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L’amministratore delegato del Milan, in seguito ai contrasti con la figlia di Berlusconi, Barbara, lascerebbe il calcio, e si vedrebbe assegnato dal Cav.un ruolo operativo in “Forza Italia” e una candidatura blindata alle prossime elezioni.
Non sembra un’idea brillante e, se realizzata, aggraverebbe, anziché risolvere, una delle tante grane, politiche, giudiziarie, sportive, che il Cav.si trova ad affrontare, in questa delicatissima fase, dimostrando, sinora, di aver smarrito lo smalto e le tante intuizioni del passato.
Adriano Galliani, per i tifosi e non, rappresenta, da ben 27 anni, il Milan. E i fans delle squadre avversarie, difficilmente, formerebbero lunghe code alle cabine elettorali per votare l’ex numero 2 della società rossonera. Basta pensare alla accesa, storica rivalità, a Milano, che divide la squadra dei Berlusconi dall’Inter. E i sostenitori della Juventus- il club con il più consistente seguito in Italia -politicamente orientati a destra, difficilmente, deciderebbero di riversare i loro tanti voti sul geometra monzese.
Infine, Gianni Rivera, Giampiero Boniperti, Tonino Matarrese, Franco Carraro e il Presidente del secondo scudetto della Roma, l’ingegner Dino Viola, grandi personaggi, amati e discussi, spesso vincenti, nel calcio,, non hanno lasciato tracce memorabili del loro passaggio nel Palazzo della politica.
Dunque, signor Galliani, come si dice in dialetto lombardo, “ofelè fa el to mesté”, continui a fare il dirigente calcistico. Meglio discutere i rinnovi dei contrattoni con gli esosi agenti dei calciatori che votare, spingendo bottoni, in Parlamento, seduto accanto ai “peones” Pdl, Mimmo Scilipoti e Tonino Razzi….
Quanto alle divisioni nel Pdl,
ci auguriamo che la chiarezza prevalga sulla tendenza ai compromessi più sterili e deteriori, in un clima meno avvelenato rispetto a quello denunciato da Napolitano, in un teatrino politico, i cui attori principali, da Berlusconi a Renzi, da Grillo a D’Alema, il vero competitor di Matteo nel Pd, tra pochi giorni, saranno tutti fuori dal Parlamento.
Pietro Mancini

Galliani in politica ? Niet ! Meglio trattar contrattone Kakà che spinger bottone con Scilipoti !

L'amministratore delegato del Milan, in seguito ai contrasti con la figlia di Berlusconi, Barbara, lascerebbe il calcio, e si vedrebbe assegnato dal Cav.un ruolo operativo in "Forza Italia" e una candidatura blindata alle prossime elezioni. Non sembra un'idea brillante e, se realizzata, aggraverebbe, anziché risolvere, una delle tante grane, politiche, giudiziarie, sportive, che il Cav.si trova ad affrontare, in questa…

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