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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Dopo Suez, aspettando l'Artico. La lezione per l'Italia secondo il Cdp Think Tank

L’incidente nel Canale ha improvvisamente aperto la riflessione su nuove rotte commerciali alternative, a cominciare dall’Artico. Un riassetto non immediato che impone all’Italia un ripensamento del proprio trasporto marittimo. Meno player, ma più grossi e ampliamento degli scali nazionali

Tra Bitcoin ed euro digitale, alla nuova finanza servono regole. La relazione Consob

La relazione al mercato finanziario di Paolo Savona, presidente della Commissione di vigilanza sulla Borsa. La finanza virtuale è un fiume in piena, sulle criptovalute regole subito o rischiamo una crisi globale. Sì all’euro digitale, ma meglio continuare con gli esperimenti. La pandemia? Risparmio ed export certezze italiane

Meno Francia, più Italia. Su Borsa M5S pressa il governo

In un’interrogazione al ministro dell’Economia il Movimento chiede di far piena luce sul riassetto interno alle controllate di Borsa di stampo francese e di difendere l’interesse nazionale di Piazza Affari

La Cina non si approfitti dei Paesi più poveri. L'altolà di Yellen

Il G20 ha concesso una moratoria sugli interessi dovuti dai Paesi più poveri sui finanziamenti ricevuti. Ma per il segretario al Tesoro americano Pechino potrebbe approfittarsene, facendo leva sull’enorme debito delle economie in via di sviluppo con il Dragone. E non è l’unico grattacapo di Yellen…

Ilva, licenziamenti e il jolly della formazione. Parla Benaglia (Cisl)

Intervista al leader dei metalmeccanici Cisl: basta con le barricate, il governo riapra il confronto con i lavoratori e prenda atto che certi settori stanno meglio degli altri e viceversa. Guai a vedere lo Stato nell’Ilva con gli occhi del passato, la mano pubblica può essere la strada per un acciaio green

Minimum tax, buona la prima. Ma ora viene il difficile. La versione di Visco

L’ex ministro di Tesoro e Finanze: l’accordo al G7 ha la sua importanza perché rompe con un passato fatto di indulgenza fiscale. Però si poteva fare di meglio, un’aliquota al 15% è piuttosto bassa e avvantaggia soprattutto le imprese americane. L’Irlanda? Prenderà una batosta, perché non converrà più pagare le tasse lì

Non è (ancora) tempo di stretta. Lagarde conferma tassi e Pepp

Prosegue la politica ultra-accomodante della Banca centrale europea. Acquisto dei titoli garantito e costo del denaro ancora negativo, segno che l’inflazione non è un problema nell’Unione. Almeno per ora

Goldman Sachs ma non solo. Forchielli legge l'assalto Usa al risparmio cinese

L’economista e imprenditore a Formiche.net: la finanza americana non ascolta la politica e preferisce puntare dritto alla montagna di risparmio della Cina, che da parte sua ci guadagna in competenze di cui non dispone. Lo yuan digitale non è una minaccia per il dollaro, a meno che non cominci a circolare a livello globale. Il Cai? Forse franerà tutto. E per l’Ue non sarebbe una cattiva notizia…

Londra balla da sola. Lo sgambetto inglese alla minimum tax

A tre giorni dallo storico accordo del G7 sulla tassa globale al 15% sui profitti delle multinazionali il Cancelliere dello Scacchiere Sunak punta i piedi e prova a chiedere l’esenzione dall’imposta per le grandi aziende con base a Londra. Ma Goldman Sachs dall’altra parte dell’Atlantico rassicura, niente shock planetario dall’intesa fiscale

Quello che il fisco divide, la Cina riunisce. Senato Usa compatto contro Pechino

Mentre infuria la crisi dei semiconduttori Democratici e Repubblicani uniscono le forze al Senato per votare un piano da quasi 200 miliardi per finanziare la ricerca e l’innovazione statunitense. Obiettivo, garantire autonomia e supremazia tecnologica. Intanto però saltano i negoziati sull’aumento delle imposte alle grandi imprese che valgono il sì Repubblicano ai piani pandemici di Biden

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