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Gli autosaloni sempre più pieni e il crescente numero di americani che partecipano agli eventi organizzati dagli agenti immobiliari confermano il messaggio trasmesso dalle statistiche su Bloomberg: le prospettive economiche degli Stati Uniti sono in costante miglioramento. Tutti siamo a conoscenza del crollo del mercato immobiliare che ha interessato gli Stati Uniti e dell’economia globale in recessione. Oggi l’America sta portando l’economia globale fuori dalla crisi e il settore immobiliare sta dimostrando di essere un fattore determinante.

Le statistiche

Le recenti statistiche sono certamente incoraggianti. Il numero di case in vendita è sceso al livello più basso da 10 anni. La concorrenza tra gli acquirenti ha provocato aumenti dei prezzi, che sono cresciuti ad un ritmo annuo del 5,5%, secondo gli ultimi dati, il più veloce aumento da quando è iniziato il crollo del mercato nel 2006.

Tutta la catena in ripresa

La ripresa del mercato immobiliare si riflette in tutta l’economia. La spesa per i beni durevoli, per esempio, che è strettamente correlata al settore immobiliare ed è scesa al livello più basso dalla Seconda Guerra Mondiale, dovrebbe aumentare ulteriormente con implicazioni positive per i concessionari di automobili, la logistica e le società di autotrasporto. Inoltre, il miglioramento nel settore delle costruzioni darà una spinta al segmento della popolazione che ha sofferto di più durante la “Grande Recessione”, vale a dire gli americani con basso reddito, dal momento che molti di loro lavorano nel settore delle costruzioni o in settori correlati ad esso, come gli autotrasporti.

I vantaggi per Bank of America

Mentre i titoli legati al consumo sembrano ora essere pienamente valutati nel probabile lieve aumento dei consumi, si possono ancora trovare opportunità in altri settori che dovrebbero beneficiare della ripresa immobiliare. Bank of America, per esempio, dovrebbe certamente essere un beneficiario primario poiché il costo eccezionale legato ai crediti ipotecari in sofferenza sta passando. Il titolo offre un buon valore, ancora scambiato al di sotto del tangibile book value, mentre il suo bilancio è in miglioramento ed è sempre più in grado di restituire capitale agli azionisti.

Lo sprint del settore auto

Anche la ripresa del settore auto dovrebbe aiutare il percorso di recupero dell’economia. Le vendite di automobili sono crollate in seguito alla crisi finanziaria del 2008 e il mercato automobilistico sta beneficiando di un’enorme domanda repressa. L’americano medio guida 15.000 miglia in un anno e possiede una vettura che ha ormai 11 anni di età. Di conseguenza, i nuovi veicoli sono un’opzione sempre più interessante, dati i costi necessari per la loro manutenzione e il risparmio di carburante e le offerte di finanziamento a basso costo che sono in circolo. Non sorprende che in questo contesto le vendite di auto degli Stati Uniti siano aumentate del 13,4% nel 2012, segnando il miglior anno per l’industria dal 2007.

Il concessionario AutoNation

In questo settore siamo favorevoli ad AutoNation, il più grande concessionario auto del Paese. Il business sta beneficiando della ripresa delle vendite di auto così come della crescita associata ai componenti, all’assistenza e garanzia e agli utili derivanti dall’offerta di finanziamento ai clienti. E’ inoltre in grado di migliorare la sua crescita, espandendo il suo franchise data la natura frammentaria del business dei rivenditori di auto negli Stati Uniti. I proprietari dei rivenditori di auto di molti veicoli, che sono tra i 50 e 60 anni, stanno prendendo in considerazione il pensionamento e sono disposti ad ascoltare i potenziali acquirenti.

Le possibilità energetiche

Il boom nei giacimenti di petrolio e gas del North Dakota forniscono un altro indizio della probabile direzione che economia degli Stati Uniti avrà nei prossimi anni. Lo sfruttamento del petrolio da scisti ha trasformato la prospettiva dello Stato e promette di fare lo stesso in molte altre aree degli Stati Uniti nei prossimi anni. Il North Dakota ha ora una virtuale piena occupazione e il bilancio dello Stato ha mostrato un avanzo stimato di $ 1,6 miliardi nel 2012. Criticamente, il basso costo del gas di scisto sta dando alla produzione degli Stati Uniti un importante vantaggio competitivo in termini di costo rispetto al mercato globale. Riteniamo, infatti, che i bassi prezzi del gas naturale – il prezzo del gas naturale è solo un quarto di quello che era nel 2008 – stiano alimentando una rinascita industriale.

L’industria chimica e della plastica

L’industria della plastica fornisce solo un esempio del nuovo vantaggio dell’America nel settore manifatturiero. L’etano, un sottoprodotto del gas naturale, è un componente essenziale per la produzione di etilene, un ingrediente essenziale delle plastiche; il prezzo dell’etano è precipitato negli ultimi anni verso il basso di c. 70% dal 2012. LyondellBasell, una delle più grandi aziende chimiche indipendenti al mondo, è uno dei titoli che ci piace in questo settore. La società è il più grande produttore al mondo di etilene e sta guadagnando quote rispetto ai suoi concorrenti globali, grazie alla sua possibilità di accedere a materie prime a basso costo.

Una crescita tutta da vivere

Dato questo contesto economico, non sorprende che le azioni degli Stati Uniti si siano comportate bene di recente. Ma nonostante questi risultati crediamo che continuino ad offrire valore interessante per gli investitori di medio e lungo periodo dati gli sviluppi positivi che ci aspettiamo continueranno a prospettarsi in tutta l’America nei prossimi anni. In effetti, potrebbe anche darsi che siamo agli inizi di un altro secolo americano.

Cormac Weldon

Responsabile Azionario USA in Threadneedle Investments, società internazionale di gestione degli investimenti

Da dove parte il nuovo American Dream

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