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La politica? Sempre più lontana dai bisogni e dalle aspettative della gente. Ecco perché il grillismo è nato e forse continuerà a prosperare. Parola di Mauro Suttora, esperto e osservatore del movimento antiestablishment della Rete nato in Italia, ma che fa scuola in Europa e in America.
Il nome di Romano Prodi come presidente della Repubblica, l’attacco alle Quirinarie sul blog di Beppe Grillo, la vicinanza alle iniziative dei Radicali e il problema della democrazia interna al Movimento 5 stelle in una conversazione di Formiche.net con lo scrittore e giornalista del settimanale Oggi (Rcs).

TRAMONTA IL MITO GRILLINO DELLA RETE?
Dopo il presunto attacco hacker al blog di Grillo in concomitanza al sondaggio per il candidato al Quirinale, si è scatenata la dietrologia. Complotto o bluff? “Grillo – analizza Suttora – non ha ancora spiegato bene che è accaduto. A ogni modo con quest’avvenimento tramonta l’illusione – per alcuni, o la speranza per altri – di realizzare il sogno di Gianroberto Casaleggio di una democrazia diretta online. Internet s’è dimostrato troppo vulnerabile per sostenere appuntamenti così importanti come le votazioni online”.

LA SFIDA PER IL QUIRINALE
A pochi giorni dal primo tentativo per l’elezione del nuovo Capo dello Stato si rincorrono voci e quote, ma non è ancora chiaro quale nome sia gradito ai vertici del Movimento 5 stelle.
Penso che Grillo – dice Suttora – voglia solo utilizzare la scelta del presidente della Repubblica come un esperimento, ma che non abbia un piano particolare, né un nome da promuovere in prima persona”.

LA SORPRESA PRODI (E LA VARIABILE BONINO)
Nella rosa grillina per il Quirinale non mancano le sorprese. Per Suttora “stupisce che tra i nomi scelti dai grillini ci sia Romano Prodi, criticato da uno degli intellettuali del movimento, il professor Paolo Becchi. Vuol forse dire – si chiede – che l’odio anticasta vale contraddittoriamente per alcuni e non per altri? Non credo – aggiunge – alle voci di un incontro tra Prodi e Casaleggio. Se il nome dell’ex presidente del Consiglio è spuntato è semplicemente perché ha un seguito. Allo stesso modo, quando e se saranno diffusi i dati, sarà interessante vedere quanti voti ha raccolto Emma Bonino, da anni in alto in tutti i sondaggi di gradimento.
Nel mondo grillino dei meetup la Bonino è seguita, ma detestata dai militanti più “ortodossi”. Eppure sono anni che si batte contro la partitocrazia, anzi, si potrebbe dire che tutto ciò che hanno fatto finora i grillini – compresa l’occupazione del Parlamento – sia già stata fatta dai Radicali”.

QUALE FUTURO PER LA CLASSE DIRIGENTE GRILLINA?
Una delle accuse mosse più spesso ai parlamentari a 5 stelle in queste prime settimane è stata in queste quella di essere inadeguati. “Le gaffe sono gaffe – commenta Suttora – non credo ci sia premeditazione. Ma mi pare chiaro che né Vito Crimi, né Roberta Lombardi siano all’altezza del ruolo che ricoprono, ma da loro regole interne dovrebbero ruotare ogni tre mesi, quindi manca poco. Ho intravisto tra loro anche alcuni parlamentari più preparati, mi viene in mente Roberto Fico, ma non sono moltissimi in verità”.

LA GRANA DELLA DEMOCRAZIA INTERNA
Mentre fioriscono i guru vicini al movimento, come Becchi e una schiera di giornalisti e personaggi, è difficile non notare come i grillini nelle Istituzioni abbia paurano a esprimere pubblicamente un’opinione personale. Effetto Salsi? “Per quanto riguarda il problema della democrazia interna, che esiste, credo che non ci sia soluzione e che alla fine scoppierà.
Per questo Grillo e Casaleggio hanno inviato a Roma due responsabili della comunicazione a controllare tutto.
Uno è Claudio Messora, che ha un blog con assurde teorie complottiste, l’altro è un camionista di Bologna, detto Nick il nero.
Il problema è comunque destinato ad acuirsi. Molti parlamentari grillini si sentono dei miracolati, ma altri non accetteranno a lungo d’essere trattati come marionette.
Non si divideranno, come pensano molti, per questioni politiche, piuttosto per ragioni personali”, commenta lo scrittore e giornalista di Oggi.

GRILLO? ASPETTA CHE PASSI IL CADAVERE
La situazione di stallo in cui versa il Paese non dà indicazioni su ciò che accadrà a breve, ma prende quota l’ipotesi di un ritorno alle urne. Quali mosse aspettarsi da Grillo?
Lui – crede Suttora – non farà assolutamente nulla, ma aspetterà sperando solo che gli altri continuino a farsi del male.
Non si rendono conto di cosa accade e continuano a perdere tempo, come con l’esperimento dei cosiddetti “saggi o con il dibattito su Fabrizio Barca. Non parliamo poi della volontà di tenere in piedi il finanziamento pubblico ai partiti. Grillo e i grillini rimarranno in piedi finché la politica non darà qualche segnale di riconciliazione con la realtà”.

Grillo, Casaleggio e la fine dell'utopia di una democrazia basata sulla Rete

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