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Le politiche di austerità, con cui l’Ue risponde alla crisi, innescano movimenti populistici e sono un rischio per le democrazie. Se n’è discusso il 7 maggio alla presentazione, organizzata dallo IAI, di ‘Morire di austerità. Democrazie europee con le spalle al muro’, un libro di Lorenzo Bini Smaghi. Presenti, con l’autore, Giuliano Amato, Ivan Lo Bello e Gaetano Quagliariello in un’affollata sala di incontri a Piazza Montecitorio.

I seminari sull’economia sociale di mercato

Il giorno seguente, quasi alla stessa ora, ed a pochi metri di distanza, a Palazzo Baldassini, si è conclusa una serie di seminari sull’economia sociale di mercato, organizzata dalla sede romana della Fondazione Konrad Adenauer, dall’Università Lateranense e dall’Istituto Luigi Sturzo (dove ha avuto luogo l’ultimo incontro della serie) sul tema della “dimensione europea dell’economia sociale di mercato”. Due eventi molto diversi: il primo traboccante di politici (e aspiranti tali), di barracuda esperti, di alti burocrati, di curiosi e di chi-va-dove-ci-si-deve-fare-vedere. Tavole rotonde “accademiche” hanno caratterizzato i secondi; quindi, un pubblico di studiosi e di studenti.

I fondamenti del Trattato di Lisbona

Il nesso parrebbe labile (infatti, solo un paio dei partecipanti al primo incontro erano presenti al secondo). Purtroppo, coloro che vogliono in qualche modo “salvare” o “rafforzare” l’euro o “portare più Europa” nelle nostre economie e società, non sanno (per pura ignoranza ‘zingarelliana’ ) che il Trattato di Lisbona (ossia la base attuale della costruzione europea) pone l’economia sociale di mercato come elemento caratterizzante a cui deve tendere l’Unione Europea, Ue. Quindi, senza esplorare cosa vuole dire e cosa implica oggi l’economia sociale di mercato, qualsiasi discussione sul futuro dell’Europa e dell’unione monetaria che si è data resta monca, ove non oscura.

I limiti dell’Unione Monetaria

Occorre dare atto al saggio di Bini Smaghi (190 snelle paginette in capitoli generalmente brevi) di riconoscere i limiti ed i difetti della costruzione dell’unione monetaria, specialmente di non avere previsto (nonostante numerosi avvertimenti da parte di economisti di vari Paesi e di differenti tendenze o scuole) crisi “asimmetriche” come quella scatenatesi attorno al 2008 ed ancora in corso.

L’elemento dell’unificazione tedesca

A mio avviso, il saggio non tiene adeguatamente conto dell’elemento “esogeno” e, per molti aspetti, “imprevedibile” dell’unificazione tedesca: ha forzato i tempi di un’unione monetaria che forse, ove fosse stata costituita, sarebbe stata meglio congegnata. Se l’unificazione tedesca non si fosse verificata in tempi più brevi da quanto da molti atteso e se la Germania non avesse dato la priorità a ricongiungersi con i propri “fratelli separati” (ponendo il resto dell’Ue di fronte alla prospettiva di pagarne parte del costo in termini di aumento dei tassi d’interesse reali), gli accordi europei dei cambi avrebbero verosimilmente consentito a lungo lo sviluppo del mercato unico delle merce e dei servizi e consentito un’unione monetaria pensata con più cura quando le condizioni sarebbero state mature. Inoltre, in vari capitoli (in particolare dal decimo al quattordicesimo), si enfatizzano i danni di un eventuale scioglimento dell’unione (senza fare riferimento ai casi, numerosi, dove e quando ciò è avvenuto a costi contenuti né alle proposte sul tappeto per limitarne le pene). Il messaggio di fondo è un appello agli Stati di fare riforme incisive ed ai Governi ad avare ‘visioni di lungo periodo’ (nonostante le scadenze elettorali). Non soltanto, al pari di Don Abbondio, “chi non ha visioni di lungo periodo, non se le può dare”, ma in che modo le prospettive tracciate nel saggio sono in linea con quell’‘economia sociale di mercato’ posta al centro dell’Ue?

Il modello elvetico

Francesco Forte, Flavio Felice e Clemente Forte hanno appena pubblicato, per i tipi di Rubettino, la prima antologia in italiano sull’economia sociale di mercato (L’Economia Sociale di Mercato ed i suoi Nemici , pp. 470). Non solo molte tematiche sono distanti da quelle oggi affrontate in materia di integrazione europea (è cambiato il contesto storico), ma proprio nel seminario dell’8 maggio Michael Wohlgenmuth, dell’Istituto Walter Eucken, ha tenuto a ricordare che Wilhelm Röpke fu il Consigliere di Konrad Adenauer che consigliò contro la firma dei trattati (Ceca, Euratom, Mercato Comune Europeo, ossia il Trattato di Roma) poiché, al pari ad esempio di Alfred Müller-Armack e numerosi altri ‘padri fondatori’ dell’‘economia sociale di mercato ‘riteneva che l’approccio’ funzionalista’ avrebbe portato ad un’Europa burocratico dirigista. A loro avviso, il processo d’integrazione europea avrebbe, invece, dovuto ispirarsi alla Confederazione Elvetica con un forte decentramento in cui i singoli Stati si ispirano ai principi del libero mercato con una rigorosa selezione dell’intervento pubblico per i più deboli e dell’investimento pubblico (da farsi in base a serie analisi dei costi e dei benefici economici).

