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All’indomani dell’annuncio di Arera dell’aumento medio del 18,6 per cento della bollette della luce nell’ultimo trimestre del 2023, l’ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov, ha tentato di utilizzare la questione, strettamente collegata all’aggressione russa dell’Ucraina, come arma. L’ha fatto in un’intervista all’agenzia di stampa russa Ria Novosti, in cui ha cercato di cavalcare alcune narrazioni tipiche della propaganda russa, come l’energia e le sanzioni, che già avevano segnato il dibattito politico in Italia nelle settimane che hanno preceduto le elezioni dell’anno scorso, come spiega un recente rapporto dello European Council on Foreign Relations (di cui chi scrive è co-autore, ndr). L’obiettivo di queste attività? Sempre lo stesso: alimentare divisioni nella società, e dunque nella politica, del Paese interessato.

IL CARO BOLLETTE

“L’Italia, di sua iniziativa, ha già ridotto le forniture di gas naturale russo a basso costo da 30 miliardi a 8 miliardi di metri cubi e le intende abbandonare del tutto”, ha osservato aggiungendo che la decisione ha causato l’aumento dei costi di ricerca di nuovi fornitori e della logistica. “Allo stesso tempo, le bollette e i prezzi di beni di prima necessità sono saliti alle stelle. Lo avvertiamo anche noi stessi pagando le bollette energetiche dell’ambasciata che sono quasi raddoppiate dall’inizio di quest’anno”, ha affermato il diplomatico.

I NUMERI

Tempismo perfetto, si potrebbe dire. Ma manca un dettaglio. Secondo l’aggiornamento delle tariffe, siamo comunque davanti a un calo del 57% rispetto allo stesso periodo del 2022. Inoltre, per contenere il rincaro delle bollette, il governo nel Consiglio dei ministri dello scorso 25 settembre ha confermato un contributo straordinario, che cresce in base al numero dei componenti famigliari, ricevuto in automatico da chi già gode del bonus elettrico.

LE ALTRE DICHIARAZIONI

Paramonov ha sfoderato altre armi dell’arsenale della propaganda russa sulla guerra in Ucraina: l’Italia “ha preso indirettamente parte al conflitto ucraino”; alla popolazione italiana, preoccupata per il peggioramento della situazione socioeconomica, il caro prezzi, l’aumento del debito pubblico e il deficit di bilancio nazionale, manca”spiegazione chiara sulle cause di questa crisi”; “Le sanzioni occidentali hanno svolto un ruolo significativo, minando un modello stabile di interazione economica tra la Federazione Russa e l’Unione europea”; il “regime” del presidente ucraino Volodymy Zelensky “professa l’ideologia dei criminali hitleriani e dei loro collaboratori”; “L’affermazione più sconvolgente che sentiamo a Roma è che Zelensky e il suo regime starebbero difendendo i principi cardine della civiltà europea e, allo stesso tempo, anche le radici antifasciste della Costituzione italiana”. E ancora: il governo italiano non dimostra inclinazioni diplomatiche nel suo approccio alla risoluzione della crisi ucraina, i rapporti bilaterali stanno attraversando un “momento drammatico”, ma “la nostra comunicazione con la società civile italiana, cittadini comuni che non ricoprono incarichi amministrativi, ci convince della saggezza, del buon senso e dell’apertura del popolo italiano” perché “la maggioranza degli italiani è chiaramente favorevole al mantenimento di rapporti amichevoli con la Russia”, non vogliono nulla più che “una rapida fine del conflitto ucraino, la revoca delle sanzioni e il ritorno al precedente dialogo costruttivo e reciprocamente vantaggioso”; “il mainstream dell’informazione italiana, come parte dello spazio generale dei media occidentali, non trasmette informazioni veritiere sulla Russia”; la propaganda è riuscita a creare “un’aura di tossicità” attorno a chiunque consideri positivamente la Russia.

L’ELOGIO DEL PONTEFICE

Secondo Paramonov, molti italiani, essendo cattolici e antimilitaristi, danno ascolto alla posizione equilibrata di papa Francesco. “Loro sostengono i suoi sforzi diplomatici e capiscono perfettamente che il conflitto in Ucraina non finisce solo perché l’Italia e altri Paesi occidentali inviano a Kiev una grande quantità di armi e altri aiuti militari”, ha affermato.

Ecco come l’ambasciatore russo prova a fare propaganda sul caro bollette

Tempismo perfetto, si potrebbe dire: Paramonov attacca l’Italia per il sostegno all’Ucraina all’indomani dell’annuncio dell’aumento medio del 18,6 per cento delle bollette della luce. Ma non cita il fatto che siamo comunque davanti a un calo del 57% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Poi critica il governo e prova a “sfruttare” papa Francesco. L’obiettivo è creare tensioni e divisioni

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