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Quello “schiarirsi delle prospettive europee” pronunciato in sintonia con il presidente francese Francois Hollande somiglia tanto all´immagine della “luce che si intravede alla fine del tunnel” della crisi consegnata a Radio Anch´io prima di avviare il suo euro-tour. Eppure sia nell´uno che nell´altro caso il premier Mario Monti ci tiene a mitigare la botta di ottimismo con una postilla. Perché, dice, gli “esami non sono finiti” e “la posta in palio” cioè la stabilità dell´eurozona è talmente “vitale per tutti e ciascuno” che non ci si può permettere nemmeno un “minuto di disattenzione”.
 
A Parigi, in una colazione di circa un´ora e mezza all´Eliseo, il Professore realizza la prima tappa della sua mission ´blinda- euro´ che domani lo porterà a Helsinki per incontrare l´iper falco Jyrki Katainen e giovedì lo condurrà a Madrid dove con il premier Mariano Rajoy sarà inevitabile parlare delle condizioni per tentare di mettere in sicurezza la Spagna. Al termine dell´incontro a Parigi, Monti e Hollande hanno messo in evidenza un´”intensa collaborazione” sia in occasione del Consiglio europeo di fine giugno sia in vista delle “prossime scadenze”. Ne è forse testimonianza la scelta di fare, al termine del pranzo, delle dichiarazioni alla stampa invece di limitarsi, com´era inizialmente previsto, ad un comunicato congiunto. Per dicembre a Lione è inoltre già previsto un vertice bilaterale.
 
Mentre sullo sfondo resta ancora l´attesa per l´attuazione dello scudo anti-spread ´appeso´ alla decisione che la Corte costituzionale tedesca prenderà a metà settembre, con Monti affianco, il presidente Hollande ribadisce quello che sembra essere diventato il mantra propiziatorio dei leader Ue: “Faremo di tutto per difendere l´eurozona”. Quelle stesse parole che la settimana scorsa ha pronunciato il presidente della Bce, Mario Draghi, e che giovedì sono attese alla prova dei fatti nella riunione del board della Banca centrale europea. Dai due leader, nel comunicato finale congiunto, arriva infatti un plauso al numero uno dell´Eurotower e allo stesso tempo un invito ai Paesi Ue ad attuare “rapidamente” le decisioni assunte dal Consiglio e a rendere “al più presto” utilizzabili le misure anti-spread.
 
Nella seconda tappa del suo euro giro, quella di domani a Helsinki, nella cartellina ´compiti fatti´ il Professore però non potrà annoverare soltanto gli sforzi di risanamento economico fatti dall´Italia come corredo della propria credibilità. Un ruolo lo avrà anche la stabilità interna. Fronte sul quale il presidente del Consiglio non appare certo distratto. La “rissa permanente” della sua ´strana maggioranza´ lo spinge a una delle sue classiche stoccate. Lo spread continua a fare le bizze? “La relazione con le elezioni- sostiene a Radio Anch´io – c´è” anche se “più che con la data delle elezioni” ha a che fare “con il clima complessivo tra oggi e le elezioni”.
 
E ancora una volta il Professore torna a fare suo l´appello del capo dello Stato per una riforma della legge elettorale. E poichè, come è noto, questo tema si sviluppa in modo strettamente collegato all´ipotesi del ´Monti dopo Monti´, tanto vale per il Professore fare orecchie da mercante di fronte alla domanda su una sua ricandidatura. “Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda”, è la replica.

L’asse Monti-Hollande per l’Euro

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