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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Molto rumore per nulla. Dubbi e nodi del Power of Siberia 2

Nonostante le dichiarazioni di tre settimane fa tra Vladimir Putin e Xi Jinping, con tanto di memorandum, sulla strada per il nuovo gasdotto concepito per importare gas russo in Cina ci sono diversi ostacoli. Pechino non vuole legarsi mani e piedi a Mosca, chiede prezzi di favore e vuole massima libertà sulla risoluzione del contratto

L'Europa corre sull'euro digitale. La road map della Bce

Entro quattro anni, se non ci saranno intoppi o ripensamenti, la moneta sovrana formato elettronico potrà essere fruibile dai consumatori, dalle banche e dalle imprese. Un’operazione che punta a fermare l’avanzata delle criptovalute, mantenendo al contempo il passo coi tempi. Ecco che cosa dice l’ultimo rapporto di Francoforte

Batterie al litio, ecco cosa faranno a Brindisi Eni e Fib

Eni Storage Systems, joint venture costituita dal Cane a sei zampe  e Fib, società appartenente al gruppo Seri Industrial, ha iniziato l’operatività per proseguire lo sviluppo del progetto industriale relativo alla produzione di batterie al litio stazionarie già avviato nell’area industriale di Brindisi. Intanto Byd annuncia la produzione di accumulatori propri in Europa

L'inflazione corre, i salari no. Anche l'industria bellica tradisce Mosca

Negli ultimi mesi, complici le minori entrate da idrocarburi e la distruzione delle raffinerie sul fianco ovest, per mano dell’Ucraina, le retribuzioni del personale militare, sia di prima linea sia di retrovia, hanno smesso di crescere. Mentre i prezzi continuano ad aumentare. E così il Cremlino perde una delle poche certezze rimaste

Prima i conti, poi gli investimenti. La mappa per l'Italia secondo Marco Fortis

Giusta la proposta di Confindustria per un piano triennale di investimenti per le imprese, ma prima bisogna permettere a Giancarlo Giorgetti di mettere ulteriormente in sicurezza i conti. Solo allora si potranno liberare risorse per sostenere l’industria. Il miglioramento del rating da parte di Fitch è tutto merito dell’Italia. La Francia? Paga un modello di Stato sociale non più sostenibile. Conversazione con l’economista e vicepresidente della Fondazione Edison, Marco Fortis

La Cina apre gli occhi e frena l'overcapacity sull'acciaio. Ecco perché

Dopo aver demolito la siderurgia occidentale, vendendo a mezzo mondo acciaio a prezzi eccessivamente bassi, adesso per Pechino è tempo di riequilibrare domanda e offerta in patria e porre fine alla bulimia di esportazioni. Una presa di coscienza da cui l’Europa ha tutto da guadagnare

Nuova elettricità per l'Italia. La sponda americana nell'accordo tra Eni e Cfs

Il Cane a sei zampe assicura al Paese energia per un miliardo di dollari. Una altro tassello del riassetto energetico cominciato all’indomani dell’invasione dell’Ucraina e che ora pone gli Stati Uniti al centro della mappa degli approvvigionamenti

Non ci resta che tassare. Mosca gioca la carta fisco per sopravvivere

Con un deficit prossimo ai 62 miliardi e con quasi due impianti di raffinazione su dieci fuori uso sul fianco ucraino, per il Cremlino sembra giunto il momento di aumentare l’Iva al 22%. Dopo settimane di voci di corridoio, la mazzata prende dunque forma e corpo. E anche le banche ne pagheranno lo scotto

Google schiva la tagliola cinese. Ora il bersaglio è Nvidia

Le autorità del Dragone hanno infatti deciso di lasciar cadere una procedura Antitrust a carico di Google, che riguardava la posizione dominante del gruppo statunitense sui sistemi operativi per dispositivi mobili tramite Android. Ora l’obiettivo sembra essere un altro

Perché con Byd Pechino ha preso un granchio

La politica industriale a base di sussidi messa a terra dal governo di Xi Jinping in materia di auto, si è rivelata fallimentare. Byd ha disintegrato un intero mercato e provocato un crollo dei prezzi. A farne le spese è anche l’Europa. Ora il rischio di una bolla si fa più concreto, con il costruttore di Shenzhen che ha perso 45 miliardi in Borsa in quattro mesi

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