Le rivolte che stanno sconvolgendo Parigi non sono un incidente della storia. Ricordano le vecchie Jacquerie. Quei moti spontanei che prendevano la forma di un’insurrezione popolare, priva di una preparazione politica, e rivolte di norma, contro il nemico più immediato. Caratterizzate, il più delle volte, da azioni di violenta ritorsione. In passato era soprattutto il mondo contadino ad esprimere la…
Gianfranco Polillo
Leggi tutti gli articoli di Gianfranco Polillo
Perché (anche) l'Italia fa orecchie da mercante sul Fiscal Compact
Qualche giorno fa il Parlamento europeo ha votato contro la proposta della Commissione di inserire il Fiscal Compact nell’ordinamento giuridico. Ci saremmo aspettati, salvo nostre eventuali sviste, che i grandi giornali italiani avessero dato alla notizia lo spazio che meritava. Almeno un articolo specifico. Per non parlare di un qualche commento da parte di editorialisti attenti a quel che succede…
Non è una questione di decimali. Ma astuzie e rinvii sulla manovra non basteranno
Su una cosa si può convenire: i rapporti tra l’Italia e l’Europa non possono essere ridotti ad una “questione di zero virgola”, come hanno ripetuto molti esponenti governativi. Troppo serie sono le questioni sollevate e le attese dei mercati. È bastato, infatti, mostrare una maggiore disponibilità al necessario compromesso per far “rimbalzare” la borsa e ridurre la corsa degli spread.…
Il sonnambulismo dell'Italia, tra patrimoniale occulta e perdita di credibilità
Qualche settimana fa avevamo scritto della patrimoniale occulta che grava sulla testa degli italiani. L’ultimo rapporto della Banca d’Italia sulla stabilità finanziaria ne conferma l’esistenza. Soprattutto ne qualifica meglio la portata ed il salasso che ne è derivato. La contabilizzazione è, al momento, rinviata. Le famiglie preferiscono consumare meno ed accrescere la loro liquidità sui conti correnti. Ma se si…
L'Italia resta al palo. La Caporetto nei confronti dell'Europa spiegata da Polillo
Conclusione inevitabile dopo settimane di scontro al color bianco, in cui nessuno dei protagonisti ha avuto l’accortezza di rispettare il bon ton delle regole diplomatiche. Tra insulti e minacce. Pollice verso e procedura d’infrazione per deficit eccessivo e violazione della regola del debito. Due settimane ancora concesse dalla Commissione europea per introdurre nella manovra quelle modifiche che, nessuno della maggioranza,…
Non c'è futuro. Salvini e Di Maio sono separati in casa
Ormai è scontro su tutto. Sui termovalorizzatori si è giunti quasi alle mani. Con Matteo Salvini che ne invoca la presenza in ogni provincia italiana e Luigi Di Maio che, dismesso l’abito di cerimonia, dice, a brutto muso: “Non c’entrano una ceppa”. Plauso di Roberto Fico, che rincara la dose. Le tesi leghiste sono uno schiaffo per Napoli. Ma questo…
Parla Draghi. Guarda all'Europa, ma pensa all'Italia
Il lungo intervento di Mario Draghi, a Francoforte, permette di fare il punto della situazione: tra ipotesi di rallentamento del ciclo economico a livello internazionale e necessità di accelerare l’iter del completamento dell’Unione economica e monetaria. Il tutto condito da un pizzico di ottimismo, che è ingrediente necessario del difficile mestiere del banchiere centrale. Le cui parole hanno, sempre, un…
Il problema dello sviluppo non è solo italiano. L'analisi di Polillo
Ogni possibile margine di mediazione tra l’Italia e la Commissione europea si sta consumando. Se già non si è consumato. Vedremo meglio al termine del Consiglio dei ministri di stasera. Quello che doveva essere, almeno finora, un confronto sul piano tecnico, con il trascorrere delle ore, si è, invece, trasformato in uno scontro politico, senza esclusioni di colpi. Qualche giorno…
La diagnosi dell'Ue è ineccepibile, ma parziale. Polillo spiega perché
Le ultime previsioni della Commissione europea spiegano le ragioni del suo malumore nei confronti dell’Italia. Il referto riflette l’immagine di un malato che, forse, non vuol guarire, e che si è ormai abbandonato a cure omeopatiche, che lasciano il tempo che trovano. E di conseguenza non fanno altro che aggravare la crisi. I sintomi sono allarmanti: un Pil che cresce…
Se il sogno della crescita si fa incubo. L’analisi di Polillo
Quanto deve preoccupare la flessione del terzo trimestre? Com’è noto, l’Istat ha certificato una “crescita zero”. Eventualità alla quale, nonostante le lacrime da coccodrillo, non eravamo più abituati. Al contrario dagli inizi del 2013 si era vista una crescita continua. Per carità nulla di trascendentale, considerati i valori fin troppo contenuti. Comunque meglio di un calcio sugli stinchi. L’Italia è…