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La cultura del Belpaese vista da Bonisoli, Galli della Loggia, De Pizzo e Branchetti. Foto di Pizzi

In un momento in cui si parla molto di degrado socioculturale in un Paese, l’Italia, considerato per molti versi la patria dell’eccellenza intellettuale europea e la culla della cultura continentale e mediterranea, appare sicuramente di particolare utilità incontrarsi attorno a un tavolo e discutere delle ragioni di questo decadimento e delle possibili soluzioni per una rinascita Made in Italy. È quello che hanno fatto la giornalista del TG5 Simona Branchetti, il giornalista Mario De Pizzo dal TG1 e lo storico e giornalista Ernesto Galli Della Loggia, gentilmente ospitati dalla Fondazione Marco Besso, con il supporto organizzativo dell’Associazione Cultura Italiae e la partecipazione del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli.

L’occasione, nata casualmente da un editoriale di Galli della Loggia intitolato “Il Belpaese è diventato brutto” pubblicato lo scorso 9 settembre sul Corriere della Sera, si è rivelata poi ghiotta per arrivare alla conclusione, unanime, che il problema del nostro Paese non è l’Italia in sé, ma gli italiani.

“Quando ho scritto l’articolo, non sono partito dal Belpaese” ha spiegato Galli Della Loggia. “Ho pensato alla società italiana che sta diventando brutta, una società con caratteristiche ai miei occhi sempre più negative”. “Rispetto a quella che era trent’anni fa – ha continuato ­–­ non è migliorata, ma peggiorata. Soprattutto da un punto di vista della qualità antropologica dei suoi abitanti”.

L’articolo  integrale sull’evento di Alessandra Micelli.

(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)

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