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Prove di collaborazione tra Forza Armata e industria per l’addestramento dei piloti, settore in cui l’Italia prova a compiere progressi e a ritagliarsi uno spazio a livello europeo. Per fare il punto sul tema, l’Aeronautica Militare, in collaborazione con Alenia Aermacchi e AgustaWestland, ha organizzato in questi giorni a Roma lo “European Air Training Symposium 2013”, primo evento a carattere continentale dedicato all’argomento.

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IL SISTEMA FORMATIVO
Data la difficile contingenza economica, la Forza Armata ha avviato una riflessione – che vuole ora condividere con gli altri Paesi – sull’intero sistema formativo, per cercare soluzioni di breve e lungo periodo in grado di garantire le necessarie capacità operative con meno risorse.

UN NUOVO SCHEMA
Per ridurre i costi è stato definito un nuovo schema addestrativo basato sul concetto di “specialized skills”, articolato sul conseguimento di due capacità successive: “how to fly” e “how to fight”. In altre parole, dopo l’addestramento di base i piloti vengono distribuiti su 4 differenti percorsi relativi a quattro differenti linee di volo: aerotattica, convenzionale, ala rotante, e aeromobili a pilotaggio remoto. L’introduzione dell’iter differenziato, che partirà a gennaio 2014, ottimizza il processo formativo e l’impiego delle relative risorse. Nell’ambito di questa rimodulazione è prevista anche l’introduzione di nuovi aerei in sostituzione di quelli attualmente in uso che presto raggiungeranno i limiti d’età. In fase di individuazione un velivolo a basso costo (screener) per svolgere la fase di verifica delle capacità dei candidati e a breve termine, un velivolo per l’addestramento basico, che precederà la fase avanzata con il velivolo M-346.

L’IMPORTANZA DELL’ADDESTRAMENTO
L’addestramento è fondamentale”, ha detto il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Pasquale Preziosa. “Per avere il nuovo sulla linea jet, sulla linea trasporti e sull’ala rotante servono idee, piattaforme, strutture e sistemi integrati innovativi. Tutto questo in condivisione con gli altri Paesi, europei e non, che abbiano necessità di partecipare a questo nuovo corso”. Preziosa, che ha parlato della necessità di un “nuovo paradigma” per la Difesa, incentrato su una reale “economia di scala”, ha spiegato che l’Italia in questo settore farà pooling and sharing. “Alcuni Paesi potranno avere esigenze d’addestramento simili alle nostre, con questi faremo pooling, mentre con altri, che hanno esigenze particolari, faremo sharing bilaterale di quello che ci serve”. L’Italia in questo processo potrà essere gregario e leader, “sarà l’esigenza del mercato a deciderlo”. “Tutti i programmi industriali attualmente in corso – ha poi aggiunto Preziosa – sono aperti alle altre nazioni, cito l’addestratore M-346, l’M-345 HET e gli elicotteri, sia da un punto di vista industriale, che da quello operativo-addestrativo”.

UNA VISIONE INTERNAZIONALE
Tra le principali novità in tema di training, c’è sicuramente l’M-345 HET, prodotto da Alenia Aermacchi, il cui impiego per l’addestramento basico al volo è previsto a partire dal 2017. “Recentemente – ha dichiarato Giuseppe Giordo, amministratore delegato di Alenia Aermacchiabbiamo convocato tutti i potenziali partner del programma, che abbiamo definito in termini di mercato. Deve essere chiaro che se noi lanciamo un nuovo programma come il 345, non abbiamo in mente solo il mercato nazionale. La strategia del gruppo Finmeccanica, e quindi di Alenia Aermacchi, è oramai quella di lanciare un prodotto soltanto se ha anche degli sbocchi internazionali”. Punto forte del 345 costi di acquisizione e di esercizio. “Non si può più andare avanti con un concetto di “cost to design”, ne serve uno di “design to cost”. Obiettivo primario è fissare il costo ricorrente dell’aereo e quello relativo al ciclo di vita. Questo aereo deve essere competitivo, non solo in termini di costi di acquisizione, ma soprattutto per costi operativi, se comparato con un velivolo turboelica”. La fase di fattibilità del progetto è partita, ha spiegato Giordo. “Stiamo aspettando di lanciare la fase di sviluppo per arrivare poi alla certificazione”. L’ad ha confermato il 2017 come data di entrata in servizio del velivolo.

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