Skip to main content
Tanta attesa per nulla, o meglio nulla di nuovo. L´iphone 5 della Apple, nonché gli ipod Nano, Touch e Shuffle della casa di Cupertino, non hanno suscitato meraviglia tra i presenti allo Yerba Buena Center a San Francisco e tra chi era incollato a Twitter in tempo reale.
 
Con il caro amato Steve Jobs sembra essersene andato sia l´elemento rivoluzionario che contraddistingueva i nuovi prodotti della sua era, che la leggendaria segretezza che circondava i prodotti Apple fino al giorno della presentazione. Certo le indiscrezioni circolavano anche a quei tempi, ma raramente ci azzeccavano. Cosa che questa volta si è verificata.
La dissoluzione del cerchio di segretezza ha portato molti commentatori a considerare la presentazione come contraddistinta da una “non notizia”. Sull’iphone5 in pratica, si sapeva già tutto.
 
“Con l´iPhone5 la grande innovazione è andata in vacanza”, titola un articolo di Erik Sherman sul sito di Cbs News. “I cambiamenti che lo contraddistinguono – argomenta – non sono novità rivoluzionarie ma piuttosto miglioramenti parziali, che non proiettano la Apple nel futuro”. La stessa connettività Lte, che è una delle sue grandi novità, prosegue l´esperto, non è una sua prerogativa, visto che “una serie di concorrenti ha avuto modelli Lte per un anno o più”. La domanda che si fa Sherman è: “Perché Cupertino non riesce a mantenere lo stesso livello di innovazione che la caratterizzava una volta? E l´iPhone5 sarebbe stato diverso se ci fosse stato ancora Jobs?”.
 
“L´iPhone 5 è – si legge in un articolo su Wired Usa – incredibile emozionante ma anche terribilmente noioso. Con il dispositivo la rivoluzione diventa evoluzione”.
 
Su Forbes Timothy Lee scrive invece: “L´iPhone 5 suggerisce che, senza Steve Jobs, la Apple sta diventando un gruppo tecnologico come tutti gli altri. Che continuerà a produrre oggetti sempre più leggeri, veloci ed economici ma che, senza un vertice carismatico e visionario alla guida, come era Jobs, non detterà più le regole dell´industria tecnologica, come ha fatto negli ultimi 10 anni”.
 
Insomma, sono in molti ormai a chiedersi per quanto ancora la “coolness” della Mela riuscirà a contrastare i concorrenti sempre più aggressivi e all´avanguardia.

iPhone5? L’Apple post-Jobs non ha più segreti né rivoluzioni

Tanta attesa per nulla, o meglio nulla di nuovo. L´iphone 5 della Apple, nonché gli ipod Nano, Touch e Shuffle della casa di Cupertino, non hanno suscitato meraviglia tra i presenti allo Yerba Buena Center a San Francisco e tra chi era incollato a Twitter in tempo reale.   Con il caro amato Steve Jobs sembra essersene andato sia l´elemento…

La riforma dei porti come metafora dell'Italia

La sfida dei porti non è diversa dalla sfida che il Paese ha di fronte per rimanere aperto e agganciato alle economie che continuano a crescere. Con il recente voto al Senato l’attesa riforma portuale fa un passo decisivo in un cammino, certamente sempre aperto, verso un’idea dell’economia marittima come snodo strategico di investimenti, occupazione, internazionalizzazione, logistica pregiata, export.  …

I veri sconfitti in Olanda? Sinistra, destra e sondaggisti

Secondo Gijs Schumacher, politologo della Southern Danemark University e della VU University Amsterdam, molti esperti concordavano sul fatto che le elezioni parlamentari olandesi avrebbero rafforzato il partito socialista e avrebbero quindi dato il segnale di un forte voto anti-euro.   Inoltre, gli analisti erano convinti che il centro politico sarebbe stato decimato e che ci sarebbe stato molto da dire…

Spagna, tanti, giovani e disoccupati

La recente storia economica spagnola? Si racconta in tre generazioni. I nonni iniziano a lavorare a 13 anni. I figli godono di quel benessere. I nipoti che hanno tutto senza possedere nulla. Ricchi, istruiti, ma senza avvenire. Passato Franco, tornata la democrazia, Madrid era diventata la quarta potenza economica del continente. Oggi rischia di diventare il quarto caso da sanare. E…

Chi è Marco Carrai, il “Gianni Letta” di Renzi

Impossibile trovare una sua foto su Google. Potrà sembrare un dettaglio ma non lo è. Un alone di mistero e segretezza avvolge la figura di Marco Carrai, una delle persone più vicine a Matteo Renzi politico ma, soprattutto, uomo. L’imprenditore di Greve in Chianti non è semplicemente un membro dell’entourage più stretto del neo candidato alle primarie del Partito Democratico…

Il sonno porterà consiglio al Tesoro e in Finmeccanica?

Il sonno avrà portato consiglio in Finmeccanica? Le strade per evitare un potenziale isolamento sono tutte da studiare, se è vero che l’annuncio della fusione tra i colossi dell’aerospazio, la franco-tedesca Eads e la britannica Bae Systems, sono state un colpo di scena anche per il management del gruppo italiano ora capitanato da Giuseppe Orsi.   “L’annuncio di trattative per…

Paniccia: “Il terrorismo è alle nostre porte"

Il pericolo di un attacco terroristico di Al Qaeda in Europa è alle porte. Proprio sulla sponda del Mediterraneo. Per l’analista Arduino Paniccia, professore di Studi strategici all’Università di Trieste, l’attacco a Bengasi è la prova dell’allarme che da tempo alcuni analisti lanciano: la presenza di terroristi di Al Qaeda in Libia e il loro pericoloso avvicinamento all’Europa. “Si tratta…

I nuovi attriti (e le possibili intese) Squinzi-Monti

No, decisamente i due non si prendono. Questione di toni, più o meno sobri, o di altro. Sta di fatto che a Palazzo Chigi le incursioni del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, non sono molto apprezzate. Chissà, la “boiata pazzesca” – come Squinzi definì la riforma Fornero del lavoro – è stata determinante per incrinare definitivamente i rapporti tra il…

Fornero, dimettiti!

Una vergogna. Non ci sono altri termini per stigmatizzare quanto accaduto al gran premio di Formula Uno tenutosi a Monza e che ha visto protagonista la ministra Fornero, il sottosegretario de Mistura ed un gruppo non meglio identificato di circa dieci/quindici persone "di accompagnamento".   Queste presunte autorità hanno sgomitato per avvicinarsi alla griglia di partenza e poter così assistere…

La grande coalizione

L’espressione, non recente, un tempo era tipica del lessico diplomatico e indicava intese fra Stati, usciti vincitori in determinati conflitti e decisi a stabilizzare gli esiti, gli accordi raggiunti e gli interessi economici e territoriali derivatine. La Grande Alleanza denominò la coalizione europea antifrancese costituita con la Lega di Augusta (1686-’97), ricostruita nel 1701 da Prussia, Inghilterra, Austria e Province…

×

Iscriviti alla newsletter