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 About Manlio Lilli

Romano, 46 anni, è archeologo. Dottore di Ricerca in Archeologia (Topografia antica) all’Università degli Studi di Bologna, tra il 2001 e il 2004 è stato professore a contratto di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica e, quindi, Topografia antica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Perugia. La ricerca sul campo lo ha visto partecipare e condurre diversi scavi archeologici a Roma, Pesaro, Grumentum e Lucera e campagne di ricognizione, tra cui quelle nei territori della Valle del Salto, in Abruzzo, e di Lanuvio, Ariccia e Velletri nel Lazio. Nella sua ricca attività di ricerca scientifica, condotta senza soluzione di continuità a partire dal 1995, si annoverano, oltre a numerosissimi articoli e approfondimenti, editi in collane e riviste prestigiose, tre monografie (Lanuvuim. Avanzi di edifici antichi negli appunti di R. Lanciani; Ariccia. Carta Archeologica; Velletri. Topografia della città e del territorio). Da alcuni anni ha deciso di affiancare alla ricerca scientifica, l’opera di divulgazione. Dopo aver collaborato con il web magazine di Farefuturo, attualmente i suoi contributi compaiono settimanalmente su Il Fatto Quotidiano, Istituto di Politica, Libertiamo, Linkiesta e Lettera 43. Pianificazione territoriale, nella quale il progressivo minor consumo di territorio sia associato alla rigenerazione del patrimonio immobiliare dismesso, e Beni Culturali i suoi ambiti di ricerca privilegiati.

Musei digitali. Al centro è il visitatore

L’impiego della tecnologia nei musei è in genere assai poco appariscente. Ma sta silenziosamente ridisegnando il modo in cui i musei svolgono la loro funzione. Il livello interessato ora in maniera più evidente è quello della relazione con il visitatore, che occupa una posizione progressivamente più centrale, fino a determinare scelte pubbliche. Un esempio? Il blog theoatmeal.com lo scorso agosto…

Tendenze artistiche, gli Under 30 sono ancora “sospesi”

“Questa è una generazione delusa  e forse deludente, una nuova generazione compressa dalla crisi, destinata a non essere  più al centro di ogni mutazione  non solo nell’arte. E sa da una parte, questa non-generazione sfugge  al confronto politico, dall’altra si ritrova a dover utilizzare i codici artistici del passato e la tecnologia del futuro. Forse per questo non c’è più…

One painting show

Nel Paese dei numerosissimi Musei, piccoli e grandi, non mancano certo le collezioni. Le sale ripiene di tele e oggetti disparati e di ogni età. I magazzini e i depositi soffocati da materiali anche di grandissimo pregio. Allestimenti museali e mostre che fanno di questa ricchezza un punto di forza. Secondo una tradizione consolidata. Con risultati certi. Ma anche la…

Musei, il patrimonio nei depositi in mostra

I marmi romani dell’Età dell’equilibrio ai Musei Capitolini di Roma. Le illustrazioni di Chagall e il Degas restaurato dell’Hermitage. I disegni dell’architettura italiana del Rinascimento al Metropolitan di New York. Il Giulio Romano del Louvre. Le miniature e i Tiziano del Prado. Il Poussin e la donazione del Barber Institute alla National Gallery di Londra. Cos’hanno in comune opere così…

La sofferenza dei Musei? Si può combattere con gli “affitti”

I Musei italiani sono in molti casi al collasso. Allestimenti antichi e poco accattivanti all’interno di strutture che mostrano crepe profonde. E non soltanto metaforiche. Scarsi mezzi economici e poco personale. Insomma contenitori, che al di là dell’inequivocabile ricco contenuto, appaiono quasi destinati a non attrarre pletore di turisti. Con l’eccezione dei Musei più grandi e più noti. Nonostante su…

I Beni Culturali sono malati. Di vecchiaia

“Credo che probabilmente non scriverò più romanzi, sono troppo vecchia. … Ho visto casi abbastanza tristi di scrittori il cui ultimo romanzo non valeva molto. Sono ancora in grado di capire se quel che scrivo è buono o no … ”. Con queste parole, recentemente, Nadine Gordimer, settantanovenne sudafricana, vincitrice nel 1991 del premio Nobel per la letteratura, rispondeva ad…

Economia della cultura. Una risorsa da non sprecare

L’Italia si vanta, a ragione, di essere un grande paese manifatturiero. Un inequivocabile dato di fatto. Fondato prima ancora che sulle singole capacità su un unico grande valore. La Cultura. Intesa in senso lato a comprendere la ricerca e il sistema educativo. Ma ovviamente anche l’immenso patrimonio storico-artistico-archeologico. Un patrimonio che sarebbe riduttivo circoscrivere a musei e siti archeologici. E…

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