Skip to main content

Il viceministro cinese della Tecnologia, Wu Zhaohui, ha dichiarato che Pechino collaborerà con le controparti internazionali — compresi gli Stati Uniti — per trovare un terreno comune sugli standard da costruire per uno sviluppo sicuro e responsabile dell’intelligenza artificiale (acronimo internazionale AI). I suoi commenti arrivano dall’AI Safety Summit di Bletchley Park, verticale sull’AI organizzata dal governo inglese che ha ricevuto consenso globale. Il tema è centrale: l’intelligenza artificiale sta progredendo a passi esponenziali e questo richiede la costruzione di standard di gestione che trovino il consenso internazionale. È uno dei grandi temi attorno a cui ruota la partita politica globale.

Wu ha parlato della necessità di “migliorare il dialogo e la comunicazione sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale con tutte le parti”, perché ancora il mondo dell’AI “incerto, inspiegabile e privo di trasparenza”. Per questo, la Cina contribuirà a creare un “meccanismo internazionale [sull’IA], ad ampliare la partecipazione e a creare un quadro di governance basato su un ampio consenso che offra benefici alle persone e costruisca una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”. È l’applicazione sul tema verticale della semantica che guida le visioni ideologiche del Partito/Stato.

La Cina in realtà ha già le proprie norme che regolano l’AI generativa (la forma distinta di AI che viene addestrata su grandi quantità di dati per creare nuovi contenuti scritti e visivi simili a quelli umani in risposta a input umani). I governi del Regno Unito, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti stanno sviluppando i propri regimi normativi per questa tecnologia. La questione è profonda: se per i Paesi occidentali e i like-minded c’è una serie di regole etiche e morali da rispettare, tendenzialmente legate alle libertà individuali da garantire alle collettività, per Pechino — dove la libertà individuale è limitata dal contratto sociale col Partito/Stato — interessi e obiettivi sono diversi. Esempio: nello Xinjiang esistono già metodi di polizia predittiva contro potenziali radicalizzazioni delle minoranza musulmani basati sui “calcoli” di intelligenze artificiali.

La Cina e altri 27 Paesi (tra cui l’Italia) hanno firmato mercoledì un importante accordo sull’AI, noto come “Dichiarazione di Bletchley”, che promuove una “comprensione condivisa delle opportunità e dei rischi posti dall’intelligenza artificiale di frontiera e la necessità per i governi di lavorare insieme per affrontare le sfide più significative”. Come parte di questo accordo, le nazioni hanno concordato sulla “necessità urgente di comprendere e gestire collettivamente i rischi potenziali attraverso un nuovo sforzo globale congiunto”, ha dichiarato il governo britannico.

Coinvolgere la Cina, ma…

Gli Stati Uniti e la Cina sono da tempo ai ferri corti sulla tecnologia – e l’AI è “la” tecnologia del presente e del futuro. La battaglia si è intensificata quest’anno, con l’annuncio da parte del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti di nuove restrizioni commerciali sulle vendite in Cina dei chip avanzati H800 e A800 del gigante tecnologico statunitense Nvidia. Questo ha messo sotto pressione gli sviluppatori cinesi di AI generativa, molti dei quali si affidano ai chip di Nvidia.

Anche sotto questo quadro di tensioni tra Washington e Pechino, la presenza cinese al vertice inglese è un gesto “massiccio”, come lo ha definito Michelle Donelan, ministra britannica per la Scienza, l’innovazione e la tecnologia “Dobbiamo almeno cercare di coinvolgerli in questa conversazione”, ha detto Donelan alla CNBC: “Lo paragono sempre al cambiamento climatico. Se agiamo tutti individualmente e isolatamente, e non in modo coordinato e collettivo, non avremo l’impatto desiderato […] L’AI è esattamente la stessa cosa. Non rispetta i confini geografici”. Su questo però pesano le accuse di rischi per la sicurezza nazionale che alcuni Paesi – come gli Stati Uniti – hanno alzato riguardo all’intelligenza artificiale cinese.

La competizione è serrata: la segretaria al Commercio statunitense, Gina Raimondo, ha dichiarato all’inizio del vertice che gli Usa stanno dimostrando “un’incredibile leadership” nel tentativo di garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata in modo più sicuro, “assicurando impegni volontari da parte delle aziende americane del settore che si sono impegnate a garantire sicurezza e affidabilità”. “Vogliamo espandere la ricerca e la collaborazione per la condivisione delle informazioni e anche l’allineamento delle politiche in tutto il mondo”, ha aggiunto.

