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Il vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli esporrà le sue originali opere per la prima volta durante la mostra “Vite di carta”.
 
Il titolo dell’esposizione gioca sui particolari materiali che Orioli utilizza per la sua arte. La carta, che è la componente imprescindibile del mestiere di giornalista, e le viti, che irrompono nei fogli dalle lingue diverse che vanno a costruire un linguaggio universale. In un percorso astratto dove dalla cultura analogica si passa all’epoca digitale, le parole e i giornali acquistano un valore e un’importanza amplificati.
 
Testimone di un lavoro in cui questo passaggio si è palesato in maniera evidente, il giornalista Orioli esprime quanto ciò che siamo stati e ciò che stiamo per diventare crei cammini tortuosi, fragili, ma anche delicati e misteriosi.
 
L’autore, romano di adozione, ma di origini ferraresi, espone 30 opere ispirandosi proprio alle ansie e agli stereotipi che ingabbiano le persone, volgendo lo sguardo all’indietro, verso il Novecento, per arrivare a un presente proiettato al futuro che si sta sempre più globalizzando. La forza dell’informazione entra impetuosamente nell’arte di Orioli grazie alle viti che però non danno certezze, in un mondo ormai fluido.
 
È una vera scoperta questa vena creativa, che evidentemente nasce dalla curiosità per il mondo e per la vita.
 
Galleria Antonia Jannone
“Vite di carta”
Alberto Orioli
Corso Garibaldi 125 Milano
Dal 7 novembre fino al 21 novembre
www.antoniajannone.it

Le Vite di carta di Alberto Orioli

Il vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli esporrà le sue originali opere per la prima volta durante la mostra “Vite di carta”.   Il titolo dell’esposizione gioca sui particolari materiali che Orioli utilizza per la sua arte. La carta, che è la componente imprescindibile del mestiere di giornalista, e le viti, che irrompono nei fogli dalle lingue diverse che…

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