il Pd che verrà
Il governatore emiliano-romagnolo in questa intervista a Formiche.net spiega i punti principali della sua mozione congressuale, non lesina critiche al governo (anche sul caso Cospito) e pone grande attenzione sul tema dell’autonomia differenziata. Sulle alleanze non ha dubbi: “Mi pare che Terzo Polo e Movimento 5 Stelle siano più impegnati a fare opposizione al Pd piuttosto che a Meloni”
Perché sostengo Bonaccini e l’unità contro l’eversione. Parla Amendola
L’ex sottosegretario agli Affari europei nel governo di Mario Draghi e deputato del Pd spiega a Formiche.net la “sgrammaticatura istituzionale” di FdI e la necessità di “favorire e praticare l’unità contro terrorismo ed eversione”. E su politica estera ed Europa suggerisce alla Meloni celerità
Cospito, la minaccia anarchica e il governo Meloni. Silenzio, parla Beppe Pisanu
“Lo Stato è sotto attacco”. L’ex ministro dell’Interno Pisanu a Formiche.net: “Sul caso Cospito tutti hanno un po’ perso il senso della misura. Ora lasciamoci alle spalle queste polemiche di basso cabotaggio”. E sul governo: “Se è vero che la politica estera è la politica, Meloni se l’è cavata più che brillantemente in questo primo squarcio di legislatura”. Sull’autonomia invece…
Conte si appropria di Berlinguer e punta agli scontenti Pd. La versione di Panarari
Il saggista e docente: “L’appropriazione indebita di icone da parte del Movimento è iniziata, in chiave populista anni fa. Ora che Conte ha stabilito il posizionamento del populismo a sinistra, ‘strappa’ il simbolo per eccellenza alla sinistra. Se vince Bonaccini, punta a conquistare la fetta che voterà Schlein”
Una Pa dinamica. Bonisoli e le sfide dei comuni sul Pnrr
“Sono state 641 mila le candidature individuali per posizioni pubbliche dopo l’ondata pandemica. Un numero che corrisponde all’1% della popolazione italiana. Ancora la ricerca di un posto nelle Pa si concentra al Sud”. Conversazione con il presidente di Formez, Alberto Bonisoli