Il vice primo ministro inglese, Oliver Dowdenha dichiarato che non è opportuno che i delegati cinesi partecipino ad alcune sessioni di Bletchley Park, anche se ha sottolineato con positività la presenza della Cina (e di Elon Musk) all’evento ospitato dal Regno Unito. “Ci sono alcune sessioni in cui ci sono Paesi che lavorano insieme, quindi potrebbe non essere appropriato per la Cina partecipare”, ha detto Dowden a Bloomberg Television mercoledì. “Ma noi e la Cina condividiamo gli stessi rischi legati all’AIa. Nessuno vuole che si verifichino alcune delle conseguenze più negative, quindi è giusto lavorare con la Cina”. È la linea inglese, ma probabilmente non solo. C’è un’idea di condividere il framework generale, ma ci sono molte preoccupazioni. La posizione espressa da Dowden disegna tutte le complessità della situazione.

(Articolo tratto da Indo Pacific Salad, la newsletter curata da Emanuele Rossi – ci si iscrive dall’home page)

La Cina firma la dichiarazione di Bletchley Park, ma occhio a Pechino sull’AI

Pechino ha una visione differente da quella dell’Occidente sugli standard che riguardano l’intelligenza artificiale, ma serve che rimanga nel sistema di dialogo per rendere l’AI efficace e sicura

Italia-India, la visita del ministro Jaishankar rafforza il partenariato strategico

Incontro ministeriale tra il capo della diplomazia indiana, il ministro Jainshankar, e i colleghi italiani Tajani e Crosetto. Roma e Nuova Delhi stanno sperimentando una stagione di rafforzamento nelle relazioni bilaterali, mentre crescono i progetti di cooperazione (dall’Africa all’Imec, dalla difesa al G7/G20)

Una via nazionale alla Riforma? Attenzione ai rischi sottovalutati

Sulle riforme istituzionali, meglio optare per sistemi collaudati come quello tedesco. I sistemi troppo rigidi potrebbero, paradossalmente, complicare e paralizzare il processo decisionale. L’analisi di De Tomaso

Il new deal finanziario di Xi e i suoi effetti collaterali

Dalla conferenza sulla finanza e il lavoro, appena conclusa, emerge la volontà del governo di rimettere il partito al centro del villaggio. Basta con la gestione disinvolta del debito, il problema c’è e va affrontato con le vecchie maniere. Ma la nuova vigilanza rischia di far scappare i pochi investitori rimasti

Io, come Meloni, vittima dei comici russi. Parla Paolo Alli

Nel 2017, da presidente dell’Assemblea parlamentare Nato, finì nel mirino del duo che ha colpito Meloni a settembre. “Ci sono aspetti che rimangono, come un forte condizionamento psicologico. Si tratta di operazioni molto più potenti dei cyber-attacchi, poiché impattano direttamente sull’opinione pubblica”

Premierato, dal sogno di Almirante a quello di Meloni

Sono passati esattamente quarant’anni da quando Giorgio Almirante motivava a Enzo Biagi le ragioni del proprio sostegno a una revisione della forma di governo in senso presidenzialista. Oggi il presidenzialismo si ripropone nelle sembianze del “premierato all’italiana”

Lo sprint che serve sulla Manovra (e sul premierato) spiegato da Lupi

Nessuno vuole imbavagliare il Parlamento sulla Finanziaria, ma spetta all’opposizione fare proposte. Le risposte della manovra sono concentrate su famiglie, lavoratori con redditi bassi e sulla sanità. E il ddl sul premierato non intacca le prerogative del Capo dello Stato. Conversazione con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi

Anziani, protagonisti del futuro. Il sogno di mons. Vincenzo Paglia

Dignità e centralità della persona sono i punti chiave della riforma per una figura che non deve essere considerata residuale dalla società, bensì testimone di principi, esempi, valori. Un progetto che mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e presidente della Commissione intergovernativa, spiega nel libro presentato al Senato dal titolo “L’Età Grande: la nuova legge di riforma per gli anziani” (Ed. Lswr e Edra)

Piano Mattei, così il governo vuole frenare gli sbarchi. La bozza del decreto

Arriva domani in Cdm un decreto snello, di appena sette articoli, che delinea il quadro nel quale la premier intende tessere la sua tela con l’altra sponda del Mediterraneo con due obiettivi di fondo: arginare il flusso di migranti sulle nostre coste e riequlibrare le fonti di approvvigionamento energetico dopo la chiusura dei rapporti commerciali con Mosca

Radiografia di un pontificato. Tutti gli aspetti inediti di Bergoglio raccontati al Tg1

Commovente e appassionata, l’intervista-manifesto rilasciata da papa Francesco al direttore Gian Marco Chiocci del Tg1. Una testimonianza straordinaria di un pontificato ancora in pieno svolgimento tra politica internazionale, Chiesa e momenti della sua vita privata. L’analisi di Gianfranco D’Anna

×

Iscriviti alla newsletter