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All’origine fu la ricerca, quella con “r” maiuscola. Poi arrivò la sete per gli inserzionisti pubblicitari che tutto ancora muove. Non contenta di ciò ha indossato gli occhiali del futuro, comprato un cellulare, modello Motorola, ed è salita in macchina, anche senza conducente. Per Google è giunto ormai il tempo dell’Internet delle cose. Quelle che ci pervadono.

Motore di ricerca e applicazioni per il web restano il fiore all’occhiello dell’azienda di Mountain View, ma da software-company per antonomasia si diletta anche con l’hardware e punta dritto al controllo dell’ecosistema digitale. Ecco una rapida carrellata sulle ultime e sorprendenti evoluzioni di Google.

ULTIMI ACQUISTI
La società fondata nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin ha prelevato dalle sue casse gli ultimi 3,2 miliardi a beneficio dell’acquisizione di Nest Labs, la compagnia fondata da Tony Fadell, l’uomo che ha disegnato l’iPod per Apple, che produce termostati e rilevatori di fumo intelligenti manovrabili attraverso Internet, assicurandosi così anche le prestazioni del genio che lavorò fianco a fianco di Steve Jobs.

UN ANNO DI ACQUISIZIONI
È un’abitudine, Big G si fa largo a colpi di acquisizioni. Quella di Nest Labs rappresenta la seconda più grande da parte del colosso di Mountain View, dopo quella di Motorola acquistata nel 2011 per 12,5 miliardi di dollari. Ma nell’ultimo anno sono arrivate una ventina di notizie simili.

Risale a febbraio l’acquisto per 125 milioni di dollari di Channel Intelligence, il servizio che aiuta le imprese a ottimizzare e sfruttare il canale dell’e-commerce.

A marzo Google ha rilevato la startup di Toronto DNN research  (“deep neural networks” letteralmente: profonde reti neurali), basata su un approccio moderno alla progettazione di sistemi di intelligenza artificiale.

Lo stesso mese Google ha messo le mani su Talaria, società attiva nella costruzione e gestione di siti Internet, mentre ad aprile nel campo dell’analisi del comportamento degli utenti ha inglobato Behavio, startup nata all’interno del MIT Media Lab.

Non ignorando il fantastico mondo dei social network, blog e portali ad aprile Google ha portato a casa per 30 milioni di dollari Wavii, servizio che esplora e riassume le informazioni pubblicate da social network, blog e siti web.

UNA MANO SULLE RINNOVABILI
L’investimento più green di Big G risale a maggio. Dopo aver impiegato enormi capitali in impianti solari ed eolici, ha puntato gli occhi su “Makani Power, una start up giapponese che sfrutta l’energia eolica in modo originale con delle grosse turbine volanti, per acquisire e commercializzare un velivolo dotato di turbine capaci di sfruttare i venti di alta quota per produrre energia elettrica.

A SPASSO CON GOOGLE
Google tutto-fare a giugno ha preso di punta anche il settore dei trasporti: ha iniziato a dirigere il traffico con Waze, l’applicazione di navigazione satellitare social comprata per poco meno di un miliardo di dollari e a portare a spasso a bordo degli eleganti taxi di Uber.

BIG G AL TELEFONO
A settembre si è dedicata al mobile investendo 35 milioni di dollari, ma con scarsi risultati: Bump, un’applicazione nata per scambiare in facilità dati da uno smartphone all’altro e Flock, per la condivisione di foto. Entrambe verranno ritirate dal mercato a fine gennaio.

GLI OCCHIALI 
Il 2013 è stato per Google l’anno della tecnologia indossabile, a partire dai Google Glass, gli occhiali che permetteranno di vedere dati e immagini su uno schermo trasparente appena sopra il normale campo visivo. Il loro annuncio ha dato vita a numerose polemiche legate inizialmente alla tutela della privacy fino ad arrivare alle loro possibili applicazioni nell’ambito della pornografia. Per la loro realizzazione Mountain View si è aggiudicata le prestazioni di Flutter, startup attiva nel campo del riconoscimento dei gesti.

IL MESE DELLA ROBOTICA
Dicembre è stato invece il mese della Robotica: prima l’acquisto della startup giapponese Schaft, e il progetto gestito da Andy Rubin, il papà di Android, di cui fa parte anche la statunitense Redwood Robotics specializzata in arti robotici. Lo stesso mese entra in casa Google Meka Robotics, realtà che sviluppa sistemi hardware e software per i ricercatori. Un grande contributo in questo settore giunge da Holomni grazie alla sua creazione di ruote tecnologiche, dalle telecamere robotizzate di Bot e Dolly, e da Boston Dynamics, società che produce robot anche per l’esercito statunitense.

IN AGENDA…?
Prossima acquisizione miliardaria del gigante di Mountain View appuntata sulla lavagna internazionale di Paddy Power, è Appirio, azienda di San Francisco provider di servizi e specializzata nel cloud e il famoso Pinterest, utilizzato per condividere immagini. L’agenzia stampa di giochi e scommesse Agipronews riporta che secondo i quotisti esteri una possibile acquisizione potrebbe essere quella di Square Inc, specializzata in pagamenti via mobile.

Tra le papabili anche Airbnb, famoso portale che mette in contatto persone che cercano un alloggio in molte città del mondo, Mimvi, che crea app per mobile e HTC, azienda taiwanese produttrice di smartphone.

Cosa farà Google da grande

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