Skip to main content

L’intelligenza artificiale generativa “amplificherà i rischi per la cybersicurezza e renderà più facile, più veloce e più economico inondare il Paese di contenuti falsi”. L’avvertimento arriva, dalle pagine di Foreign Affairs, da Jen Easterly, direttrice dell’Agenzia per la sicurezza cibernetica e delle infrastrutture degli Stati Uniti (Cisa), Scott Schwab, segretario di Stato del Kansas, e Cait Conley, consulente per la sicurezza elettorale della Cisa. Dalla registrazione degli elettori al conteggio dei voti, ogni fase del processo elettorale potrebbe essere influenzata, avvertono. Per esempio, l’intelligenza artificiale può automatizzare i cyberattacchi, anche quelli DDoS, lanciare campagne bot e creare aggressioni ad hoc per intimidire gli elettori e i funzionari elettorali.

L’articolo cita esplicitamente Cina, Iran e Russia come principali attori che intendono “minare la democrazia americana”. E segue la pubblicazione da parte della comunità di intelligence statunitense di un rapporto declassificato su come questi tre Stati hanno cercato di interferire nelle midterm del 2022 in modo più consistente rispetto a quelle precedenti del 2018 ma a un livello inferiore rispetto alle interferenze registrate in occasione del voto presidenziale, in particolare quelle russe nelle elezioni del 2016 che hanno visto Donald Trump conquistare la Casa Bianca battendo Hillary Clinton. In quel documento è pressoché tutta oscurata la parte relativa alle elezioni dell’anno prossimo. Sono pubblici solo due passaggi. Uno dei quali recita: “I governi stranieri probabilmente soppeseranno i risultati dei loro precedenti sforzi di influenza, le attuali preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la disponibilità di candidati che percepiscono come amichevoli o negativi per i loro interessi quando svilupperanno approcci per influenzare le elezioni statunitensi nel 2024”.

Tanti gli appuntamenti elettorali del 2024: oltre due miliardi di persone alle urne in 12 mesi. Occasioni perfette per testare i sistemi di intelligenza artificiale come raccontato su queste pagine da Pierluigi Paganini. Ma anche test fondamentali per le società aperte. Si inizia da Taiwan e si finisce con gli Stati Uniti, passando per l’Unione europea.

E tante sono le contromisure tecniche che gli autori propongono. Ma serve, e non è la prima volta che le autorità di governi occidentali lo dicono, un approccio whole-of-society. “Anche gli elettori possono fare la loro parte”, scrivono. “C’è sempre l’opportunità di prestare servizio come addetto ai seggi o come osservatore elettorale. E tutti possono sostenere i propri funzionari elettorali statali e locali facendo attenzione a non amplificare o esacerbare le azioni di attori malevoli che vogliono minare la sicurezza e l’integrità della democrazia americana. La sicurezza elettorale non dovrebbe essere una questione di politica o di partigianeria, ma piuttosto di preservare l’integrità del più sacro processo democratico del Paese. Gli americani devono lavorare insieme affinché l’uso malevolo dell’intelligenza artificiale generativa sia solo un’altra voce nella lunga lista di sfide che il processo elettorale americano può superare e ha superato”, concludono.

Cosa scrivono le autorità Usa sui rischi di IA e fake news in vista del voto

Con l’intelligenza artificiale gli attacchi saranno più facili, veloci ed economici, scrivono alcuni esperti tra cui Jen Easterly, direttrice della Cisa. La risposta passa anche dai cittadini

Verso la nazionalizzazione dell’IA? Sforzi e sfide dei Paesi nel mondo

Il potenziale dell’intelligenza artificiale ha pesanti implicazioni per l’interesse nazionale, e sono almeno sei i Paesi (all’infuori di Stati Uniti e Cina) che già investono massicciamente per creare modelli autoctoni. Ma non è detto che i loro sforzi verranno ripagati. Ecco perché rincorrere Washington sarà sempre più difficile

Batterie, tutte le sfide di Usa e Ue per sganciarsi dalla Cina

La corsa alle batterie elettriche da parte di Stati Uniti ed Unione Europea è anche uno sforzo per ridurre la dipendenza da Pechino. Due approcci diversi, due obiettivi simili, tra protezionismo e innovazione. Intanto le industrie cinesi espandono la loro presenza nei mercati limitrofi…

Ambulanti e balneari, perché la concorrenza conviene all’Italia (e anche a Meloni)

Sarebbe davvero controproducente una prova di forza con l’Unione europea su ambulanti e balneari. Il mercato dev’essere funzionale ai consumatori, non ai produttori. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Attacco a Kerman. Chi vuol fare esplodere l’Iran?

Di Lorenzo Piccioli e Emanuele Rossi

Il più grande attacco terroristico della storia dell’Iran, nel giorno dell’anniversario della morte di Soleimani, davanti alla tomba del generale. Chi ha ferito la Repubblica islamica nell’intimo dell’orgoglio e del ricordo? Sono credibili le ipotesi sui baluci di Jaish al Adl?

Viva la Rai (pubblica). La tv di Stato vista da Mazza

La lunga storia della Rai, raccontata da Mauro Mazza, già direttore del Tg2, con l’auspicio di “arrivare a una Tv pubblica più coraggiosa nell’offerta culturale, che restituisca la complessità del pensiero e della società moderna. Una proposta che valorizzi tutti i modelli culturali”

 

Così l'agenda G7 si fa virtuosa (anche per l'Italia). Parla Nelli Feroci

I Paesi del G7 sono importanti ma, ormai, destinati a svolgere un ruolo meno determinante nel contesto delle relazioni internazionali. Per cui sarà fondamentale cercare di mantenere una particolare attenzione verso quei Paesi che non ne fanno parte e che dovrebbero, nei limiti del possibile, essere quanto più coinvolti nelle decisioni del vertice stesso. Conversazione con Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali

Dieci conflitti per il 2024. L'indice del Crisis Group

Dall’Ucraina a Gaza, passando per Myanmar e Haiti. Nel documento firmato dai vertici dell’Ong appaiono conflitti ancora in corso, o che rischiano di (ri)accendersi. E tra questi vi è il conflitto per eccellenza

Anche l’Italia ha il suo Piano per contrastare il cambiamento climatico. Obiettivi e sfide

I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più grandi che ci troviamo ad affrontare. Il nostro Paese si trova nel cosiddetto “hot spot mediterraneo”, un’area che vari studi internazionali hanno identificata come particolarmente vulnerabile a questi fenomeni. Ecco cosa dice il Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) approvato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin

Corviale si accende con l'installazione Love. L'opera di Caldarelli

Il quartiere periferico di Roma si accende con l’opera site-specific di Fulvio Caldarelli, che rientra nelle cinque installazioni luminose realizzate in altrettanti luoghi della Capitale, tra centro e periferia, nell’ambito di “Roma. Luci d’Artista per la Pace”, dal 21 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. L’opera dell’artista è curata da Achille Bonito Oliva

×

Iscriviti alla newsletter