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Non più solo moral suasion. Chissà come reagiranno i critici del “presidente Napolitano troppo interventista” all’ultima iniziativa intrapresa dal capo dello Stato.

Dal Quirinale giunge infatti un messaggio al Parlamento sulla “drammatica questione carceraria”. Si tratta di uno degli atti formali che la Costituzione consente al presidente della Repubblica per esercitare formalmente il suo potere. Uno strumento utilizzato per la prima volta da Napolitano e che ritorna nella politica italiana dopo più di un decennio: fu Carlo Azeglio Ciampi a lanciare l’ultimo sos quirinalizio alle Camere nel 2001 in materia di equilibrio dell’informazione.

Oggi le parole di Napolitano non possono che rendere felice il leader dei radicali Marco Pannella, da sempre in prima linea per combattere l’affollamento delle carceri. “L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per le tantissime violazioni di quel divieto di trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti che la Convenzione europea colloca accanto allo stesso diritto alla vita”, scrive il presidente della Repubblica.

Ma il provvedimento del capo dello Stato, annunciato nei giorni scorsi durante la visita al carcere di Poggioreale, sembra avere anche un altro destinatario: Silvio Berlusconi.
“Ci sono tante misure che si possono adottare per adempiere alle richieste della Corte di Strasburgo in materia di carceri, ma tutte richiedono tempo e poiché l’Italia deve intervenire entro il 28 maggio prossimo è bene valutare ‘rimedi straordinari’, come amnistia e indulto. Ritengo perciò necessario intervenire nell’immediato con il ricorso a rimedi straordinario: la prima misura è l’indulto; la seconda è l’amnistia”, scrive ancora in un passaggio.

Dichiarazioni destinate a suscitare polemiche perché un atto di clemenza collettiva potrebbe incidere sulle vicende giudiziarie del Cavaliere. È una delle soluzioni politiche da tempo richieste, più o meno velatamente, dal Pdl. L’amnistia “estingue il reato, e, se vi è stata condanna, fa cessare l’esecuzione della pena principale e delle pene accessorie”. Si risolverebbe così solo la questione della condanna definitiva del processo Mediaset ma rimarrebbero scoperti gli altri processi in cui è coinvolto il Cav. L’indulto invece è “causa generale di estinzione della pena, che condona in tutto o in parte la sanzione inflitta con la sentenza di condanna, ovvero la commuta in pena di specie diversa”. Questo provvedimento quindi non cambierebbe la situazione di Berlusconi per quanto riguarda la decadenza da senatore. Dopo le forti frizioni registrate nei giorni scorsi tra il Colle e Palazzo Grazioli, il messaggio di Napolitano è forse il segnale di un nuovo clima che il sì al governo Letta ha portato con sé.

 Leggi tutto il messaggio di Napolitano alle Camere

 

Napolitano fa felici Pannella e Berlusconi

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