A un anno dai Giochi olimpici di Parigi, a due settimane dalla festa nazionale che avrebbe dovuto consacrare la fine di “cento giorni” di pacificazione dopo la crisi delle pensioni, per l’ennesima volta l’Eliseo si trova a dovere gestire un Paese sull’orlo di un incendio. Conversazione con il direttore della rivista Le Grand Continent, docente à Sciences Po
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No. Il caos in Francia non è colpa nostra
In preda a un senso di colpa in servizio permanente ed effettivo, c’è chi in Europa sostiene che le rivolte francesi sono figlie di una cattiva integrazione da parte degli europei. Il poliziotto che ha sparato farà i conti con la giustizia. Ma lo stesso deve accadere per tutti quelli che spaccano vetrine e rubano nei negozi in queste ore, perché sono innanzitutto teppisti e non indomiti combattenti per la libertà
Ricercare giocando, una contaminazione che fa bene al progresso
L’applicazione dei game per l’attività di ricerca è sempre più frequente in diversi ambiti disciplinari, dalla psicologia alle neuroscienze, passando per l’economia, il management e il comportamento organizzativo. Il punto di Leonardo Caporarello (Associate dean for Online learning presso Sda Bocconi school of management) pubblicato sulla rivista Formiche
La “rivolta francese” può essere una miccia (anche) per altri Paesi. Scrive Zacchera
La sommossa delle banlieues deve portarci a una profonda riflessione sulle conseguenze indirette del fenomeno immigrazione. Si impone quindi anche una questione “europea” perché la politica delle frontiere aperte può creare – anche dopo molti anni – situazioni ingovernabili e molto pericolose per tutti
Intimidazioni e minacce all'università. Di cosa c'è bisogno secondo Cesare Greco
Per porre rimedio a questa stortura e attirare giovani competenti e entusiasti, per costringere il sistema ad adottare criteri realmente meritocratici che favoriscano la carriera dei migliori, è necessario, a mio parere, invertire il precariato nel ruolo. Si crei un ruolo stabile e unico di ricercatore universitario a tempo indeterminato e si renda precario il ruolo di professore ordinario. L’opinione di Cesare Greco, professore associato di Cardiologia all’Università La Sapienza
Il fair share non è un rimedio regolamentare ma una tassa. Scrive Denni
Secondo Dario Denni, fondatore di Europio Consulting, l’equo contributo, cioè la richiesta da parte delle telco che gli operatori che ne beneficiano, in particolare le piattaforme di grandi dimensioni, contribuiscano agli investimenti necessari alla realizzazione delle reti di nuova generazione, contraddice 25 anni di regolamentazione dell’accesso ad Internet. L’analisi all’interno del dibattito aperto da Formiche.net
Salario minimo, Renzi ha ragione. Il punto di Giorgio Merlo
Al di là delle diverse interpretazioni che ogni partito persegue in modo più o meno strumentale, basta scorrere le dichiarazioni dei vari leader di sinistra per rendersi conto che le singole posizioni sono e restano profondamente diverse tra di loro. Come, del resto, nel campo sindacale. Perché un conto è la tesi della Cgil, altra cosa è invece la posizione della Cisl, e in parte della Uil. E il punto dell’ex premier evita le contraddizioni della strana alleanza tra Pd, 5 Stelle, Azione e sinistra
Perché in Europa c'è chi ha paura dell'Ucraina nell'Unione
Mentre l’Ucraina si accinge ad avviare il processo di adesione all’Ue, i dubbi interni non si placano. L’impatto di uno Stato così grande e popoloso avrebbe importanti conseguenze sul lato dell’economia, dell’agricoltura e della politica. Per permettere che Kyiv diventi un nuovo membro, l’Unione deve prepararsi ad una lunga stagione di riforme. Che sono necessarie in ogni caso
Cosa si dice in Cina del simil-golpe in Russia
Il sinologo des Garets Geddes ha raccolto una serie di commenti di esperti cinesi sulla situazione in Russia. Per la Cina, il principale problema è la destabilizzazione a Mosca. Pechino teme da tempo che gli effetti della guerra in Ucraina possano pesare sugli equilibri russi, e la ribellione di Prigozhin è un segnale preoccupante
Fernandez, un Prefetto per la Chiesa sinodale. Scrive Cristiano
Un pontificato che guarda al tempo, cioè ai processi che avvia più che alla gestione degli spazi, non ha esaurito la sua spinta, ma aveva bisogno di nuovi centri propulsivi. Questo sembra il compito affidato al teologo Fernandez, che arriva sulla cattedra che fu del teologo Ratzinger con il compito di guardare avanti. Quello del 2023 non sarà l’autunno del papato di Francesco