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C’era anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, numero due di Aise, a Nuova Delhi in occasione del Raisina Dialogue, la conferenza internazionale organizzata dalla Observer Research Foundation assieme al ministero degli Esteri indiano. Lo confermano a Formiche.net fonti indiane e italiane.

Figliuolo è uno dei due vicedirettori di Aise, il servizio segreto per l’estero, da dicembre. Prima era stato per tre anni alla guida del Comando operativo di vertice interforze, il centro di comando delle operazioni delle forze armate italiane nei cinque domini (terra, mare, cielo, spazio e cyber). A Nuova Delhi, su delega del direttore del servizio, Giovanni Caravelli, ha avuto diversi bilaterali a margine della conferenza e ha partecipato all’incontro tra i vertici dell’intelligence e della sicurezza di diversi Stati organizzato, com’è ormai tradizione, dal consigliere per la sicurezza nazionale indiano, Ajit Doval. Un conclave ribattezzato Raisina Security Dialogue o Raisina Intelligence Forum, che quest’anno si è tenuto alla vigilia del Raisina Dialogue.

In cima all’agenda del forum a porte chiuse, secondo quanto ricostruito dal giornale The Indu, ci sono stati: contrasto al narcotraffico, alla criminalità organizzata, al terrorismo e agli strumenti di finanziamento dello stesso, ma anche cooperazione nell’Indo-Pacifico, sicurezza e sfide globali, meccanismi di condivisione di intelligence, immigrazione ed estradizione. In particolare, la condivisione di intelligence su criminalità transnazionale e terrorismo sono temi cruciali per Nuova Delhi, ha spiegato una fonte al quotidiano.

Tra i 28 presenti al tavolo assieme, come detto, a Figliuolo: Tulsi Gabbard, direttrice dell’Intelligence nazionale degli Stati Uniti; Jonathan Powell, consigliere per la sicurezza nazionale britannico e uomo di fiducia del primo ministro Sir Keir Starmer su diversi dossier compreso quello che riguarda l’invasione russa dell’Ucraina; Daniel Rogers, già viceconsigliere per la sicurezza nazionale e l’intelligence del primo ministro canadese Justin Trudeau e oggi direttore del servizio d’intelligence Csis, la cui presenza è particolarmente significativa considerato il gelo nelle relazioni bilaterali dopo l’assassinio di Hardeep Singh Nijjar, figura di spicco del movimento separatista sikh Khalistan, ucciso un anno e mezzo fa nella Columbia Britannica su mandato, secondo il governo di Ottawa, del governo di Nuova Delhi.

Figliuolo ha avuto anche incontri con i colleghi indiani. La sua presenza rappresenta un segnale nell’agenda bilaterale in particolare alla luce di due elementi: l’accordo sulla cooperazione nel settore della difesa, siglato a ottobre tra i governi di Italia e India nell’ottobre 2023, che include la condivisione di informazioni; il corridoio Imec tra India, Medio Oriente ed Europa, annunciato nel 2023, con l’Italia (con la Francia) in corsa per essere l’estremo occidentale. Grande attenzione, dunque, anche sulla sicurezza delle rotte di quello che viene chiamato Indo-Mediterraneo. Tra i temi sempre presenti negli scambi tra Italia e India ci sono poi la lotta al terrorismo, l’ascesa della Cina e il Pakistan, con Nuova Delhi che ormai da tempo osserva le forniture militari di Roma a Islamabad, con anche il timore che possano essere dirottate verso Pechino.

Alle ultime due edizioni dalla conferenza aveva partecipato l’ambasciatore Elisabetta Belloni (oggi alla Commissione europea) in qualità di direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ovvero la struttura della Presidenza del Consiglio che coordina l’attività delle due agenzie d’intelligence (Aise per l’estero e Aisi per l’interno).

C’era anche Figliuolo, numero due di Aise, al summit dell’intelligence in India

Il vicedirettore del servizio per l’estero è volato a Nuova Delhi per gli incontri a margine del Raisina Dialogue. In particolare, per il conclave delle spie e per alcuni bilaterali. La sua presenza conferma i forti rapporti tra i due Paesi anche in materia di condivisione di informazioni

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