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All’ad Marissa Mayer è servito un anno per dare un’energia tutta nuova al colosso informatico Yahoo. Nessun miracolo, certo, con un mercato pubblicitario che continua a soffrire. Crollano i ricavi, ma migliorano gli utili e l’immagine del gruppo sul panorama mondiale. Con Mayer, Yahoo tende a “googlizzarsi” sempre più. La sfida? Tornare ad essere un marchio d’appeal per gli utenti e a distinguersi tra competitor sempre più aggressivi.

Più click, ma con meno incassi

Come da attese, nel secondo trimestre Yahoo ha registrato ricavi in calo, complice l’andamento negativo delle inserzioni pubblicitarie, ma gli utili hanno battuto le attese degli analisti. I click sulle pagine Internet del gruppo sono aumentati ma il prezzo è sceso.

I numeri

Nel periodo, Yahoo ha registrato utili netti in rialzo del 46% a 331,2 milioni di dollari dai 226,6 milioni dello stesso periodo dell’anno prima. In termini di utile per azione, il risultato è passato a 30 centesimi da 18. Al netto di voci straordinarie, i profitti sono stati di 35 centesimi contro i 30 dell’anno prima, più delle stime pari a 30 centesimi. I ricavi sono scesi a 1,07 miliardi di dollari da quota 1,08 miliardi del secondo trimestre 2012, meno delle attese che erano per un risultato a 1,08 miliardi. “Il nostro business ha visto stabilità e abbiamo lanciato un numero senza precedenti di nuovi prodotti”, ha dichiarato Mayer, che oggi celebra il suo primo anno alla guida di Yahoo.

Come gli analisti temevano, il numero di inserzioni pubblicitarie vendute è sceso del 2% mentre il prezzo per ogni messaggio promozionale è calato del 12%. Tuttavia le ricerche degli internauti attraverso Yahoo sono cresciute del 5% e i click sulle inserzioni sono aumentati del 21%. Il prezzo per ogni click è però ceduto dell’8%.

La strategia Mayer

Ma il prezzo delle azioni di Yahoo, sottolinea il Wall Street Journal, è cresciuto di oltre il 70% dall’arrivo di Mayer. Ma il prezzo delle azioni di Yahoo nell’ultimo anno è aumentato anche nel Nasdaq, del 24%, grazie alla presenza del gruppo in Alibaba Holding, il gigante cinese dell’e-commerce che sta per quotarsi. Il balzo permette all’ad di cercare entrate nel lungo periodo nel settore pubblicitario, a costo di sacrificare quote di mercato. E dà tempo a Mayer anche di provare a bontà delle sue acquisizioni. Nel suo primo anno, l’ad si è accaparrata 17 nuove startup, compreso il sito di blogging Tumblr per 1,1 miliardi di dollari. I benefici finanziari delle operazioni non arriveranno presto, anche perché molte delle società acquistate erano con l’acqua alla gola quando sono passate nelle mani di Yahoo, ma gli accordi hanno portato al gruppo nuovi talenti dell’ingegneria e del management. E rendendo Yahoo una società più focalizzata sulla tecnologia, come Google, dove Mayer ha lavorato per 13 anni, ci sono stati miglioramenti significativi nel lavoro svolto nella divisione ingegneria.

Una società più attraente

L’obiettivo di Mayer? Trasformare Yahoo in un sistema essenziale sugli smartphone. E’ per questo che l’ad sta cercando di ridisegnare la grafica per le app, tra cui Yahoo mail, Yahoo Sportacular e la Yahoo app. Miglioramenti che, in effetti, sembrano attrarre sempre più utenti.

Le novità per i dipendenti

Ma la svolta di Mayer non si ferma al mondo virtuale, che anzi, nelle relazioni professionali, sta cercando di ribaltare. A febbraio infatti l’ad ha deciso di mettere fine ai programmi di telelavoro, sostenendo che la società avesse bisogno di essere “una sola Yahoo” per beneficiare delle interazioni e degli scambi di opinioni dei dipendenti sul posto di lavoro. E dopo le critiche per il suo editto da parte del personale con figli, la società ad aprile ha annunciato una politica sulla maternità più avanzata e simile a quella di Google, concedendo 16 settimane retribuite di maternità per le neomamme, e raddoppiando quindi il periodo previsto nel passato. Nuove regole anche per la paternità, e per un periodo di otto settimane di permesso ogni cinque anni di lavoro per il gruppo.

Un’ad che piace

Da Wall Street alla Silicon Valley, osserva il Time, predominano speranza e ottimismo per il lavoro svolto da Mayer. Difficile, in effetti, trovare una manager più qualificata per rimettere in piedi il gruppo, un’ingegnere che si definisce “una smanettone fissata”, fino a poco tempo fa tra i vertici di Mountain View. Lavorare per Yahoo, oggi, non è più da sfigati come lo era l’anno scorso.

Mayer, l'ad di Yahoo che incanta Wall Street e Silicon Valley

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