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Per i ricercatori di Proofpoint, società americana di sicurezza informatica, è il TA499. Un threat actor, cioè un attore malevolo, allineato alla Russia. Si tratta del duo Vovan e Lexus ha hanno tratto in inganno Palazzo Chigi arrivando a parlare con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, fingendosi il presidente della Commissione dell’Unione africana.

In un rapporto di marzo i ricercatori evidenziavano come TA499 sia impegnato “in modo aggressivo” in campagne e-mail almeno dal 2021, tentando di “convincere funzionari governativi nordamericani ed europei di alto profilo, nonché amministratori delegati di aziende importanti e celebrità, a partecipare a telefonate o chat video registrate”. Le e-mail come esche. Gli strumenti di deepfake artificial intelligence per ingannare. “Quasi certamente”, si legge nel documento, si tratta di uno elemento della propaganda pro Russia pensato per “creare contenuti politici negativi su coloro che si sono espressi contro il presidente russo Vladimir Putin e, nell’ultimo anno, si sono opposti all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.

“Sebbene non si conosca il livello di sostegno ufficiale del governo che TA499 riceve, le registrazioni sono generalmente utilizzate per raccogliere sostegno e popolarità per l’attuale regime russo e le sue azioni”, continuano gli analisti. Che concludono spiegando che TA499 “non è una minaccia da prendere alla leggera a causa dei danni che tale propaganda potrebbe avere sull’immagine e sulla percezione pubblica delle persone prese di mira, oltre che per il perpetuarsi della disinformazione”.

Telefonate, mail e deep fake. Gli strumenti dei “comici” russi

Il duo che ha colpito Meloni è TA499 per i ricercatori di Proofpoint, società americana di sicurezza informatica. Si tratta di un attore malevolo allineato a Mosca: “Una minaccia da non prendere alla leggera”

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