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Pakistan inquietante e disperante. Cosi le Monde definisce la situazione del Paese centroasiatico il giorno dopo l’arresto del premier Raja Pervez Ashraf. Nel pieno della crisi militare con l’India, il Pakistan spalanca cosi anche il vaso di Pandora della propria politica interna. Un caos che mette a rischio il potere civile di Islamabad, inserendo per l’ennesima volta il “Paese dei puri” nella lunga lista degli Stati musulmani alle prese col rebus del proprio futuro.

Questa volta non è però il fondamentalismo estremista a soffiare sul fuoco della protesta ma un dignitario islamico moderato. Per il Financial Times è Tahir ul Qadri l’uomo che denunciando inefficienze della classe politica, patologiche mancanze di energia elettrica, crescita economica a scartamento ridotto, aumento della criminalità e insurrezione talebana ha fatto esplodere la crisi latente nel Paese centrasiatico.

Un predicatore enigmatico, secondo il New York Times, in grado spingere il Paese sunnita alle elezioni anticipate. L’obiettivo mancato per un soffio lo scorso anno dai militari, potrebbe rivelarsi ora solo la tappa intermedia verso il putsch. L’eterna tentazione delle forze armate di Islamabad potrebbe avere trovato proprio nel dignitario islamico la foglia di fico necessaria all’ennesima entrata in politica degli uomini con le stellette, scrive la Neue Zurcher Zeitung. Il giornale di Zurigo sottolinea infatti come il leader emigrato in Canada nel 2006, al contrario delle sue moderate tendenze religiose, dal punto di vista politico sia infatti portatore di richieste sempre più radicali.

Parere opposto sulla personalità di Tahir ul Qadri viene invece da Figaro. Secondo il giornale conservatore francese, lo sceicco vuole solo realizzare una rivoluzione pacifica. Tesi questa condivisa dal sito russo vesti. Secondo l’analisi del think tank, il teologo cerca alleanze politiche antigovernative con l’altro oggetto misterioso della politica pakistana. L’ex capitano della nazionale di cricket di Islamabad ed ex play boy londinese, Imran Khan.

Unione bizzarra di personalità politiche controverse, questa accoppiata un risultato lo ha però già raggiunto. Impedire al governo di  Pervez Ashraf di essere il primo a durare l’intera legislatura. Un record finora mai raggiunto nella storia del Paese centro asiatico. Non proprio un esempio di stabilità nell’unica potenza nucleare guidata dai militari.

I segreti dell'uomo politico in ascesa in Pakistan

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