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Le ultime due settimane sono state tra le più movimentate per le Generali da quando, ormai quasi un anno fa, si è insediato a Trieste il nuovo amministratore delegato, Mario Greco. A tenere banco è stato un lungo braccio di ferro tra lo stesso Greco e il country manager per l’Italia, Raffaele Agrusti, che stando alle ultime notizie avrebbe perso la partita. L’incarico di quest’ultimo, a Generali da trent’anni e uomo forte della compagnia ai tempi della gestione di Giovanni Perissinotto, era già stato depotenziato a settembre dell’anno scorso, quando lo stesso Greco aveva deciso che da direttore finanziario, incarico affidato ad Alberto Minali, passasse a country manager per l’Italia.

Le prime indiscrezioni sul “licenziamento” di Agrusti

Il faccia a faccia tra i due è entrato nel vivo una quindicina di giorni fa, quando, secondo quanto riportava Il Piccolo di Trieste del 27 giugno, l’ad Greco avrebbe comunicato ad Agrusti che, contrariamente alle attese, non gli avrebbe affidato la guida della allora nascitura società che avrebbe dovuto raccogliere sotto un unico cappello i marchi italiani (Generali Italia). Si diceva che per quel ruolo Greco avesse scelto un manager di propria fiducia, probabilmente in arrivo dall’esterno. E si pensava al numero uno di Zurich Italia, Camillo Candia.

Nel weekend la marcia indietro e lunedì la nomina in Generali italia

Tuttavia, già nel weekend del 29-30 giugno, alcuni quotidiani, compreso tra l’altro proprio Il Piccolo, facevano parzialmente marcia indietro, ipotizzando che, da una parte, di lì a poco Agrusti sarebbe stato nominato ai vertici di Generali Italia, ma, dall’altra, che poco dopo l’avvio della nuova attività avrebbe lasciato il gruppo. E in effetti, lunedì 1 luglio, la compagnia triestina, con una nota ufficiale, fa sapere che Agrusti è il nuovo amministratore delegato della neonata Generali Italia, mentre Sergio Balbinot è il nuovo presidente, ma entrambi sono stati nominati all’interno di un consiglio di amministrazione “a tempo”, che durerà un solo anno.

L’ipotesi di una mediazione dei soci industriali

Secondo alcune ricostruzioni di stampa di mercoledì 3 luglio, Agrusti, contrariamente alle prime indiscrezioni riportate dal Piccolo che lo volevano in rapida uscita, sarebbe stato nominato ai vertici di Generali Italia grazie a un intervento di mediazione con lo stesso Greco da parte dei soci industriali del Leone. Sembra, infatti, che De Agostini e Caltagirone, dopo avere preventivamente informato della mossa anche il primo azionista delle Generali, Mediobanca, abbiano convinto, almeno lì per lì, l’ad del gruppo triestino a confermare il manager. Ambienti vicini ai tre soci, in ogni caso, confermano la fiducia all’operato di Greco.

L’atto finale del cda di venerdì 5 luglio

Tuttavia, la situazione di “calma apparente”, che vedeva Agrusti nuovo ad per un anno di Generali Italia, era destinata a durare poco. Anche perché per l’ad Greco, che aveva già deciso di sostituire il manager, sarebbe stata un po’ come una prima sconfitta dal suo insediamento alle Generali, ancorché parziale visto che comunque Agrusti avrebbe dovuto fare le valigie dopo un anno. E così si arriva a venerdì 5 luglio, giorno in cui, si dice proprio per volere di Greco, è stato convocato un consiglio di amministrazione della compagnia triestina in cui i consiglieri hanno dovuto esprimersi sull’uscita anticipata, anche rispetto al mandato di un anno, di Agrusti. Durante il board, sarebbero stati affrontati anche i temi delle operazioni delle Generali con parti correlate (anche a seguito dell’indagine interna a opera dello stesso Greco), e quindi con manager del gruppo e azionisti, e delle cessioni (manca ancora all’appello quella, preannunciata, della svizzera Bsi). In ogni caso, secondo le indiscrezioni di stampa di sabato 6 luglio, il cda avrebbe dato il via libera a Greco, consentendogli di andare avanti per la propria strada e risolvere in meno di un anno il rapporto di lavoro con Agrusti.

Generali, il caso Agrusti vinto da Greco che fa mugugnare i soci

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