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Si sono ritrovati ieri a Roma, come previsto, gli otto cardinali che fanno parte della speciale consulta istituita da Papa Francesco lo scorso aprile. Il loro compito è quello di riformare la curia romana e di consigliare il Pontefice nel governo della chiesa universale. La prima e precedente riunione si era tenuta un paio di mesi fa. Il prossimo appuntamento è già stato calendarizzato per il 17 e 18 febbraio, pochi giorni prima del concistoro per la creazione di nuovi cardinali.

NIENTE RITOCCHI, LA RIFORMA SARA’ PROFONDA

Come ha riferito Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, è stato confermato l’orientamento già emerso a ottobre: la struttura governativa della Santa Sede non subirà qualche ritocco, un semplice maquillage, ma sarà profondamente rivista nella sua organizzazione: “E’ opportuno ricordare che l’orientamento non è di apportare semplici ritocchi o modifiche marginali alla Pastor Bonus, ma di lavorare per preparare una costituzione con novità consistenti, insomma una nuova costituzione”, ha detto Lombardi. La Pastor Bonus è la costituzione apostolica promulgata nel 1988 da Giovanni Paolo II che regola la governance della Santa Sede.

IL METODO DI LAVORO

Sono due le riunioni quotidiane: la prima al mattino (9-12.30), la seconda al pomeriggio (16-19). Gli otto cardinali e il segretario (mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano) soggiornano a Santa Marta. Tra una seduta e l’altra, i porporati si mantengono in contatto, lavorando “sia sui documenti già pervenuti in antecedenza, sia raccogliendo ulteriori contributi e osservazioni, in particolare in occasione di incontri con conferenze e altri organismi episcopali nei diversi continenti da cui provengono”. Un compito non facile, dal momento che – come riferito a suoi tempo dai cardinali Maradiaga e O’Malley – gli spunti e le idee presentate dalle diocesi e dai vari episcopati locali hanno raggiunto una mole considerevole, al punto che il porporato honduregno (che della consulta è il coordinatore) aveva ipotizzato l’elaborazione di un instrumentum laboris per semplificare il lavoro.

SI DISCUTE DI LITURGIA

Stando al briefing del direttore della Sala Stampa, il primo tema affrontato stamane è stato quello della Curia. Si è deciso di passare in rassegna i diversi dicasteri, per valutarne funzioni e discutere se necessitano di aggiornamenti. Prima della lista è stata la congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti. Padre Lombardi, naturalmente, non ha fornito ulteriori spiegazioni, ma merita rilievo la scelta di iniziare a parlare di riforma globale della curia dall’organismo che si occupa di liturgia. Stando a voci di palazzo, il dicastero per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti vedrà cambiare (forse entro pochi giorni) il suo prefetto: il cardinale Antonio Canizares Llovera, definito “il piccolo Ratzinger”, è dato ormai prossimo alla nomina di arcivescovo di Madrid al posto del settantasettenne Antonio Maria Rouco Varela. Tra i possibili successori di Canizares si fa il nome di Piero Marini, l’ex Maestro delle cerimonie pontificie di Giovanni Paolo II e (per due anni) di Benedetto XVI.

IL SALUTO DI PAROLIN

Prima di giovedì, poi, “sarà invitato” solo “per un incontro di saluto e augurio per il suo lavoro”, il segretario di stato, monsignor Pietro Parolin. Il successore di Bertone, insediatosi qualche settimana fa negli uffici della Terza Loggia, non sarà cooptato all’interno della consulta, che continuerà a lavorare slegata dalla normale e quotidiana amministrazione vaticana. Non è previsto neppure un incontro tra gli otto cardinali e le commissioni referenti nel campo economico. “Questo avverrà più probabilmente a febbraio”, ha detto Lombardi.

Ecco l'agenda degli otto cardinali che studiano la riforma della Curia

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