Skip to main content

Gli Stati Uniti aiuteranno Taiwan a ottenere il sistema di collegamento sicuro Link-22 che la Nato usa per le comunicazioni tra Paesi membri e con alleati speciali. Lee Shih-chiang, capo del dipartimento di Pianificazione Strategica della Difesa taiwanese, lo ha confermato ai legislatori durante un’interpellanza convocata in seguito ad alcuni rumors di stampa.

Il Link-22 è un sistema radio digitale sicuro, utilizzato principalmente dalle forze militari come collegamento dati tattico. È in grado di fornire comunicazioni oltre la linea di vista che interconnettono sistemi di dati tattici aerei, di superficie, subacquei e terrestri, facilitando al contempo lo scambio di informazioni  tra le unità militari delle nazioni che lo utilizzano. Anche se non si tratta di una componentistica letale, la nuova acquisizione potrebbe avere un’importanza di prim’ordine.

Taiwan è accerchiata dalla Cina, sia dal punto di vista militare che politico-culturale. E Pechino sfrutta ogni occasione per modificare lo status quo e stringere questo accerchiamento: l’obiettivo è un’annessione, perché il Partito/Stato cinese considera Taiwan una provincia ribelle da riportare sotto la Repubblica popolare. Sebbene la strategia cinese ruoti ancora attorno all’annessione pacifica (frutto di interferenze, corteggiamenti e pressioni psicologiche), il leader Xi Jinping in più di un’occasione ha detto di essere disposto anche all’uso della forza, se necessario. In quel caso, ossia nell’eventualità di un attacco, a Taiwan serviranno armi (e alleati) per difendersi, e il Link-22 sarà utilissimo per avere una consapevolezza totale della situazione sul campo, visto che è dotato di una funzione di raggruppamento automatico in grado di mappare completamente le posizioni delle forze nemiche e amiche attraverso un quadro operativo comune (COP).

Durante l’audizione, a Lee è stato anche esplicitamente chiesto se il sistema Nato sarà interoperabile con i sistemi taiwanesi, e il militare, rispondendo, ha dato un’informazione in più: il Link-22 consente un collegamento dati diretto con le forze armate statunitensi. Taiwan sta cercando di aggiornare il suo sistema di comunicazione tattico, con lo scopo di integrare i sistemi di comando e controllo, i missili e le piattaforme sviluppate dall’Istituto Nazionale Chung-Shan di Scienza e Tecnologia. Ma sta anche cercando di aprire quel sistema a eventuali e potenziali alleati.

Se a livello tecnico la capacità di trasmissione a lunga distanza del sistema migliorerebbe notevolmente l’efficacia di combattimento di Taiwan — rafforzando al contempo le applicazioni strategiche, operative e tattiche —!la questione ha valore anche a livello politico. L’aiuto concesso a Taiwan dagli Stati Uniti per passare al sistema Link-22, significa che anche gli altri membri della Nato sono d’accordo. Ossia, significa che l’alleanza sta implicitamente favorendo l’ingresso di Taipei nel sistema di armamenti per la comunicazione che condivide con i propri membri. È una vicenda minore, specifica, ma indica che la Nato sta avallando decisioni che Pechino ritiene opposte ai propri interessi.

Perché gli Usa vogliono affidare a Taiwan un sistema di comunicazione Nato

Si chiama Link-22, è un sistema di comunicazione che viene usato dai Paesi membri dell’Alleanza Atlantica. Un elemento di aiuto per aumentare la consapevolezza tattica sul teatro operativo

Mes, lo sprint per la ratifica parte dalla Camera

La proposta di legge di ratifica del Trattato a monte del Mes approderà a Montecitorio per la discussione generale il 30 giugno. Il pressing dell’Europa e la prudenza del governo italiano

Il risultato di Giorgia e lo scivolone dei leader

La conferma dei successi elettorali e l’abilità manovriera della premier Giorgia Meloni stanno già mettendo a soqquadro gli scenari politici in vista delle europee del prossimo anno. L’opinione di Gianfranco D’Anna

Mosca minaccia il Mediterraneo anche sott’acqua. Parola di Cavo Dragone

Il capo di stato maggiore della Difesa è intervenuto all’Istituto Affari Internazionali spiegando che la Russia “non nasconde di voler estendere il proprio raggio d’azione in tutta questa importante fascia territoriale, anche attraverso le sue spiccate capacità nel settore underwater”. I numeri della ricerca di Calcagno e Marrone, la tavola rotonda con industria ed esperti, le conclusioni del sottosegretario Perego di Cremnago

Le nuove rotte dell'Italia nel mondo e i concetti di patria e nazione. Il convegno al Senato

Il ritorno nel dibattito pubblico dei concetti di patria e nazione. I travisamenti che, storicamente, sono stati perpetrati e il dramma del fascismo nella considerazione del nazionalismo. Gli interventi al convegno organizzato da Marcello Pera

Tutti gli errori europei sulla crisi tra Serbia e Kosovo (con Mosca alla finestra)

Conversazione con Matteo Bonomi, analista dello Iai: “Senza dubbio si è verificato, soprattutto nella volontà di forzare questi insediamenti dei sindaci, un eccesso da parte di Pristina che però chiaramente si inserisce all’interno di una situazione tesa e irrisolta nel nord del Kosovo. I Balcani? Al centro delle lotte e delle diverse narrazioni”

Giorgia Meloni e l’essenza nazionale della natura umana. Scrive Ippolito

Al convegno “Nazione e patria” il presidente del Consiglio è intervenuta con una riflessione sui due concetti considerati società naturali e ha ricordato che l’essenza della natura umana contempla non un mondo fatto di individui separati, avidi ed egoisti, ma è costituito da soggetti collettivi coesi, generosi, consapevoli e aperti ad inserirsi nel più vasto contesto globale. Il commento di Benedetto Ippolito

Stellarator

Fusione nucleare, la start-up tedesca che scommette sull’alternativa “stellare”

Proxima Fusion, spin-out del prestigioso Istituto Max Planck per la Fisica del Plasma e guidata da due italiani, ha raccolto sette milioni per sviluppare un reattore rivoluzionario. La somma sembra esigua, la scommessa è ambiziosa: lo “stellarator” è (ancora) più complesso da costruire del tokamak ma potrebbe essere più efficace in funzione

Nel nome della finanza. Il senso di Jamie Dimon per la Cina

Dopo oltre quattro anni il numero uno del gigante americano, Jamie Dimon, è tornato nel Dragone per tentare di costruire nuovi ponti con Pechino, laddove la politica ha fallito. Ma la Cina non è più la stessa

Con il C919 Pechino sfida il mercato aeronautico occidentale

Di Fabrizio Braghini

La Cina si presenta nel mercato aeronautico con un prodotto nuovo, il C919, un nuovo narrow body da 160 posti che sfida il duopolio Airbus e Boeing ponendosi in competizione con A319neo, A320 e il 737Max

×

Iscriviti alla newsletter