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I dati sull’eventuale appeal elettorale che avrebbe Mario Monti, qualora decidesse di scendere in campo, non ci sono ancora ma sicuramente la vittoria di Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola potrebbe essere in pericolo, ma non si possono fare ancora stime precise. Parola di Arnaldo Ferrari Nasi, direttore della Ferrari Nasi & Associati, società specializzata in analisi sociopolitiche, sondaggi d’opinione e ricerche di mercato.

Secondo il direttore Ferrari Nasi, intervistato da Formiche.net, sulla base delle stime e sondaggi effettuati “possiamo dire che il sostegno per la Lista per Monti premier non porta a risposte veritiere, perché si chiede di votare per qualcosa che ancora non c’è. Non si possono fare stime precise. Fin quando il premier Monti – aggiunge – non decide di scendere in campo, nei sondaggi c’è solo un dato aleatorio”.

Ferrari Nasi spiega che ultimanente il quadro politico è rapidamente cambiato. Al momento “ci sono 2-3 scenari che fino a qualche giorno fa non esistevano. Se Monti dovesse scendere in campo e dire “io sono l’alternativa a Bersani”, immediatamente si ricompatterebbe il centrodestra e il polo moderato, attorno ad una persona comunque nuova e gradita”. Ad esempio, “il centro, con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini, che fino ad una settimana fa stava scomparendo a causa dello schema bipolare Bersani contro Berlusconi, e che rischiava quindi di esser schiacciato, ora invece torna in gioco”.

La candidatura di Monti potrebbe mettere effettivamente in pericolo la vittoria della coalizione dei progressisti, capeggiati da Bersani e Vendola, perché il professore potrebbe contare sul “centro e su una parte del Pdl, dal momento che Berlusconi non ha più il pallino in mano” e quindi il suo partito risulta spaccato.

Bersani “pregustava già la vittoria e, come dimostrano le dichiarazioni degli ultimi giorni sia di Bersani che di D’Alema, adesso cambia tutto. Ma i calcoli – ribadisce Ferrari Nasi – si potrebbero fare solo quando Monti decide di candidarsi, con una coalizione attorno a lui”.

Le altre ipotesi vedono Monti al Quirinale, un’idea comunque “allettante” per il premier e l’alleanza Bersani-Casini, con Vendola che rimarrebbe fuori, se Berlusconi si ostinasse a presentarsi in prima persona. “Ma questo scenario è ormai meno probabilistico”, conclude Ferrari Nasi.

 

 

Con Monti candidato premier, Bersani vincerebbe lo stesso?

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