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Dobbiamo assumerci, come Italia Futura, le nostre responsabilità per aver consentito al Cavaliere di “tornare in campo”. In questi anni abbiamo certamente lavorato molto, con convegni, incontri  tematici, organizzandoci nei territori, ma non abbiamo saputo togliere a Mr. B. … il campo di gioco. Ovvero non abbiamo saputo rappresentarci presso l’elettorato di centrodestra come forza in grado di realizzare la promessa fatta a suo tempo e poi tradita dal Pdl nei fatti. Eppure era evidente in quale direzione occorreva rivolgersi.

Alcuni tra noi, come chi qui scrive, l’avevano sostenuto e pubblicato, sollevando peraltro anche critiche da parte di chi, evidentemente, era distratto da altre ambizioni e orientato verso strane alchimie politiche. Ma tant’è, essendo tra coloro che avevano vissuto sulla propria pelle la delusione per quel fallimento, probabilmente è stato più facile individuare quale era la rotta da seguire.

Lo scorso settembre, provocatoriamente scrissi su Formiche.net “Cari Luca e Silvio, unitevi in Forza Italia Futura” volendo così indicare una via per togliere di mezzo ogni possibile velleità da parte di Berlusconi, a quel tempo allontanatosi dalla scena. Non si riferiva certo a una ipotesi di “inquinamento”, bensì si basava su due fatti oggettivi: il primo è l’evidente analogia dei contenuti liberali e riformisti proposti nei manifesti dei due movimenti e la conseguente volontà di rivolgersi alla medesima base elettorale. Il secondo è che storicamente, piaccia o non piaccia, alla maggioranza degli italiani un governo di sinistra non è mai stato così gradito e… non lo vota.

Alcuni passaggi di quel commento:   “… Occorre andare oltre, guardare al futuro. Il fattore tempo  non deve essere scioccamente trascurato in sterili discussioni”    “…vedendo nella creatura del Presidente Montezemolo una reale opportunità d´espressione di quei valori condivisi dalla maggioranza degli Italiani. In questi anni  …ho incontrato insieme agli amici coinvolti nell´organizzazione di Italia Futura Lombardia, tantissime persone, tantissime delle quali vicine a quegli ideali professati da Silvio Berlusconi al tempo della sua “discesa in campo”. Gente delusa e smarrita che ha manifestato la propria rabbia non andando a votare alle recenti amministrative o, addirittura, esprimendo un voto di protesta. D´altronde è notorio che laddove c´è un vuoto qualcuno lo riempie. … E´ il popolo di centrodestra, dei moderati, liberali e riformisti che in termini di elettorato rappresenta ancora la maggioranza degli italiani. Il popolo delle imprese, in particolare delle piccole e medie, dei cittadini che non vogliono uno Stato così pervasivo, che non vivono di sussidi ma credono nel merito, nella mobilità sociale e nella sussidiarietà, quella vera…” ” …Valori in origine, 20 anni fa, espressi dal movimento di Silvio Berlusconi, oggi rappresentati nei contenuti più volte enunciati da Italia Futura in occasione di articoli e convegni. E restano valori condivisi nell´elettorato deluso.  Il punto chiave è che per realizzarli, occorre essere nelle sedi opportune, ovvero laddove è possibile attuare il cambiamento: in Parlamento. Ed occorre esserci in maggioranza, non con una minoritaria schiera di parlamentari come è il rischio che oggi si corre. Alcuni movimenti vicini a Italia Futura, sebbene dotti e preparati, rischiano di non farsi capire dalla gente: come ben sanno gli esperti studiosi della politica, alcuni messaggi piacciono molto ai giornali ed ai circoli intellettuali, ma rischiano di non arrivare alla pancia della gente” ” ..Berlusconi ha commesso molti errori? Certamente, ha fallito. Tuttavia non dobbiamo confondere il fallimento del Pdl con il suo elettorato. Tutto ciò, a mio avviso, non ha nulla a che vedere con l´opportunità di realizzare il progetto liberale e riformatore. C´è il modo di farlo, consegnando il testimone a Montezemolo ed al movimento da lui creato, Italia Futura,  l´unico che rappresenta oggi le istanze di quel popolo, indipendentemente dall’impegno diretto del suo leader nell´arena politica”  “… Il rischio di vincere le elezioni sarebbe nel caso molto, molto probabile. E il Paese ne gioverebbe“.

Ora, la domanda è se siamo ancora in tempo per rimediare l’errore e presentarci al quel popolo come seria alternativa a quella scellerata di Berlusconi. Certamente sì, ma oggi abbiamo bisogno di un “aiuto”, come ha ben ha capito il presidente Montezemolo e dichiarato con chiarezza e razionalità.

Per riuscirci è imprescindibile un impegno personale da parte di chi ha ridato credibilità internazionale al Paese, ha chiesto grandi sacrifici agli italiani ma ha iniziato un serio percorso di recupero, un lavoro che deve essere completato con l’altro obiettivo dichiarato, le riforme costituzionali e la crescita.

Il Presidente Monti, dimettendosi, ha compiuto un gesto di grande dignità e di intelligenza politica: è ora chiamato a questo ulteriore importante gesto di responsabilità e, mi auguro, sappia rispondere come ha fatto un anno fa. Potrebbe peraltro usufruire di un ulteriore supporto, quello di un liberale riformista che sabato ha annunciato la volontà di presentarsi alle elezioni, l’amico Oscar Giannino con il suo movimento Fermare il Declino, al quale Italia Futura dovrebbe guardare con rinnovato spirito di collaborazione. Prendendo nel contempo le distanze da alcuni, leggi Andrea Olivero, il cui acume politico sta creando non pochi imbarazzi…

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