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Urso, Descalzi e Sala al primo Forum Italo-Saudita sugli investimenti. Le foto

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Kamel Ghribi
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Kamel Ghribi
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Angelino Alfano
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Beppe Sala
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Khalid Al-Falih, Adolfo Urso, Beppe Sala
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Khalid Al-Falih, Adolfo Urso, Beppe Sala
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Khalid Al-Falih, Adolfo Urso, Beppe Sala
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Alessandro Spada, Khalid Al-Falih
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Beppe Sala, Khalid Al-Falih Adolfo Urso
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Khalid Al-Falih
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Khalid Al-Falih
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Khalid Al-Falih
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Claudio Descalzi
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Khalid Al-Falih Adolfo Urso
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Khalid Al-Falih Adolfo Urso
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Claudio Descalzi, Adolfo Urso
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Claudio Descalzi, Adolfo Urso
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Massimo Dal Checco
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Massimo Dal Checco
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Sergio Dompè, Massimo Dal Checco, Nerio Alessandri
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Adolfo Urso
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Adolfo Urso

Siglato un Memorandum of understanding tra il ministero delle Imprese e del made in Italy, nella persona del ministro Adolfo Urso, e il ministero degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita, rappresentato dal ministro Khalid Al-Falih, in occasione del primo Forum Italo-Saudita sugli investimenti, organizzato oggi a Milano, a cui hanno preso parte circa 1.200 imprese, di cui 500 in presenza e oltre 700 in remoto.

Nel corso dell’incontro bilaterale tra i due ministri, il ministro saudita Al-Falih ha invitato a Riad il ministro Urso per consolidare la cooperazione tra i due Paesi e favorire la collaborazione tra le imprese. Al forum hanno partecipato anche il viceministro delle Imprese, Valentino Valentini, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’ambasciatore saudita in Italia, principe Faisal Bin Salman, il responsabile rapporti con gli investitori del governo saudita, Badr Albadr. Sono state più di 150 le imprese saudite partecipanti. Tra le società italiane, hanno partecipato al forum Eni, Snam, Cdp, Enel, Leonardo, WeBuild, Maire, Pirelli, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Ita, Ansaldo Energia, Saipem, Invimit.

Adolfo Urso con i sauditi ha parlato di fusioni e acquisizioni, in particolare in due ambiti: la transizione digitale e quella ambientale.

“Noi vorremmo che il capitale saudita fosse più presente nel nostro Paese così come vorremo che si sviluppassero fusioni e partnership tra le nostre imprese – ha detto -. Crediamo che sempre di più bisogna puntare a realizzare dei campioni europei e internazionali per le nostre imprese che poi sono trainanti per tutte le filiere del made in Italy. Siamo aperti e convinti che si possa operare più e meglio in questa direzione”.

A proposito dei settori dove queste operazioni potrebbero realizzarsi, il ministro ha detto di aver “ragionato di partnership tecnologiche e industriali in diversi settori, non solo in quelli tradizionali, ma certamente in quelli centrali per la duplice sfida della transizione digitale ed ecologica su cui il nostro Paese è impegnato”.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

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