I contrasti tra Fiscal Compact e Trattato di Lisbona

Questo due visioni dell’Europa – una nel Trattato di Lisbona ed una nel Fiscal Compact – convivono ma non bene. Sono come due coniugi che si tradiscono ma che, per ragioni sociali e familiari, ‘ fanno finta’ di andare d’amore e d’accordo. Václav Havel, scrittore, leader intellettuale e politico, per due mandati Presidente della Repubblica Cèca, lo ha sostenuto più volte. In Italia, Antonio Martino è l’unico politico che gli prestato ascolto.

L'Europa monetaria vista da Bini Smaghi

Le politiche di austerità, con cui l’Ue risponde alla crisi, innescano movimenti populistici e sono un rischio per le democrazie. Se n'è discusso il 7 maggio alla presentazione, organizzata dallo IAI, di ‘Morire di austerità. Democrazie europee con le spalle al muro’, un libro di Lorenzo Bini Smaghi. Presenti, con l’autore, Giuliano Amato, Ivan Lo Bello e Gaetano Quagliariello in…

Berlusconi contro la magistratura: cosa può e cosa non dovrebbe fare un uomo di stato

  Il livello di scontro istituzionale è arrivato ormai ad un punto critico e quanto mai pericoloso, specie in un Paese in affanno, con un diffuso senso di disinteresse e disillusione per la Politica e la sua efficacia. Un rischio per la democrazia, proprio perché è nei momenti della fragilità istituzionale che si fanno strada i venti antidemocratici, estremisti, violenti…

Il piano di Obama per affrontare le calamità climatiche

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha incontrato ieri, a porte chiuse, gli amministratori delegati delle principali aziende energetiche per discutere di come è stata affrontata l'emergenza provocata, lo scorso ottobre, dal passaggio dell'uragano Sandy sulle coste nord-orientali del Paese, e di come prepararsi al meglio per la prossima stagione.  "Il presidente ha ringraziato gli amministratori delegati per gli…

La mostra su Primo Levi di Ginevra Elkann vista da Pizzi

''Fu mio nonno ad acquistare nel 1988, a New York, tre opere di di Larry Rivers per ricordarne la statura e la figura, ma soprattutto lo sterminio del popolo ebraico''. Racconta così Ginevra Elkann, nipote di Gianni Agnelli, figlia dello scrittore e giornalista Alian, presidente della Pinacoteca Agnelli di Torino, la mostra  "Survivor. Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers" che…

Aldo Moro, un maestro inattuale

Sette lustri sono trascorsi dall’assassinio di Aldo Moro per mano dei brigatisti rossi senza che si sia ancora chiarito se essi fossero un fenomeno tutto interno alla provincia italiana o anche (e soprattutto) uno strumento esterno manovrato da servizi speciali orientali o d’altro segno, interessati alla destabilizzazione dell’Italia. Troppi orfani del Moro carcerato su mandato “americano” continuano a sommergere il mercato di…

Grillo continua a epurare grillini

L’ira funesta del livoroso Beppe Grillo miete un’altra vittima. Alla lunga schiera di epurati a 5 stelle si aggiunge Antonio Venturino, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana e più alta carica eletta finora dal partito della Rete. Il deputato regionale siciliano, che probabilmente si dimetterà prima di essere espulso dallo stesso movimento, pare diretto al gruppo misto. Venturino ieri in un'intervista aveva…

L'eredità (ancora fraintesa) di Aldo Moro

Nessun ricordo di Aldo Moro è lecito – nel senso della veridicità storica – senza una corretta ricostruzione documentale e testuale della sua riflessione e proposta politica. Il presidente Napolitano per tentare di dare un’indicazione – se non un indirizzo – ai protagonisti dell’attuale momento politico si è di recente richiamato alla proposta della solidarietà nazionale che proprio Moro dopo le…

Ruffolo: Socialismo italiano ed europeo o caos come caotico

Un tempo, nel '68, lo slogan marxista 'socialisme ou barbarie'  uso' 'socialisme' per dire 'rivolta' allo status quo edificato dall'establishement capitalista. Rivolta che chiamo' subito la repressione per il mantenimento dell'ordine sociale. Fu anche rivolta al 'Padre-Pci' deludente che non onoro' la promessa della 'liberazione' dell'uomo. Sfociata nel terrorismo e nelle braccia accoglienti del 'padrone-editore' che si voleva abbattere, la…

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Sarà Daniele Franco, il capo della ricerca economica di Bankitalia, il nuovo Ragioniere generale dello Stato. E' quanto trapela in ambienti parlamentari. Franco è destinato a sostituire Mario Canzio, in scadenza a fine mese come altri vertici della burocrazia ministeriale. Si rafforza quindi di uomini di provenienza da Palazzo Koch il ministero dell'Economia: dopo la nomina a ministro di Fabrizio…

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