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Il rapporto annuale della Commissione europea che valuta l’avanzamento dell’agenda digitale vede l’Italia in ritardo sulla banda larga e sulle connessioni Internet di ultima generazione, mentre tiene il passo e in parte si piazza davanti alle medie europee sull’Internet mobile.

Accede ad Internet il 53%
Nel dettaglio il rapporto rileva il persistere del problema di un ritardo sull’uso medio della Rete: solo un 53 per cento di italiani, poco più della maggioranza, accede regolarmente al web (almeno una volta a settimana), contro il 70 per cento della media europea.

Il 37% non ha mai usato Internet
Sebbene in calo dal 39 per cento del 2011 al 37 per cento, la quota di persone che non ha mai usato internet è quasi il doppio rispetto alla media Ue del 22 per cento. Secondo Bruxelles “l’Italia dovrebbe rafforzare ulteriormente gli investimenti in infrastrutture (di telecomunicazioni), in modo da aumentare la disponibilità di reti a banda larga veloci”.

Solo il 14% delle famiglie accede alla reti di ultima generazione
Nel 2012, la Rete a banda larga standard copriva il 98,4 per cento delle utenze domestiche in Italia, contro il 95,5 per cento della media Ue. Ma le reti di ultima generazione, individuate come quelle che consentono connessioni di almeno 30 Mb al secondo, sono disponibili solo per il 14 per cento delle famiglie italiane, contro il 53,8 per cento della media Ue.

L’operatore dominante detiene il 51,4%
Il rapporto della commissione punta poi il dito sul fatto che l’operatore dominante nella penisola detiene una quota ben maggiore della media europea: 51,4 per cento in Italia contro il 42,3 per cento dell’Ue. L’Adsl resta di gran lunga la tecnologia di connessione più diffusa: 96,3 per cento di tutti gli abbonamenti nella penisola e 73,8 per cento nell’Ue.

Il 96% usa reti mobili di terza generazione
L’Italia si conferma invece in linea con le medie europee per quanto attiene a Internet mobile: le reti mobili di terza generazione (Hspa) sono disponibili per il 96,5 per cento della popolazione, sempre in base ai dati 2012, di misura sopra il 96,3 per cento che si registra nella media dell’Ue. E a gennaio 2013 la quota di abbonati a connessioni internet mobili rispetto al totale della popolazione era al 14,3 per cento in Italia, contro il 9 per cento della media europea.

Il 56% è preparato all’uso del pc
Nel rapporto la Commissione nota però che mancano le reti di internet mobile di quarta generazione e in generale permane un gap sulle competenze degli italiani. Solo un 56 per cento della popolazione dispone infatti di una qualche preparazione sull’uso dei computer, contro il 67 per cento della media Ue.

Il 17% ha effettuato acquisti via Internet
E intanto “l’e-commerce in Italia non decolla”, dice ancora Bruxelles. Nel 2012 solo un 17 per cento di italiani ha effettuato almeno un acquisto via internet, un dato quasi invariato fin dal 2010 a fronte del 45 per cento della media europea. Se poi si parla di acquisti via internet di beni in altri paesi allora la percentuale crolla al 5 per cento, anche in questo caso inchiodata.

Il 19% sfrutta il canale dell’e-government
Quando si guarda ai servizi di e-goverment, la situazione si complica. Il settore ha addirittura compiuto dei passi indietro nel 2012 con solo un 19 per cento di popolazione che ha sfruttato questo canale chiave, 3 punti in meno rispetto al 2011 e contro il 44 per cento della media europea. Da vedere se queste quote cambieranno con l’entrata in vigore delle iscrizioni scolastiche via web. E va infine rilevato che secondo il rapporto dell’Ue questo problema riguarda essenzialmente i privati cittadini, perché la percentuale di imprese che usa internet per interagire con la pubblica amministrazione, all’84 per cento è invece abbastanza vicina all’87 per cento della media Ue.

La fotografia Ue dell'Italia (poco) digitale

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