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Arrivare a una “responsabilità collettiva” al fine di “massimizzare i benefici dell’intelligenza artificiale e mitigare i rischi” per le aziende. È questo l’ultimo tentativo delle Big Tech di mostrare il lato positivo dell’IA, contenuto in una lettera aperta sottoscritta da OpenAI e altre trecentodieci grandi aziende del settore, tra cui Google e Microsoft, con un titolo eloquente: “Build AI for a better world”. L’intento è chiaro e si lega ai tanti precedenti lanciati per diffondere un senso di fiducia della tecnologia, molto spesso percepita come una minaccia. Come scrivono gli autori della lettera, l’IA deve essere concepita come la stampa, il motore a combustione, l’elettricità o Internet. E quindi, come una rivoluzione. “L’equilibrio tra gli impatti positivi e negativi sull’uomo sarà determinato dalle azioni e dalla ponderatezza che noi umani eserciteremo”.

L’impegno è stato immediatamente condiviso dal ceo di OpenAI, Sam Altman, che ha pubblicamente esposto la sua felicità. “Il progresso dell’AI sarà uno dei maggiori fattori di miglioramento della qualità della vita delle persone, dobbiamo costruirla e renderla ampiamente disponibile”. Lui era uno dei tanti ad avvertire dei pericoli derivanti dagli strumenti che la sua stessa azienda realizzava, proprio nel momento in cui Elon Musk gli ha mosso guerra, facendogli causa per aver strutturato un’intelligenza artificiale generale (Agi) in grado di superare l’essere umano. Tradendo così al principio fondante di OpenAI, che voleva una tecnologia a beneficio dell’umanità.

In verità, Altman ha più volte ribadito come la sua intenzione fosse quella opposta e la lettera ne è l’ennesima conferma – mentre non si trovano le firme né di X né di Tesla. Il giovane amministratore delegato è perfettamente conscio di come ciò che la sua azienda produce potrebbe ritorcersi contro all’uomo o sostituirlo nelle sue mansioni. A suo dire, la soluzione la si deve trovare nella regolamentazione, arrivando quanto prima a un’agenzia internazionale che possa indirizzare lo sviluppo su un percorso sostenibile. Pur tenendo presente che questo corre più velocemente della giurisprudenza.

Con Chat-GPT, OpenAI ha aperto le danze e ora tutti vogliono ballare. Anthropic ha annunciato di aver sviluppato tre modelli di IA notevolmente superiori per potenza e velocità a GPT-4 e Gemini Ultra. Il suo chatbot, costruito anche grazie all’aiuto di Google, si muoverà grazie a Claude 3 Haiku, Claude 3 Sonnet e Claude 3 Opus. Come si legge nella nota, “tutti i modelli mostrano maggiori capacità di analisi e previsione, di creazione di contenuti sfumati, di generazione di codici e di conversazione in lingue non inglesi come lo spagnolo, il giapponese e il francese”. Più nello specifico, “Haiku è il modello più veloce ed economico sul mercato. È in grado di leggere un documento di ricerca denso di informazioni e dati con grafici e diagrammi in meno di tre secondi”.

Rispetto ai suoi rivali, i modelli Claude 3 sono più performanti nell’eseguire istruzioni complesse e in più fasi, vantando le migliori prestazioni sul mercato. Quando lo hanno testato, gli sviluppatori hanno notato che il modello si era accorto di essere sottoposto a una verifica. Trattandosi del chatbot più vicino all’essere umano mai realizzato, è bene leggere con attenzione la lettera aperta sottoscritta dalle aziende che ben conoscono le potenzialità dei loro strumenti. Nel bene e nel male.

Le Big Tech (senza Musk) si responsabilizzano sull'IA per il bene dell'umanità

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