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La crisi pubblicitaria flagella carta stampata e siti in tutta Europa, ma non spiazza Google. Il colosso di Mountain View infatti batte le attese e archivia un primo trimestre del 2013 se non da record, comunque in grado di mettere in crisi i competitor del settore.

Ricavi oltre le attese

I ricavi di Google nel primo trimestre del 2013 sono aumentati del 31% a 14 miliardi di dollari ed il suo utile netto, del 16% a 3,3 miliardi, pari a 9,94 dollari per azione. Escluse le voci straordinarie l’utile è di 11,58 dollari per azione. Risultati che battono le attese degli analisti, che prevedevano un utile di 10,66 dollari per azione.

L’attività internet

Ma è stato anche il core business di Google a registrare una solida performance. I ricavi delle attività Internet, esclusi i costi di acquisizione traffico, sono cresciuti del 23% a 9,99 miliardi di dollari. Gli esperti, sottolinea Reuters, avevano previsto 9,78 miliardi. I click a pagamento sono aumentati del 20% rispetto allo stesso periodo del 2012 e del 3% rispetto al trimestre precedente. Il costo medio per click, un parametro che si riferisce al prezzo che i pubblicitari pagano al colosso di Mountain View, è sceso del 4% rispetto al 2012, segnando sì il sesto trimestre consecutivo in calo, ma anche un miglioramento rispetto al crollo del 6% dell’ultimo trimestre dello scorso anno.

L’andamento a Wall Street

Le azioni di Google, che hanno raggiunto il loro picco di 844 dollari a marzo, dopo la diffusione dei risultati del primo trimestre sono cresciute del 2%, a 783 dollari.

“Google.com sta reggendo bene”, ha spiegato a Reuters Ben Schachter, analista di Macquarie. “Considerando la crisi pubblicitaria e i timori che pervadono l’Europa, i dati di Mountain View avrebbero potuto essere molto più negativi”, ha aggiunto. Sono i numeri a spazzare via i timori di Wall Street , secondo cui la crescita del gruppo sarebbe rallentata e gli incassi pubblicitari sarebbero scesi, spostandosi su smartphone e tablet.

I numeri di Google che zittiscono gli analisti

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