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L'Italia deve ancora imparare a fare "memoria". Scrive Robiati Bendaud

Di Vittorio Robiati Bendaud

L’Italia dovrebbe avere un suo giorno della Memoria, come fa la Francia commemorando la deportazione dal Velodromo, o l’Austria, ricordando la liberazione di Mauthausen. Con ogni evidenza la data italiana dovrebbe essere quella del 16 ottobre, il giorno del rastrellamento del ghetto di Roma. L’intervento di Vittorio Robiati Bendaud, saggista e coordinatore del tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia

Inflazione. La grande minaccia. Il live-talk di Formiche

Lunedì 31 gennaio alle ore 12:00 il live-talk della rivista Formiche. Partecipano Pier Carlo Padoan, economista, accademico e già ministro dell’Economia, Laura Castelli, vice ministro dell’Economia, Luigi Marattin, presidente della Commissione Finanze della Camera e professore di Economia politica all’Università di Bologna e Moreno Zani, presidente di Tendercapital. La diretta su questa pagina e su Facebook

Se Putin invade l’Ucraina, Italia e Usa reagiranno. L’amb. Smitham avvisa Mosca

Di Thomas Smitham

“Se la Russia rifiuta la diplomazia e viola ulteriormente l’integrità territoriale ucraina, in linea con l’Italia e gli altri partner e alleati imporremmo dure sanzioni nei confronti della Russia”. L’intervento di Thomas Smitham, incaricato d’affari presso l’ambasciata degli Stati Uniti in Italia, in occasione dell’evento Transatlantic Forum on Russia

Talebani a Oslo. Cosa (non) va nei dialoghi con l’Occidente

Di Vas Shenoy

Dopo gli accordi tra Israele e Palestina, la Norvegia cerca di gettare le basi per i negoziati con i Talebani. Ma la situazione ben è diversa. Il commento di Vas Shenoy

Flirt con le aziende. Il Cremlino prepara “incursioni minori” in Ucraina?

Di Nona Mikhelidze

La narrativa attorno alle sanzioni è costruita sulla possibilità di una campagna di larga scala. Ma non è pensata per mosse come il riconoscimento formale di aree separatiste. Così Putin cerca un’interlocuzione diretta con blocchi di potere che possano fare pressioni sui governi e spingerli a prendere posizioni più sfumate. L’analisi di Nona Mikhelidze, ricercatrice dell’Istituto Affari Internazionali

Task Force Italia

Occupazione, la sfida di una transizione giusta. L'evento di Task Force Italia

Di Patrizia Giangualano

Raffaele Mauro Petriccione, Direttore generale della Direzione generale Clima della Commissione martedì 25 gennaio sarà ospite di Task Force Italia. Si confronteranno con lui il presidente Valerio de Luca, la vice presidente Dina Ravera, Jean Paul Fitoussi, Valentina Canali (Terna) e Alessandro Grandinetti (PWC)

Pre-vedere nel caos. Perché l’intelligence è ancora più cruciale

Di Luciano Bozzo

“Per la complessità e volatilità degli assetti internazionali presenti e futuri, la funzione di intelligence assume oggi un’importanza ancora maggiore di quanto già non avesse in passato”. A pochi giorni dall’inizio del Corso di perfezionamento post-laurea dell’Università di Firenze in “Intelligence e sicurezza nazionale”, ecco la versione del direttore, Luciano Bozzo

Gli emuli di Jep Gambardella sulla strada per il Quirinale

Di Andrea De Petris

Gli ultimi giorni che hanno portato alla settimana cruciale per l’elezione del nuovo Capo dello Stato hanno fatto tornare alla mente il protagonista del film “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, la cui massima ambizione era quella non di partecipare alle feste (che contano), ma “di avere il potere di farle fallire”. Il commento di Andrea De Petris, direttore scientifico Cep Italia e docente Università degli Studi Internazionali (Unint)

Quando Ratzinger tuonava contro il male della Chiesa

Di Simone Billeci

Professiamo di credere la santa Chiesa (Credo […] Ecclesiam), e non nella Chiesa. E “nonostante tutto”, rimane in noi la ferma convinzione che al di fuori di essa non v’è salvezza, extra ecclesiam nulla salus. Il commento del teologo Simone Billeci

Draghi, Casini e il matemagico Quirinale

Di Francesco Sisci

Da una parte le rassicurazioni dei mercati, la garanzia del Pnrr, la stabilità. Dall’altra un ritorno al centro della politica (e del Parlamento) che ha dell’inevitabile. Ecco perché Draghi e Casini sono adesso il vero bivio per il Quirinale. L’analisi di Francesco Sisci

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