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Francesco De Palo About Francesco De Palo

Giornalista professionista, scrittore, ghostwriter. Classe '76, barese, laureato in Giurisprudenza, scrive da Freelance per Il Fatto Quotidiano, Il Giornale (in passato Left, Osservatorio Balcani e Caucaso, Il Calendario del Popolo). Corrispondente in Italia del giornale greco Zougla. È direttore del magazine Mondo Greco. Autore di "Onde-diario di un immigrato" (Aletti editore 2011) e di "Greco-eroe d'Europa" (Albeggi edizioni 2014) vincitore dell'Alexandria Scriptori Festival '14. Nel 2021 ha curato il volume "L'Italia dei Giganti" di Georgios Labrinopulos (Ed. Pegasus). Dal 2016 Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Dal settembre 2017 al dicembre 2019 direttore responsabile di Impaginato quotidiano. www.fdpmedia.org

E se nascesse il partito della governabilità illuminata? L'auspicio di Galli

Il politologo: “In caso di nuove elezioni ci potrebbe essere un rassemblement che va da Forza Italia a Calenda passando per Renzi e Giorgetti, che garantisca stabilità anche in caso di un Draghi bis”

Il petrolio s'impenna e l'Europa è senza gas. La tempesta perfetta spiegata da Saglia

Gli scenari energetici secondo il componente del Collegio di Arera, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente: “La domanda asiatica cresce, la pandemia non finisce, l’Europa è un vaso di coccio e un grande consumatore netto. Il Tap? Una felice intuizione, se da sud arriverà più gas allora il prezzo avrà una competizione e l’Italia potrà essere un hub energetico”

Francia e Grecia, accordo militare in chiave energetica. E Ankara...

Atene spende 5 miliardi per 3 fregate Belh@rra e 3 corvette: la firma avrebbe anche il “via libera” di Washington, per stemperare la rabbia di Macron per l’accordo Aukus. Si salda l’asse euroatlantico nel Mediterraneo orientale

Petrolio alle stelle, cronaca di una morte annunciata. Parla Clò

L’economista ed ex ministro dell’Industria: “In Italia lo spettro dell’inflazione. Nel medio periodo andrà anche peggio. L’Europa in questo momento si trova a sperare che nei prossimi mesi ci sia un clima mite e che si assista ad una buona ventosità. Sta fallendo un’intera visione prospettica”

In Germania il banco ha vinto tutto. Politi sul dopo-Merkel

Il direttore della Nato Defense College Foundation: dovevano essere le elezioni contro l’establishment, ma l’establishment è il vero vincitore. La Cdu non ne esce malissimo, nonostante i danni di Laschet

Tedeschi persi davanti alle sfide globali. Piller (Faz) legge il voto di oggi

Intervista al corrispondente da Roma della Faz: “I tedeschi sono viziati da tanta crescita nell’era Merkel, adesso sembrano persi davanti alle nuove sfide europee e globali. Laschet ha fatto una campagna troppo di basso profilo, Soeder è in agguato. Scholz rischia di non avere sostegno dal suo partito. Baerbock potrebbe scegliere come comporre la coalizione”

Il dopo Merkel con vista Ankara. Perché Erdogan non può stare tranquillo

Se vincesse un cancelliere socialdemocratico avrebbe lo stesso atteggiamento verso la Turchia su libertà di stampa, geopolitica e diritti? A quel punto gli equilibri nel Mediterraneo orientale, dove Francia e Usa giocano la carta del gas, potrebbero cambiare

La sanità non è un costo, ma un valore prodotto. Parla Quici (Cimo)

Conversazione con il presidente del sindacato medici ospedalieri: “Professioni è la parola che manca al Pnrr: giusto spendere per nuove infrastrutture, un peccato non provvedere alle necessarie assunzioni. C’è poi quel fenomeno che definisco da Covid-show, fatto da gente che ha fatto fortuna parlando di virus senza essere mai stata in un reparto: una provocazione oggettiva”

Chiunque vinca in Germania, si tornerà al rigore. Le previsioni di Villafranca

Il direttore Studi Ispi: “Laschet è visto troppo come Merkel, non essendo Merkel. Scholz rassicura perché è stato ministro con la cancelliera, ma rappresenta un cambiamento verso i socialdemocratici”. Il rigore di bilancio? “È nel dna dei tedeschi”

Il jolly Scholz per gli orfani di Merkel. Le elezioni viste da Niglia

Il consigliere scientifico dello Iai a Formiche.net: “Il rapporto con Ankara? Dipenderà dal risultato dei singoli partiti. È forse prematuro ed eccessivo pensare ad una capacità dei Verdi di dominare il quadro politico in modo totale”

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