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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

L'Atalanta nel mirino di Kkr, segreti e ragioni di una trattativa

Il club nerazzurro ha ricevuto più offerte ma la strada maestra è quella che porta al fondo americano, già noto per il blitz su Tim. Che però smentisce ogni interesse per l’Atalanta. La famiglia Percassi è in ogni caso divisa e soprattutto vuole un prezzo congruo per una società tra le più sane e competitive del campionato

Mps, Banco, Unicredit e quel Crédit Agricole in agguato

Al Tesoro continuano ad essere convinti che sia Unicredit a dover prendere in sposa Rocca Salimbeni. Ma Andrea Orcel non ne vuol sapere, mentre a Palazzo Chigi il premier Draghi crede che l’unica strada sia l’operazione di sistema con più banche ma con annesso spezzatino. Prospettiva che partiti e sindacati respingono. Ma chi può approfittare di tutto questo è il predone francese Agricole. E su Banco…

Prestiti boomerang. La pandemia e il tiro mancino alla Cina

Due anni di lockdown e restrizioni hanno dissanguato gran parte di quelle economie destinatarie dei prestiti erogati dal Dragone. E ora non riescono a rimborsare il proprio debito. Così aggravando la sostenibilità della bilancia cinese

Il debito pubblico fa meno paura all'Italia. Parola di Oxford Economics

Gli economisti del centro studi inglese non vedono particolari rischi dai rendimenti dei titoli italiani in salita. Il debito terrà, non è come nel 2011. E poi c’è una Bce molto più premurosa di prima. Ma attenzione a non crogiolarsi troppo

Falco, anzi no. La Bce ondeggia e i mercati si innervosiscono

Francoforte ha predicato prudenza e calma, ma spesso si è lasciata andare a improvvise evocazioni circa una stretta monetaria. Un’incertezza che si è fatta sentire sui mercati e sullo spread e che sarebbe meglio correggere, scrivono anche gli analisti

Draghi, le bollette e l'inflazione che morde la ripresa. La versione di Cottarelli

Intervista all’economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici: da Francoforte nessuna ambiguità, lo spread è salito perché i mercati hanno percepito la preoccupazione dell’Eurotower, niente di più. Lagarde ha fatto bene a non anticipare la stretta ma se tra due mesi l’inflazione non rallenta allora bisognerà rivedere la tabella di marcia. Draghi? Meno male che non è andato al Quirinale

Tim, Labriola spinge ancora verso la rete unica. Ma i sindacati...

Secondo board da quando il manager, già al vertice di Tim Brasil, ha preso le redini del gruppo telefonico. Puntellata l’operazione che guarda alla separazione della rete, aspettando che Kkr esca nuovamente dall’ombra. Il 2 marzo lo showdown. La lettera dei sindacati

Ci risiamo. Il mattone cinese collassa ancora

Ancora un gigante dell’immobiliare a rischio collasso. Stavolta tocca al quarto emittente di obbligazioni nel Paese, il cui azionista forte è un uomo molto vicino al Partito comunista. Meno male che il fondatore di Evergrande predica zen e tranquillità…

Due cose possono salvare l'Europa dalla crisi energetica. Parla Tabarelli

Intervista al presidente di Nomisma Energia: la realizzazione di sei nuovi reattori annunciata dalla Francia è una grande notizia. Ma la salvezza dell’Europa dipende dal Nord Stream 2, perché il gas che arriva oggi è poco e costa molto. Draghi può solo tamponare, l’Italia doveva fare di meglio in passato, estraendo l’energia che abbiamo sotto i piedi

Il termometro dello spread sale ma Draghi e Tesoro predicano calma

Un po’ l’inflazione americana, un po’ l’aria di tapering alla Bce spingono al rialzo il differenziale di rendimento tra Btp e Bund. Ora lo Stato paga un po’ di più per finanziare il proprio debito ma per il premier c’è chi sta messo peggio

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