Skip to main content

Dopo quasi circa un anno lontano dai riflettori, Jack Ma, fondatore del colosso Alibaba, è tornato. La ricomparsa dell’imprenditore, simbolo del cambio di rotta del settore privato in seguito alle nuove regole di controllo del governo cinese, è legato all’esigenza del governo cinese di dare un’immagine meno arcigna nei confronti del settore tecnologico e in generale del mondo imprenditoriale.

Secondo l’agenzia Reuters, Jack Ma è tornato la scorsa settimana in Cina, dopo quasi un anno di soggiorno all’estero (tra le isole Baleari, Giappone e Sudamerica), ma ancora non si sa per quanto tempo rimarrà sul territorio cinese.

Ma ha partecipato ad un incontro alla scuola Yungu School, fondata da Alibaba nella città orientale di Hangzhou, provincia di Zhejiang, nel 2017. Sull’account ufficiale della scuola su WeChat, è stato confermato l’intervento sull’intelligenza artificiale (e la polemica su ChatGPT). L’imprenditore ha anche espresso il desiderio di tornare a insegnare un giorno (era stato insegnante di inglese).

Invece, la scorsa settimana Ma è stato visto in Uruguay, dove ha visitato uno stabilimento di carne, la Solis Meat a Lavalleja, e un’azienda di allevamenti a Maldonado. Secondo il quotidiano locale El Observador, la visita è durata tre giorni e l’imprenditore è stato accompagnato da un segretario commerciale dell’ambasciata cinese in Uruguay.

La riapparizione di Jack Ma in pubblico, di nuovo, potrebbe fare parte di una strategia delle autorità di Pechino a favore della ripresa economica post Covid-19. Li Qiang, premier cinese e uno dei principali alleati del presidente Xi Jinping, aveva ammesso che il ritorno di Ma in Cina avrebbe potuto contribuire a rafforzare la fiducia delle imprese nel Paese. La reazione del mercato è stata immediata: il titolo Alibaba è aumentato del 4% dopo la diffusione della notizia del ritorno di Ma, poco prima che fosse annunciato uno split della società in sei diverse unità.

Per l’analista Fraser Howie non c’è ancora da sbilanciarsi. A Reuters ha spiegato che “questo tipo di segnale indica un allentamento, ma nessuna delle leggi e delle istituzioni che controllano il settore privato è cambiata […] Lo stato ha vinto, Jack ha perso il controllo, il potere, la ricchezza e non tornerà”.

Come ricorda il blog americano TechCrunch, il ritorno di Jack Ma coincide con un momento di grandissima pressione per le aziende tecnologiche cinesi in Occidente: “I legislatori statunitensi hanno torchiato il ceo di TikTok, Shou Zi Chew, in un’audizione al Congresso durata cinque ore, lanciando dure domande che hanno portato alla luce le differenze inconciliabili tra le due superpotenze […] TikTok non è l’unico a incontrare limiti negli Stati Uniti. Un gruppo di ‘aziende e individui’ ha creato la campagna ‘Shut Down Shein’ per mettere in discussione le pratiche commerciali di Shein, il gigante del fast fashion con sede a Singapore, che è diventato globale grazie alle sue catene di approvvigionamento basate sui dati in Cina”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Yungu School (@yunguschool)

Cosa vuol dire il ritorno di Jack Ma (che pensa all’asado in Uruguay)

Dopo quasi un anno di assenza – e vita all’estero – il fondatore di Alibaba è tornato in Cina per visitare la Yungu School di Hangzhou. Ha parlato di intelligenza artificiale, della nostalgia dell’insegnamento, lanciando un messaggio di speranza per la ripresa del settore privato nel Paese asiatico. Ma prima era stato in visita (e in affari) in Sudamerica…

La complicata e necessaria relazione tra politica e Aeronautica spiegata da Tricarico

Il generale disinteresse per il mondo militare può essere considerato un vantaggio che ha permesso alle Forze armate di agire praticamente indisturbate, al riparo dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica. Ma è ora necessaria un’inversione di tendenza e il quadro politico, anche per le sollecitazioni della guerra in Ucraina, sembra voler accettare un ruolo più attivo. L’analisi del generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e presidente della Fondazione Icsa

Prende vita il nuovo Intergruppo parlamentare per l’Innovazione

Il nuovo Intergruppo vuole unire le forze politiche per l’elaborazione di proposte nell’interesse della crescita industriale italiana, della transizione ecologica e digitale e facilitare lo sviluppo economico e sociale del Paese. Ecco gli obiettivi e chi ne farà parte

Giappone Usa

Accordo Usa-Giappone sull’auto elettrica, in chiave Ira. Un’anteprima per l’Ue?

La cooperazione tra Washington e Tokyo passa dalla supply chain dei materiali critici: il nuovo patto impedisce a entrambi di imporre dazi bilaterali sull’esportazione. Così i Paesi puntano a proteggere le rispettive industrie dalle mosse di Pechino. Ecco cosa significa per l’Europa

La proiezione globale dell'Aeronautica militare secondo Camporini

L’Aeronautica militare sa di dover operare con successo in un ambiente multidimensionale, dove i rapporti con le altre componenti, nazionali e internazionali, devono fondersi in un sistema integrato. Si tratta di una nuova cultura operativa, la cui acquisizione permette di misurarsi e integrarsi in un ambito globale, che sia quello delle alleanze di riferimento, Nato e Ue, o nelle coalizioni di Paesi like-minded. Il punto del generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica

Meloni ferma (in parte) il payback. Le imprese tirano il fiato ma la norma...

Il Consiglio dei ministri approva la norma, anticipata da questa testata, che prevede uno sconto di 1,1 miliardi per le aziende che riforniscono di dispositivi medici le regioni. Ma attenzione al nodo dei contenziosi​

Intelligenza artificiale, quanti (e quali) posti di lavoro rischiano

Una ricerca di Goldman Sachs avverte che circa 300 milioni di lavoratori in Europa e Stati Uniti potrebbero perdere il lavoro con l’Intelligenza artificiale generativa. L’impatto positivo sul Pil e la necessità di saper sfruttare questa rivoluzione tech

Così la Cina presta denaro per salvare se stessa

Secondo uno studio di Banca mondiale, Harvard Kennedy School, AidData e Kiel Institute, Pechino ha erogato tra il 2008 e il 2021 prestiti per 240 miliardi di dollari, il grosso dei quali alle economie in via di sviluppo. Ma ora molti di questi Paesi sono in difficoltà e serve una ristrutturazione per evitare di travolgere le banche cinesi, già in difficoltà

 

Verso un'Autorità per gestire il traffico subacqueo. La proposta di Fondazione Leonardo

A partire dal riconoscere la strategicità crescente dei fondali sottomarini, la Fondazione Leonardo ha organizzato il convegno “Civiltà del mare” per fare il punto sulle possibilità italiane in questo nuovo dominio operativo e proporre l’istituzione di un’Autorità nazionale per il controllo del traffico subacqueo

Per evitare nuove crisi occorre completare l’Unione bancaria. Polillo spiega perché

La Germania ha recentemente proposto di consentire aiuti di Stato per far fronte alle eventuali crisi bancarie. Una soluzione che può andar bene per quei Paesi che hanno finanze pubbliche solide. Molto meno per quelli afflitti da un alto debito. Ecco perché per Gianfranco Polillo la strada è un’altra

×

Iscriviti alla newsletter