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Che quello di Enrico Letta fosse per composizione politica un governo “democristiano è stato detto e scritto in tutti i modi. Che però il nuovo presidente del Consiglio – già criticato per i pochi ministri di sinistra nel suo esecutivo – ne mutuasse anche il lessico, questo era meno prevedibile.

Il suo discorso a Montecitorio, prima del voto di fiducia alla Camera, è stato denso di citazioni religiose, quasi a sottolineare il carattere “sacro” e “immacolato” di un esecutivo definito dall’opposizione grillina l’ennesimo “inciucio” della II Repubblica.

Parlando di come si sia giunti allo stato attuale ha citato il Confiteor, attribuendo a tutte le forze politiche in Parlamento una parte di responsabilità. “Nessuno – ha detto – può considerarsi fino in fondo assolto dall’accusa di aver contaminato il confronto pubblico con gesti, parole, opere o omissioni”.

Forse per omaggiare il nuovo Pontefice, nel suo discorso Letta ha sottolineato che per uscire dalla crisi l’Italia non parte “da zero, ma da due grandi risorse. Prima di tutto, i giovani. “Scommettete su cose grandi” ha detto proprio ieri Papa Francesco rivolto a loro. E noi abbiamo gli strumenti per aiutarli” ha detto il neo presidente del Consiglio.

Il passaggio più chiacchierato del suo discorso, quello che gli è valso l’epiteto di “predicatore”, è quello conclusivo, dove Letta ha paragonato l’avventura di questo governo a un passo della Bibbia.
In questi giorni – ha raccontato – ho pensato al personaggio biblico di Davide. Come lui, siamo in attesa di affrontare Golia”, ovvero “sfide che appaiono gigantesche”, compresa quella di mettersi insieme per affrontarle. Davide – ha aggiunto – “prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente, le nostre proposte di programma. La “fionda” l’abbiamo in mano insieme, governo e Parlamento. Ma di Davide ci servono il coraggio e la fiducia. Il coraggio di affrontare la sfida forse lo abbiamo trovato. La fiducia – ha concluso – è quella che chiediamo al Parlamento e agli italiani”.

LE REAZIONI DELLA RETE
Non sono mancate sui social network reazioni sia serie che ironiche riguardo le parole usate da Letta.

Per l’ex senatore centrista Marco Follini (@MarcoFollini), “L’evocazione di Davide vale l’intero programma di governo. È l’idea di un potere mite, senza armatura. Eppure vincente. Condivido”.

Il vicedirettore di Libero, Franco Bechis (@FrancoBechis) ha cinguettato criticamente: “Citazione anche per papa Francesco. Discorso Enrico Letta sempre più paravento. Dice cose da giovani marmotte. Non annuncia nulla”.

Sul tono ecumenico delle parole usate dal presidente del Consiglio, ci scherza su (ma non troppo) Frandiben (@Frandiben) che ha twittato: “E dopo il discorso di Letta, Davide si è alleato con Golia“.

L'omelia di Padre Letta

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