Ci ha lasciato l’economista francese Jean-Paul Fitoussi. Nato a La Goulette in Tunisia il 19 agosto 1942, è stato professore in molte università, tra cui cui Sciences Po e Luiss, ma la sua carriera accademica iniziò a Strasburgo, per poi diventare professore all’Istituto universitario europeo di Fiesole nel 1979. Il suo legame con l’Italia era fortissimo, parlava bene la nostra lingua e interveniva spesso nel dibattito politico ed economico. Era membro di molti think tank e associazioni, tra cui l’Institut Montaigne e il Gruppo dei Venti dell’Università di Tor Vergata, guidato da Luigi Paganetto.
Divenne noto al grande pubblico italiano partecipando a un dibattito con Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul palco di “RockEconomy”, lo show di Adriano Celentano che andò in scena subito dopo la crisi del debito sovrano europeo. In quell’occasione, come in molte altre, si scagliò contro l’austerity insensata che le istituzioni europee avevano imposto ai Paesi mediterranei. La storia gli ha dato ragione.
Spesso interpellato da Formiche.net, l’ultima volta sulla guerra e la questione del gas disse “cambiare fornitore di gas non è un pranzo di gala, su questo può credermi. Voglio dire, non è come un bottone, on/off. Serve un piano.
In una parola? Infrastrutture. E l’Europa non ne ha. Servono infrastrutture per comprare gas da altri, altrimenti parlare di tetto al gas è solo uno slogan. Mi viene in mente Shakespeare, Molto rumore per nulla”.
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