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Cosa si mangia per cena è un affare serio, soprattutto per noi italiani. Se poi i commensali hanno un tavolo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) o sui futuri avamposti dell’umanità nello spazio, il piatto viene servito con un contorno di scienza, tecnologia e logistica. Senza però perdere di vista cultura e gusto. Questo è l’Italian Space Food Project – presentato giovedì all’Ambasciata d’Italia di Washington – che il prossimo 10 gennaio con la missione Axiom 3 porterà l’eccellenza della cucina italiana verso la ISS.

L’equipaggio della missione di cui fa parte il colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei, gusterà la cucina tradizionale italiana sia durante i 14 giorni di quarantena prima della partenza, con menu preparati da Rana, sia in orbita, grazie a quelli creati da Barilla. “Questa missione – ha detto durante l’evento Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – ha lo scopo di valorizzare ancora di più la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco”. L’ambasciatrice italiana in Usa, Mariangela Zappia, ha spiegato che il progetto Space Food “si inserisce in una collaborazione di lunga data e molto ampia tra Italia e Stati Uniti nel settore spaziale e che l’Italia sta fornendo il suo contributo fondamentale in questo settore con creatività e innovazione”. Non a caso il 50% dei moduli abitabili della stazione spaziale è Made in Italy. All’evento erano presenti anche il chief technologist della Nasa A.C. Charania, il generale di Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare Antonio Conserva, il Ceo di Axiom Space Michael Suffredini, il vicepresidente del gruppo Barilla, Paolo Barilla, l’innovation manager del gruppo Rana, Giovanni Rana Jr. e il presidente di ITA, Italian Trade Agency, Matteo Zoppas.

La sopravvivenza degli esseri umani nello spazio profondo nel lungo periodo non è un problema di facile soluzione, considerate le complesse sfide legate al mantenimento della gravità e dell’ossigeno, alla sicurezza dell’acqua, alla coltivazione del cibo e alla gestione dei rifiuti. “Il cibo è una risorsa preziosa – ha spiegato il colonnello Villadei – la giusta combinazione di nutrienti, qualità e gusto diventa parte di una strategia più ampia di preparazione e mantenimento dell’operatività degli astronauti”. Villadei ha poi sottolineato come Axiom 3 sia una missione di sistema: “Abbiamo portato esperimenti che provengono da l’Aeronautica militare, dall’Agenzia spaziale italiana e dall’industria, questa è una delle prime missioni, forse la prima missione in assoluto, che l’Italia fa nella nuova space economy”. Non a caso Maximize Market Research ha valutato nel 2022 il mercato globale degli alimenti spaziali a 546 milioni di dollari, prevedendo che crescerà dell’11,84% entro il 2029 a oltre il miliardo.

Intanto a fine novembre la Nasa ha assegnato 2,3 milioni di dollari per studiare come far crescere la vegetazione nel suolo lunare mentre l’esplorazione umana si prepara a tornare sul nostro satellite. Secondo l’ente spaziale americano la ricerca supportata dalla biologia spaziale consentirà lo studio degli effetti dei fattori di stress ambientale durante il volo spaziale su organismi modello. I progetti testeranno come il suolo lunare, noto anche come regolite, funziona come substrato di crescita per le piante produttrici di colture tra cui cereali, pomodori e patate. Un mercato al quale stanno puntando le eccellenze italiane dell’agroalimentare. “Penso che l’Italia sia uno dei Paesi migliori dove si possa generare un’innovazione straordinaria e credibile perché si terrà conto di tantissimi aspetti del food”, ha detto Paolo Barilla, Vicepresidente del gruppo di famiglia, spiegando che l’Italian Space Food Project permetterà di sondare un terreno sconosciuto. Un entusiasmo condiviso dall’altra grande azienda del Made in Italy.

“L’Italian Space Food ci permette di continuare la nostra missione di diffondere con grande orgoglio l’eccellenza e l’esperienza gastronomica italiana nel mondo”, ha affermato Giovanni Rana Jr., Innovation Manager del Gruppo Rana. Il lancio dell’Italian Space Food Project è stato salutato anche da un messaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si ha sottolineato “come sia possibile coniugare la nostra tradizione con l’innovazione, l’amore per le proprie radici con il desiderio di andare oltre gli orizzonti conosciuti”.

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