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La guerra fredda è tornata, anche in Grecia. Arrestata una presunta spia azera a Creta, colta in flagrante mentre scattava foto alla base sommergibili Nato di Souda bay. Un ventiseienne è stato trovato in possesso di 5.000 files, tra foto e video, di installazioni militari. L’uomo ha rigettato le accuse rifiutandosi di fornire qualsiasi informazione alla polizia ellenica. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze oculari secondo cui l’uomo ha immortalato luoghi strategicamente sensibili oltre a seguire i movimenti delle navi da guerra che entravano e uscivano dalla baia, che ospita la base degli Stati Uniti e della Nato, sito altamente strategico per l’intero Mediterraneo orientale (e non solo).

Si tratta del terzo arresto in Grecia (più uno a Cipro) con l’accusa di spionaggio in poco meno di due mesi. Lo scorso 2 maggio era stato arrestato un 59enne georgiano che faceva finta di fare un’escursione per fotografare le installazioni militari Nato che si trovano nei pressi del porto greco di Alexandroupolis, infrastruttura tra l’altro molto sensibile perché vicina al gasdotto Tap e utilizzata in chiave alleanza atlantica per spostare mezzi e truppe lungo la cornice orientale dell’Ue, la Via Carpatia. Il porto viene inoltre riconosciuto come una via alternativa e sicura allo Stretto del Bosforo per il trasporto delle merci.

Per questa ragione due grandi gruppi, TITAN e OB Streem, controllati dalla società americana HIG Capital, hanno manifestato un forte interesse nello sviluppo delle attività. Stesso schema a Kavala, dove mesi fa si erano concentrate le attenzioni delle intelligence straniere. Due giorni dopo sempre lì era stata arrestata un’altra persona con la stessa accusa. Inoltre pochi giorni prima a Cipro era stato arrestato un cittadino azero sospettato di reati terroristici legati all’Iran. L’uomo era di fatto un membro del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) dell’Iran, entrato nel Paese con un passaporto britannico. Poche ore dopo l’arresto a Cipro, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar aveva dichiarato che il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica stava tentando di compiere un attacco terroristico contro gli israeliani.

Sono settimane di altissima tensione nell’intera macro regione mediterranea, sia per via delle guerre in corso, che per il dossier migranti e per l’attivismo militare in corso di svolgimento nelle installazioni Nato in terra ellenica (che si somma al dossier energetico che nell’Egeo ha uno dei maggiori snodi). Non va dimenticato che la base Nato di Souda Bay è stata recentemente ammodernata per raddoppiare la capienza dei sottomarini e che di fatto l’isola di Creta è diventata il nuovo occhio verso il Medio Oriente. Inoltre dopo aver acquistato 24 caccia Rafale dalla Francia, il premier Kyriakos Mitsotakis ha ottenuto il via libera da Washington per quattro F-35, migliorando in questo senso la propria capacità di difesa.

Tra l’altro il governo di Atene proprio in questi giorni ha effettuato il lancio del primo satellite CubeSat nell’ambito del Programma Nazionale Microsatellite con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dalla base aerea di Vandenberg negli Stati Uniti con un razzo Falcon-9, nell’ambito della missione Transporter-14 di SpaceX. Elemento che rafforza il ruolo di Atene all’interno delle politiche atlantiste.

Spie nelle basi Nato in Grecia. Quarto arresto in un mese e mezzo

Cinquemila foto della base Nato a Souda Bay: con questa accusa è stato arrestato un 26enne azero a Creta. La Grecia torna centrale nella concentrazione di attenzione straniere, con le intelligence esterne impegnate nella destabilizzazione delle strutture atlantiste. A Cipro, pochi giorni fa, sventato un attacco di matrice iraniana

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