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Arturo Parisi a 81 anni fa un bilancio della sua vita politica. Le foto

Arturo Parisi compie oggi 13 settembre 81 anni. Riassumerne cariche istituzionali ricoperte e gesta politiche non è cosa semplice, ma si può fare un tentativo. Negli anni ’90 promuove assieme a Mario Segni il Movimento per le riforme istituzionali che promuove il Referendum per l’introduzione del maggioritario. Sempre in quel decennio, qualche anno dopo, si dedica assieme con Romano Prodi alla ideazione e fondazione dell’Ulivo come polo di centrosinistra in una democrazia bipolare. Nel 1996 l’Ulivo vincerà le elezioni politiche e nascerà il primo governo guidato da Romano Prodi, in cui Parisi ricoprirà il ruolo di sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria.

“Se la politica è il regno del ‘chi’ prima del ‘cosa’ per chi si chiede cosa sia stato l’Ulivo è inevitabile ricercare al di là della natura collettiva di quella impresa una persona, la persona che promosse e guidò quel governo nella sua gestazione elettorale e nella sua conduzione, assicurando quella unità, quella coerenza e l’orizzonte del quale si parlava. La persona che per prima alzò la mano – la sua mano – e riconoscendosi in una direzione indicò, se non ancora nel dettaglio la strada e il modo di percorrerla, un’alternativa all’esistente, una persona che, come oggi si dice, ci mise il nome e la faccia e si intestò il rischio d’impresa. Questa persona, il protagonista della storia che il libro ricostruisce, si chiama Romano Prodi”, scriveva lo stesso Parisi a introduzione del libro di Andrea Colasio, “Il tempo dell’Ulivo” (Il Mulino).

Un concetto ribadito dall’ex ministro della Difesa anche in una lunga intervista pubblicata sull’Espresso, in cui paragona il suo ingresso nella politica attiva, dopo anni di studio della stessa, come l’essere scaraventato in mare da un’onda mentre da uno scoglio si osserva il mare agitato.

Dopo la caduta del governo Prodi I nel ’98, lavora attivamente per l’introduzione delle primarie per la scelta del candidato a premier in una elezione politica nazionale.

Dal maggio 2006 al maggio 2008 è stato ministro della Difesa del governo Prodi II, e nel 2007 partecipa attivamente alla nascita del Partito democratico. Nel 2013 sceglie di non candidarsi più alle elezioni politiche, ma non per questo di concludere la sua attività politica.

“Purtroppo siamo in un passaggio nel quale è politica solo quello che fanno i politici, e i politici sono sempre di più quelli che della politica hanno fatto o si sono trovati a fare la loro professione. Quelli che di politica vivono e che di politica intendono continuare a vivere. A tempo indeterminato. Non riesco ad accettare che nel lessico dominante quando diciamo politica intendiamo quello che fanno, hanno fatto o non fatto i politici”, ha detto a Marco Damilano, mostrandosi non particolarmente ottimista sullo stato di salute della classe politica italiana.

“La politica è ridotta a un’eterna schermaglia priva di progetti ulteriori, è prodotta dalla banale necessità di durare. Una schermaglia che o è spettacolo o è noia”.

Ecco una selezione di foto di Arturo Parisi.

(c) Imagoeconomica


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