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Che la Chiesa abbia problemi di comunicazione sembra essere una delle poche certezze d’oggi. Eppure l’infrangersi delle scelte ecclesiali tra le onde del dibattito pubblico sta assumendo una ripetitività tale che ormai è impossibile non farsi venire il dubbio che qualcosa non vada.
 
Il fatto è che molte delle analisi sull’operato della Chiesa, sia quelle che lo difendono sia quelle che lo criticano, hanno un difetto: dare per scontato che i media siano i portavoce di una cultura che rappresenta la realtà della società contemporanea. I detrattori giudicano la Chiesa incapace di adeguarsi, i sostenitori vedono in essa una paladina di valori che scongiureranno il tracollo dovuto a quella cultura. Entrambi danno per scontato che tale cultura abbia una consistenza propria che va oltre l’ambito mediatico. È così che si è creata l’immagine della Chiesa costantemente “in difesa di qualcosa”.
 
Ed è da qui che sono nati i cosiddetti scivoloni mediatici – da Ratisbona ai lefebrviani passando per il preservativo in Africa per arrivare fino alla questione di Pio XII. In ciascuno di essi non si è quasi mai discusso delle questioni in sé  (qualsiasi storico, scienziato o esperto confermerebbe la distanza tra i toni esasperati del dibattito e la realtà delle cose) ma ci si è concentrati nel dare voce al contrasto tra due poli. Da un lato la Chiesa e le sue posizioni, dall’altro di volta in volta il rispetto per le altre religioni, gli assunti della comunità internazionale, i risultati della scienza; come se tutti questi elementi fossero i capisaldi di una cultura compatta e dominante di fronte alla quale la Chiesa si ostina ad opporsi.
 
Nel frattempo la Chiesa reale, attraverso il suo massimo rappresentante Papa Benedetto XVI, si muove secondo tutt´altra logica. A leggere i discorsi, le catechesi, le encicliche e i messaggi, non si trova la benché minima traccia di un “discorso contro”, piuttosto ci si imbatte in una straordinaria quanto intelligente proposta di significati in positivo sul senso della vita e dell’uomo. Tanto che il Papa, per coloro che lo ascoltano in presa diretta, più che dedito a una battaglia del passato in difesa di qualcosa, sembra piuttosto concentrato nel costruire il futuro del mondo.
 
La realtà è che l’idea della Chiesa per forza in contrasto con la mentalità contemporanea ha una consistenza pari solo alla carta su cui sono stampati gli editoriali che la fomentano. A darle troppo credito si rischia di fare come quegli ottusi che, concentrati su un’idea fissa, non si rendono conto di ciò che gli accade attorno.

Ecumenica/ Il dito e la luna

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La voglia di scherzare, o almeno di cogliere il lato paradossale dell’esperienza, non manca del tutto a Domenico Starnone neppure di fronte a un autentico Spavento (Einaudi, pp. 290, euro 20,00), che lo inchioda a misurare, ormai anziano, la distanza che lo separa dalla morte annunciata da crescenti segnali di disfacimento dell’organismo o soltanto da preoccupanti previsioni funebri, persino nei…

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Schermaglie/2010. Una festosa iconoclastia

Fra i tanti filmoni che hanno animato la stagione invernale uno dei più vituperati è stato il catastrofico 2012, dello specialista del genere, il tedesco Roland Emmerich. Il film, che materializza in una serie di scene eclatanti la fine del nostro mondo, non ha praticamente una trama. Come si può immaginare ci sono alcuni personaggi che cercano a tutti i…

Snapshots di febbraio

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Oeconomicus/Riforme 2010: caso romano, ricetta nazionale?

Giuliano Amato ama ripetere che da Michele Salvati ha appreso (alcuni decenni fa) come per studiare un bosco, occorra, prima, analizzare bene il singolo albero. E’ la domanda che mi sono posto all’inizio dell’anno, studiando le previsioni econometriche dei 20 maggiori centri internazionali d’analisi (tutti privati nessuno italiano): la ripresa, sebbene  in atto, è debole particolarmente nel Continente vecchio, specialmente…

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Il Parlamento italiano ha, finalmente, la grande occasione per recuperare la sua centralità. Nei primi mesi del 2010, il governo dovrà presentare il disegno di legge per promuovere lo sviluppo della concorrenza e rimuovere gli ostacoli regolatori all’apertura del mercato. Lo prevede l’art. 47 della legge n. 99/2009, che ha introdotto la legge annuale per il mercato e la concorrenza.…

"Global economic outlook & fiscal soundness"

Il dibattito sarà introdotto da Francesco Confuorti di Advantage Financial e parteciperanno Giovanni Perissinotto di Assicurazioni Generali, Leszek Balcerowicz dell´Institute of international finance di Washington Dc e dell´università di Varsavia, Giuseppe Mussari di Monte dei Paschi di Siena, Carlo Cottarelli di Imf. Fiscal Affairs dept., Marco Liera del Sole 24 ore, Enrico Vitali di Vitali Romagnoli Piccardi ass., Riccardo Pedrizzi…

"Analisi del dato elettorale: quali prospettive per il futuro?"

All´incontro "Analisi del dato elettorale: quali prospettive per il futuro?" interverranno Enrico Marcora, capogruppo Udc della provincia di Milano, Paola Iannace, costituente di centro, Antonio Valente, amministratore delegato Lorien Consulting e Paolo Messa, direttore di Formiche.

Il potere dei mediocri

Occorre innanzitutto fare chiarezza lessicale: il concetto di “mediocrazia” ha curiosamente una unica definizione nel mondo, ma due in Italia. La “mediocracy” in tutto il mondo simboleggia, come tutti i neologismi che usano il suffisso “crazia”, l’idea del potere esercitato da una classe di individui medi, in contrapposizione al concetto di aristocrazia o di meritocrazia, che invece indica l’eccellenza dei…

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