Skip to main content

Si è concluso ieri in positivo il primo turno dei colloqui a Gaza tra Hamas e i mediatori in Egitto. Secondo l’emittente egiziana Al-Qahera News, i negoziati proseguiranno oggi a Sharm El-Sheikh e saranno previsti riunione indirette sui dettagli di una proposta presentata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un eventuale scambio di prigionieri e un cessate il fuoco a lungo termine, come riferisce l’Ansa. Trump si è detto entusiasta giacché Hamas “ha accettato alcune cose molto importanti”, e ha assicurato che ci sarà un “accordo presto”.

Per avviare questi importanti negoziati, il governo americano ha delegato due importanti figure come mediatori: Steve Witkoff e Jared Kushner. Entrambi condividono una vicinanza personale con il presidente Trump, come ricorda l’Abc, e vantano una lunga esperienza in negoziati in Medio Oriente, nonché interessi economici nella regione. Witkoff, per esempio, è il volto principale della Casa Bianca quando si tratta di discutere affari internazionali. Imprenditori nel settore dell’edilizia a New York, dove ha conosciuto il leader repubblicano, è stato per molto tempo lontano dai riflettori della politica, fino a quando non si è avvicinato a Trump nel 2015. Nato nel 1957 nel Bronx, Witkoff è un noto avvocato specializzato in diritto immobiliare. Ha fondato il Witkoff Group, acquistando un gruppo di palazzi a Manhattan, tra cui il Woolworth Building e il Park Lane Hotel. Per la rivista Forbes il suo patrimonio è calcolato in circa due miliardi di dollari nel 2025. Ora è una delle voci della diplomazia americana. Durante il periodo di transizione dell’amministrazione di Joe Biden a Donald Trump, Witkoff è stato mediatore tra Hamas e Israele a gennaio 2025, ma anche tra Ucraina e Russia.

Witkoff ha testimoniato durante il processo per frode contro Trump nel 2023 ed è uno dei sostenitori finanziari delle campagne elettorali dell’ora presidente. In riconoscenza, e dimostrazione della fiducia che ha in lui, Trump ha nominato Witkoff inviato speciale per il Medio Oriente, senza avere bisogno della conferma del Senato, con delega alla gestione delle relazioni diplomatiche con Mosca.

L’altro personaggio chiave nei negoziati in Egitto è Jared Kushner, marito di Ivanka Trump, figlia del presidente Donald. Nato a Livingston, nel New Jersey, il genero del presidente è ebreo e un noto imprenditore nel settore immobiliare con molti affari nei Paesi del Golfo. Per molto tempo è stato consigliere senior – insieme alla moglie – durante la prima amministrazione Trump e ha esercitato un ruolo fondamentale negli Accordi di Abramo del 2020, che hanno permesso nuovi rapporti tra Stati Uniti e gli Emirati Arabi, Marocco, Sudan e Bahrain. Kushner è stato uno degli ideatori del piano “Dalla pace alla prosperità” del primo mandato di Trump ed è dietro al polemico progetto “Riviera del Medio Oriente” o “Great Trust” (Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust).

Chi sono i mediatori di Trump inviati in Egitto per la pace a Gaza

I due uomini scelti dal presidente americano per mediare nelle negoziazioni con Hamas sono vicini a lui (e anche parte della famiglia), hanno esperienza in Medio Oriente e anche interessi economici che assicurano un impegno nella ricerca della stabilità per la regione. Chi sono e cosa hanno fatto Steve Witkoff e Jared Kushner

Diagnostica, accesso e territorio. La roadmap per la nuova presa in carico oncologica secondo Vitali

Di Mauro Vitali

Il tumore metastatico non è più una condanna, ma una condizione sempre più gestibile. L’innovazione terapeutica allunga la vita, ma impone nuove sfide al sistema sanitario. Mauro Vitali, Head of oncology Daiichi Sankyo Italia, illustra i pilastri per un cambiamento reale

L'allineamento Ue-Golfo su Gaza e Ucraina è un messaggio politico. Parla di Maio

Formiche.net ha intervistato l’Eusr per la Regione del Golfo Luigi Di Maio. La conversazione arriva al termine della ministeriale congiunta Ue–Gcc in Kuwait, che ha approvato uno statement comune di rilievo politico: sostegno al piano di pace promosso dal presidente Trump per porre fine alla guerra a Gaza e conferma dell’integrità territoriale dell’Ucraina

Piazze piene, urne vuote. Perché ha ancora ragione Nenni secondo Merlo

Al di là dell’antico e sempre moderno slogan “piazze piene e urne vuote”di nenniana memoria, forse è arrivato anche il momento per interrogarci – tutti, nessuno escluso – sull’intreccio e il legame, se ancora esiste, tra la piazza e le istituzioni. Tra la protesta e i partiti. E, soprattutto, tra l’umore di segmenti consistenti della pubblica opinione e il relativo comportamento politico ed elettorale dei medesimi segmenti. La riflessione di Giorgio Merlo

L’Ue stringe sulle coperture diplomatiche russe. E si tuffa nella zona grigia

L’Unione europea si prepara a introdurre nuove restrizioni nei confronti dei diplomatici russi accreditati negli Stati membri, nel tentativo di contrastare una crescente ondata di operazioni di sabotaggio attribuite ai servizi di intelligence di Mosca, attrezzandosi per orientarsi meglio all’interno della zona grigia

Mi hanno generato, dunque sono. La finta attrice Tilly Norwood e i paradossi dell’IA

Tre lezioni dal personaggio che sta facendo tremare Hollywood. Perché oggi tocca al cinema, domani chissà. L’intervento di Romana Liuzzo, presidente Fondazione Guido Carli

Vi racconto la scommessa americana di Westrafo. Parla Cracco

L’azienda vicentina leader nella progettazione e realizzazione di trasformatori è pronta ad avviare il suo nuovo sito produttivo, a Trontwood, nell’Ohio. Un investimento che sa di internazionalizzazione e lungimiranza. Il ceo Alberto Cracco racconta a Formiche.net genesi e filosofia dello sbarco in terra americana

Maduro chiede l'intervento di Leone XIV. Una lettera per la pace

Mentre preoccupa la minaccia di un piano di attacco con esplosivi all’ambasciata americana a Caracas, il leader del regime e l’opposizione venezuelana chiedono la mediazione della Santa Sede e la liberazione dei prigionieri politici. Per una canonizzazione dei primi santi del Venezuela in nome della libertà…

Dati, lanci e missili. L'asse che spinge Firefly verso il Golden Dome

L’acquisto di SciTec da parte di Firefly aerospace per 855 milioni rafforza l’asse tra spazio, software e intelligence. L’integrazione porta capacità di allerta e data fusion in tempo quasi reale, con basi nei programmi Space Force come Forge, e prepara Firefly a ruoli chiave nell’architettura missilistica Usa. Sullo sfondo il Golden Dome ridisegna catene del valore e apre spiragli per Europa e Italia, tra opportunità industriali e vincoli di export

Pazza voglia di chip. Cosa significa il mega accordo OpenAI-AMD

La startup californiana e l’azienda americana produttrice di semiconduttori annunciano una partnership storica, in cui la società di Sam Altman potrebbe diventare azionista tramite una originale formula finanziaria. Ma il punto è un altro. Se si vuole proseguire con lo sviluppo dell’AI, queste collaborazioni saranno sempre più frequenti

×

Iscriviti alla newsletter