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Vincoli burocratici, legislativi e record della pressione fiscale italiani stanno stretti a Fiat, che punta, come per la consorella Cnh-Fiat Industrial, ad avere sede legale nei Paesi Bassi e sede fiscale nel Regno Unito, oltre che a quotarsi a Wall Street anziché a Piazza Affari dopo la fusione con Chrysler. Un’ipotesi per Fiat che è stata annunciata nel giorno della bacchettata derivante dalla sentenza della Corte Costituzionale.

La sede di Fiat in Olanda

Al termine dell’assemblea degli azionisti di Cnh che ha approvato la fusione con Fiat Industrial per dare vita alla nuova Cnh-Industrial, l’ad Sergio Marchionne ha spiegato che anche la futura Fiat Chrysler, come la consorella attiva nel settore dei camion, potrà avere sede nei Paesi Bassi. “La fusione tra Industrial e Cnh è una delle prove tecniche per le future nozze tra Fiat spa e Chrysler”, ha spiegato l’ad ad Amsterdam. “E quindi” la sede del nuovo gruppo auto in Olanda “è una possibilità”.

I vantaggi della quotazione a Wall Street

La similitudine nei percorsi con Cnh-Industrial, secondo MF -Milano Finanza, non si ferma qua. “Tra agosto e settembre Cnh-Industrial verrà quotata a Wall Street, così come la borsa americana sarà la casa della nuova Fiat-Chrysler. Sergio Marchionne ha spiegato i vantaggi della quotazione a New York. Gli Stati Uniti sono il mercato di capitali più grande del mondo e quindi non solo i titoli dei nuovi gruppi saranno più liquidi ma sarà anche più facile trovare finanziamenti a un costo inferiore. Le nuove società avranno il vantaggio di essere percepite come statunitensi e quindi sul mercato obbligazionario non sconteranno il premio che invece pagano gli emittenti italiani a causa dello spread sovrano”.

Il controllo di Exor sul gruppo

La fusione Cnh-Fiat Industrial, scrive MF, è sempre stata considerata “il battistrada di una strategia applicabile anche all’auto e con la decisione dei soci Cnh di ieri è ormai evidente come la nuova Cnh-Industrial avrà ben poco a che fare con Torino. La sede fiscale sarà con tutta probabilità nel Regno Unito e quella legale nei Paesi Bassi. Un escamotage non da poco se si considera che una legge olandese, molto utilizzata anche da un gran numero di gruppi francesi, consente il voto doppio agli azionisti che rispondono ad alcuni requisiti. E, quindi, in ultima istanza permetterà a Exor, che avrà il 27% di Cnh Industrial, di mantenere ben saldo il controllo sul nuovo gruppo, nonostante la diluizione. Sarebbe naturale, quindi, che anche Fiat-Chrysler seguisse lo stesso percorso nei prossimi mesi”.

La sentenza della Corte Costituzionale 

Un’accelerazione all’ipotesi Fiat “olandese” è stata impressa anche dai procedimenti giudiziari in corso. Solo ieri la sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce l’illegittimità dell’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori nella parte in cui prevede che il criterio per la rappresentatività sindacale consista nella sottoscrizione di contratti collettivi di lavoro applicati in azienda. La reazione del Lingotto? “Fiat si riserva di valutare se e in che misura il nuovo criterio di rappresentatività, nell’interpretazione che ne daranno i giudici di merito, potrà modificare l’attuale assetto delle proprie relazioni sindacali e, in prospettiva, le sue strategie industriali in Italia”.

In Italia si pagano troppe tasse e le leggi sul lavoro sono durissime. In Olanda si pagano troppe poche tasse. Prima di lanciare una ennesima crociata contro la Fiat che ci abbandona, perché non ragionare su questo gap tutto europeo?

Fiat, la stangata dei giudici e la fuga in Olanda

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