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Sicilia caput mundi. Da quando Beppe Grillo ha tirato in ballo un presunto modello siciliano da replicare a livello nazionale, non si parla d’altro. Ma il governo di centrosinistra guidato da Rosario Crocetta che avendo una maggioranza ristretta deve necessariamente dialogare con il M5S è davvero un modello? E se sì, buono o cattivo? Le opinioni sono divergenti.

Sulle pagine di Formiche.net, il senatore uscente ed eletto alla Camera dell’Udc Gianpiero D’Alia ha detto che quella di Grillo è solo una bufala e che in Sicilia non sta accadendo proprio nulla. Anche l’ex direttore dell’Unità e del Riformista, il siciliano Emanuele Macaluso, è scettico sul parallelo e ci ha spiegato: “L’Italia non è la Sicilia. Con un governicchio in mano a Grillo che ora dice una cosa e dopo un’altra, non si andrebbe avanti. Non si vede poi al Senato come farebbe ad avere la fiducia, visto che lo stesso Grillo ha detto che non la voterà”.

Di opinione diversa i protagonisti del presunto modello. A partire dal governatore stesso, Rosario Crocetta, che oggi in un’intervista a Repubblica spiega le virtù della sua esperienza: “Ha funzionato. C’è sempre stata un’affinità elettiva tra me e gli esponenti di 5 stelle. Ci siamo trovati sull’idea di taglio dei privilegi senza massacrare lo Stato sociale. E abbiamo scoperto ‘convergenze parallele’ su norme di carattere ambientale, come quella sull’acqua pubblica e sulla revoca dell’autorizzazione del Muos che pare sia nocivo per la salute dei cittadini. Io fra i grillini ho trovato solo persone perbene con le quali si può dialogare”.

A ribadire la validità del modello anche i grillini stessi come Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento all’Ars (Assemblea regionale siciliana) e sua sorella Azzurra che si appresta a fare il suo ingresso in Parlamento. In un’intervista all’Unità, la neodeputata dice che non ha senso parlare di alleanze: “I fatti per noi sono quelli che sta accadendo in Sicilia da novembre quando siamo diventati il primo partito al parlamento regionale; stiamo governando con Crocetta, e abbiamo ottenuto cose importanti come il blocco del Muos o presentato progetti di legge che prevedono di ridare ai Comuni l’autonomia sulla gestione dei rifiuti”. Modello Sicilia? “Crocetta non ha la maggioranza e la cerca di volta in volta su ogni singolo provvedimento”.

Risponde idealmente ai fratelli Cancelleri la nota del senatore siciliano di Grande Sud Mario Ferrara, con un concetto già evidenziato dal blogger di Formiche Mario De Pizzo in un post di ieri: “Se dal Movimento 5 Stelle qualcuno continua a parlare di ‘modello Sicilia’ come possibile soluzione per superare lo stallo istituzionale, allora vuol dire che i parlamentari di Grillo voteranno al Senato la fiducia al governo Bersani. Non vi è altra soluzione”.
“Qualcuno non ricorda, o fa finta di non ricordare – chiarisce Ferrara -, che, a differenza di quanto accade nell’Isola, un governo nazionale per poter operare deve ottenere entro dieci giorni la fiducia dalle Camere. Se il M5S vuole influenzare le scelte del governo, così come accade in Sicilia, deve consentire all’esecutivo di governare, accordandogli, pertanto, la fiducia. Il resto sono solo chiacchiere in libertà che servono solo a disinformare e creare inutili aspettative”.

Girotondo sul modello Sicilia che piace a Grillo

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