Auguri a Irene Ghergo, storica autrice televisiva che ha fatto la storia del piccolo schermo.
Un matrimonio giovanissima, tre figli e una sorella fotografa che ha seguito le orme del loro padre Arturo, la Ghergo ha iniziato a 30 anni a lavorare come press agent grazie al pioniere Enrico Lucherini, cui è seguito il sodalizio professionale con Gianni Boncompagni.
Da Pronto Raffaella e Domenica in negli studi Rai, all’approdo a Mediaset con Non è la Rai.
Definita da Pierluigi Diaco “la Madonna dei Monti Parioli”, ha poi col tempo creato un forte legame lavorativo anche con Piero Chiambretti.
“Ho inventato personaggi come Costantino della Gherardesca ed Alfonso Signorini a cui una sera dissi: farò di te una star”, ha raccontato a Francesco Rigatelli.
Oggi è fra gli autori del Grande Fratello Vip condotto da Signorini e conclusosi lo scorso marzo su Canale 5.
In questa carrellata di foto d’archivio la testimonianza della sua amicizia anche con Alberto Moravia, Carmelo Bene e Paolo Villaggio, ma il salotto di casa Ghergo era frequentato anche da Scola, Fellini, Arbasino, Giancarla Rosi. Dal racconto di Roberto D’Agostino a Giuseppe Fantasia: Quando ci andavo, tornavo a casa sudato, stanchissimo […] erano delle belve. Non potevi dire ‘che bello il salotto e che divertimento!’. Se ci andavi e non avevi una cultura non sai che fine facevi […] le racconto lo scherzo che si faceva al salotto della Ghergo al nuovo arrivato. Quella iena geniale che era Ettore Scola appena entrava ci vedeva e faceva: ‘quanta brutta gente, quanta brutta gente’. Quando arrivava uno nuovo, iniziava lo scherzo: Moravia chiedeva ai presenti se avevano letto il nuovo romanzo di un tale di nome Tubino, un altro rispondeva, magari, che era una delle cose più belle lette fino a quel momento, quasi vicino a Proust, e un altro ancora diceva invece che era più vicino a Capote. Fino ad arrivare al nuovo arrivato, a cui veniva chiesto: e tu, caro, che ne pensi? Il malcapitato finiva col parlarne anche lui e ma loro ridevano, e anche forte, perché non esisteva nessun Tubino […]
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)