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Dopo aver messo le mani sull’ovest della Libia e sulla Siria, la Turchia ora punta ad avere un ruolo fondamentale anche per il futuro del Corno d’Africa. Grazia anche alla mediazione che ha portato l’11 dicembre scorso alla firma di una dichiarazione congiunta tra Mogadiscio e Addis Abeba, scongiurando così un conflitto nella regione, oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan passa all’incasso ottenendo la costruzione di una struttura per lanciare missili in Somalia.

A darne conferma ai media arabi è lo stesso presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud che non ha voluto però rivelare l’ubicazione del progetto. Mohamud ha sottolineato che il progetto contribuirà a creare opportunità di lavoro ed entrate per il Paese, aggiungendo: “Personalmente, credo che la Somalia che ospita una piattaforma di lancio per i satelliti turchi sia più importante dei miliardi di dollari e delle opportunità che il progetto genererà”.

Il progetto in Somalia rafforzerà le ambizioni della Turchia di unirsi alla corsa allo spazio, tradizionalmente dominata dalle potenze globali. Secondo l’agenzia statunitense Bloomberg, lo scorso settembre la Turchia ha avuto colloqui con la Somalia sulla creazione di un sito per test di missili balistici e di una stazione spaziale. L’agenzia ha spiegato che il programma di missili balistici di Ankara “richiede test a lungo raggio”, sottolineando che la posizione geografica della Somalia, all’estremità orientale dell’Africa continentale, è “ideale per lanciare missili in direzione dell’Oceano Indiano”.

L’accordo di cooperazione industriale e di difesa firmato tra la Turchia e la Somalia nel 2015 consente la conduzione di “progetti congiunti di ricerca, sviluppo e produzione nel campo delle attrezzature militari nei territori di entrambe le parti”. Nel 2017, la Turchia ha aperto la sua più grande base militare all’estero nella capitale, Mogadiscio, oltre ad addestrare i soldati somali. La Turchia ha lavorato per rafforzare la propria posizione nel Paese situato nel Corno d’Africa sin dalla visita del presidente turco Erdogan nel 2011, che ha poi accettato di fornire assistenza finanziaria per rilanciare servizi di base come istruzione e salute, oltre alla sicurezza.

Sul piano diplomatico, Ankara ha recentemente cercato di mediare una disputa tra la Somalia e la vicina Etiopia sull’accordo concluso da Addis Abeba per costruire un porto nel Somaliland. Il presidente turco Erdogan ha poi annunciato che intende visitare sia l’Etiopia che la Somalia all’inizio del prossimo anno, dopo essere riuscito a mediare tra i due paesi. il Capo di stato turco ha detto in un discorso durante un forum giovanile nello stato orientale di Erzurum: “Ho detto ad entrambe le parti che visiterò l’Etiopia e la Somalia nei primi due mesi del prossimo anno, e annunceremo questo passo al mondo intero”. Erdogan ha spiegato che “le forti relazioni di Ankara con entrambe le parti le hanno permesso di fare progressi negli sforzi di mediazione dove gli altri non sono stati in grado di farlo”.

“Il problema tra Somalia ed Etiopia va avanti da molti anni. L’Etiopia è un Paese enorme, due volte più grande della Somalia, ma non ha sbocco sul mare”, ha aggiunto Erdogan, affermando che “il fatto che un luogo con una superficie così vasta ​​il territorio è senza sbocco sul mare è una cosa che li preoccupa molto. Molti paesi hanno tentato ma fino ad oggi, nessuno è stato in grado di risolvere questo caso”.

Questa dichiarazione è il risultato del terzo round di negoziati tra Somalia ed Etiopia, mediati dalla Turchia, che mirava a risolvere le tensioni bilaterali esplose a gennaio 2024. In una conferenza stampa congiunta, il presidente turco ha elogiato l’impegno dei leader nel superare le tensioni passate e malintesi, dichiarando: “Abbiamo compiuto il primo passo per un nuovo inizio basato su pace e cooperazione tra Somalia ed Etiopia”.

Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, la dichiarazione congiunta include un impegno verso la cooperazione economica e lo sviluppo condiviso, ponendo le basi per una maggiore stabilità regionale. Erdogan ha sottolineato che la Turchia continuerà a supportare iniziative volte a migliorare la vita delle popolazioni locali e promuovere il benessere economico nella regione. “Decideremo insieme i prossimi passi per attuare progetti che aumentino la prosperità e la pace nella regione”, ha aggiunto. La Turchia ha svolto un ruolo centrale nella mediazione tra i due Paesi. Dopo due round di negoziati infruttuosi a luglio e agosto 2024, il terzo ciclo di colloqui, inizialmente previsto per settembre, è stato rinviato a causa dell’escalation delle tensioni. Il leader turco ha lavorato per garantire un dialogo costruttivo, incontrando separatamente Mohamud e Ahmed prima di facilitare l’accordo congiunto.

Secondo fonti somale citate da “Garowe Online”, l’intesa prevede misure concrete per rafforzare la cooperazione economica e la stabilità regionale, con particolare attenzione al commercio e alle infrastrutture. Inoltre, l’accordo include impegni per ridurre il rischio di ulteriori conflitti nella regione dell’Oltregiuba e altre aree di confine. L’accordo rappresenta un significativo successo per la Turchia, che negli ultimi anni ha ampliato la sua influenza nel Corno d’Africa. Con investimenti strategici sia in Somalia che in Etiopia, Ankara ha dimostrato di essere un attore chiave nella regione. La Somalia ospita la più grande base di addestramento militare turca all’estero, mentre l’Etiopia è un importante mercato per i droni militari turchi e altri investimenti economici. La dichiarazione di Ankara non solo sottolinea l’impegno della Turchia per la pace regionale, ma consolida anche la sua posizione geopolitica in una regione caratterizzata da intense rivalità internazionali.

L’accordo tra Somalia ed Etiopia apre la strada a ulteriori negoziati per affrontare questioni ancora irrisolte, tra cui il futuro del Somaliland e le dispute territoriali. Erdogan ha dichiarato che la Turchia continuerà a monitorare l’attuazione dell’accordo e a supportare progetti che migliorino il benessere economico e sociale nella regione. Se implementata con successo, l’intesa potrebbe rappresentare un modello per la risoluzione pacifica dei conflitti in Africa, consolidando ulteriormente il ruolo della Turchia come partner strategico nel continente.

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